Grazie per aver riproposto questo amarcord , spaccato non di un tempo passato ma di una epopea.
Incollo qui sotto l'intervento fatto da Roberto Polizzy durante il rito funebre nella Cattedrale di Policastro Bussentino :
Ho conosciuto Michele in occasione del Raduno della FICF sui fiumi del Friuli, a Chiusaforte, nel 1979. Allora però non realizzai quanto fosse bravo e stimato nell'ambiente canoistico.
L'anno dopo in Val Sesia scoprii che la maggior parte dei passaggi impegnativi portava il suo nome: il salto del Michele, la rapida di Romano, il frullatore di Michele ecc. ecc.
Nel mondo della canoa era considerato uno dei più bravi, capace negli anni di mettere a punto una tecnica adottata anche dai migliori kayaker italiani ed esteri.
Un cavaliere senza macchia e senza paura, misurato nelle parole e nei giudizi, semplice, modesto e schivo.
Non c'era un fiume o passaggio che non avesse disceso, in Italia molte delle prime (discese) portavano il suo nome e quello dei pochi privilegiati che facevano parte del suo gruppo spesso impegnato anche all'estero.
Per Lui era tutto facile, andare in canoa gli veniva naturale, nelle discese impegnative liberava il suo io, la sua indole da cavallo di razza, un campione come pochi, un Grande con la " G " maiuscola.
Si era cimentato con ottimi risultati anche nelle gare di discesa e slalom, ma i fiumi - o meglio - i torrenti che amava discendere erano altri, più tumultuosi e dalle acque spumeggianti, acque bianche senza dubbio più adrenalinici; del resto la gara che preferiva era quella con la forza degli elementi. E giù per le rapide Michele cominciava a divertirsi quando gli altri iniziavano a " stringere " !!!
La lunga esperienza nella Marina Militare, i lunghi imbarchi lo avevano portato a preferire una vita da solitario, al di fuori del mondo della canoa si apriva poco alle amicizie. Detestava i fanfaroni, gli affaristi, i disonesti e coloro che con il loro comportamento e/o superficialità inquinano l'ambiente, certo è che non faceva nulla per nascondere la sua avversione e contrarietà anche a costo di farsi "antipatie". Di contro la sua amicizia era piena e sincera.
Amava Policastro e tutta la terra cilentana e la gente semplice che l'abita, amava la sua casa posizionata in zona panoramica veramente unica, il cibo sano, i sapori, gli odori, i colori, adorava il golfo di Policastro ed il suo fiume (il Bussento), amava gli olivi giganteschi intorno casa, la raccolta delle olive era l'occasione per rivedere gli amici cari che aveva lasciato "su al nord" da anni.
Michele si inebriava dei panorami e degli splendidi tramonti, nonché dei temporali notturni che mare, fiume e terra illuminavano con centinaia di fulmini accompagnati dalle forti deflagrazione dei tuoni che tutto facevano tremare .
Penso che la vita nel complesso sia stata generosa con Michele, anche se non gli ha consentito di invecchiare sereno; purtroppo gli ultimi anni - per problemi di salute - sono stati particolarmente duri, avvilenti e dolorosi........... ma la sua forza interiore, il coraggio, la sua tempra di canoista lo hanno aiutato e sostenuto nell'affrontare questa ultima dura prova nella certezza della fine.
Un abbraccio Michele, resterai nei nostri cuori, sei stato e resterai un Grande.
Lunedì 24 settembre 2016 si è chiusa la Tua vita terrena, di contro continua la tua leggenda perché oramai sei nell'Olimpo della canoa dove incontrerai i molti amici canoisti che negli anni ti hanno preceduto.
Ciao Michele un abbraccio da quanti ti sono stati vicino, dai tuoi amici ed amiche.
Roberto Polizzy (Pylade 4p)