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Siberia 2018 discesa Tunguska inferiore

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Vittorio Pongolini:
Ciao Daniele.
Devo dirti che, cercando su Google Map la allocazione del Tunguska e i paesi di partenza ed arrivo, per la prima volta mi sono comparse le curve geodetiche!! Ma come hai fatto ad affrontare una simile avventura in gran parte in solitaria? O sei un esploratore da National Geografic Society oppure...non ti dico cosa penso in alternativa, ma sicuramente se fossimo a Londra saresti nella Hall of Fame degli esploratori insieme ad Amundsen, Darwin e Mallory. Cosa ti muove ad affrontare simili privazioni e simili sforzi per quasi due mesi? Nessuno in Italia ha mai fatto simili exploit canoistici e io a confronto sono un fighetto (o forse sono uno che non ha tempo e testa per farle). Certo, conosci la Russia molto bene, però resta il fatto che è una avventura davvero pazzesca, paragonabile ad un giro del mondo in barca a vela in solitaria o al tentativo di scalata di un 8000. Si diventa abbastanza famosi per queste cose e succedono mille cose in così tanti km percorsi tra lande sperdute, anche poco piacevoli.
Quello che mi lascia perplesso è il tuo commento che "non è stato né bello né piacevole". Ma...?!?!. Cosa vuoi dire? Un'avventura del genere è bella quando la termini, no? Urgono chiarimenti e un video risolutivo on line, se no non ti si capisce (e meno male che Belu Beluffi lo rende ironico...ha ha!).

Emilio "Belu" Beluffi:

--- Citazione da: Vittorio Pongolini - Settembre 21, 2018, 05:07:25 pm ---saresti nella Hall of Fame degli esploratori insieme ad Amundsen, Darwin e Mallory.

--- Termina citazione ---
ancora di più... Shackleton!!!!!!!!!!!!!!

solosiberia:
ciao, cerco di dare una prima risposta alle riflessioni scaturite dal mio viaggio e da ciò che ho scritto in prima battuta nel post precedente.

1) durante il viaggio non ero da solo. nel senso che, anche se sono partito ipotizzando la possibilità di essere da solo, non me la sono sentita di tuffarmi nella taigà in solitaria e ho, come sempre purtroppo, escogitato al momento piani alternativi per stare con qualcuno.
il giorno 9 giugno il russo che doveva stare con me dall'inizio alla fine mi ha abbandonato. ho pensato che erano 3 anni che preparavo il viaggio e non potevo arrendermi cosi, cioè ritirarmi per il fatto di essere da solo.quindi son andato avanti come da programma fino a kirensk. da li, invece di farmi portare in auto al punto di imbarco, ho preso un elicottero (di linea, tipo un autobus volante, mica apposta per me) per erbogachen, perchè cosi facendo sapevo che avevo molte probabilità di beccare appunto nei dintorni di erbogachen una coppia di russi (marito e moglie di 60 anni) che erano partiti il 3 giugno da podvoloshino e con cui avevo scambiato delle email.anche loro erano diretti a turukhansk, navigando tutta la tunguska inferiore.
e cosi è stato, cioè ho aspettato 2 giorni e loro sono arrivati il 22 giugno, abbiamo fatto provviste (in 15 minuti di fretta ho fatto la spesa per 1 mese). hanno accettato di scendere il fiume insieme fino a tura, dove il 23 luglio sarebbero arrivati due miei conoscenti italiani, con cui fare gli ultimi 864 km di fiume. 

 quest'anno hanno sceso la tunguska inferiore (interamente o a pezzi) circa 8 persone.tutti russi tranne noi 3 italiani (io e i miei 2 amici). di queste 8 persone 3 hanno sceso il fiume praticamente nella sua interezza (da podvoloshino a turukhansk). uno di loro in solitaria.

io non sono un canoista, cioè ho delle esperienze tipo questa alle spalle in russia (canale ob-yenisej, fiume indigirka) e in italia ho sceso il ticino e 20 km di po. basta. la canoa, il cataraft o il gommone o altro mi servono per i miei progetti di viaggio, ma non viaggio solo in canoa. il mio progetto attuale "acque siberiane" mi pare che è descritto nella pagina vetrina facebook del mio sito (solosiberia.it).

non serve chissà che preparazione per fare un viaggio del genere. serve mentalità e umiltà e l'essere disposti a sopportare e superare QUALUNQUE cosa/avversità. bisogna anche accettare/mettere in conto la possibilità almeno teorica di morire.

in russia ogni anno alcune decine di persone fanno cose come questa in vari fiumi siberiani e non sono per questo celebrati nè osannati. i russi sono in ogni caso molto più forti e resistenti di noi latini, sia fisicamente che mentalmente.io l'ho imparato e mi sono adeguato.

viaggi come questo sono esattamente come dicono i russi: "do i posle" cioè "prima e dopo". prima e dopo sono interessanti, belli,ecc. ma durante raramente offrono delle amenità o dei momenti in cui ci si può rilassare ed apprezzare veramente i panorami, il silenzio o altre caratteristiche intrinseche della taigà. i miliardi di insetti non lasciano mai tregua. poi c'è sempre qualcosa da fare, in fretta generalmente, e un occhio va rivolto sempre al cielo, le tempeste possono colpire improvvise e creano onde anche di 2 m di altezza dove un minuto prima l'acqua era liscia come un tavolo di biliardo....

poi c'è da stare attenti agli animali, almeno teoricamente. e in alcuni casi agli uomini.
quindi un viaggio del genere è, secondo me, utile per il mio progetto "acque siberiane", come esperienza di vita, di viaggio e di canoa, ma non può dirsi "bello e piacevole".

il video lo sto preparando e ne farò un paio di versioni, una completa e lunga e una più breve, magari la faccio vedere, se la accettano, al festival "la canoa esplora il mondo" del canoa club milano.
vi terrò aggiornati su dove e quando si potrà vedere il video.

un'altra mia riflessione concreta: la maggior parte dei miei amici/conoscenti/parenti ecc. non hanno alcun interesse ad es. in questo mio viaggio e anche nelle altre mie avventure siberiane. in generale in italia nessuno ha interesse per la siberia. quando son tornato a casa quasi nessuno mi ha chiesto nulla. l'ho fatto e basta, come se fossi andato da monterosso a vernazza in canoa.
le frasi tipiche potrebbero essere: "adesso vedi di andare a lavorare" "basta buttare soldi con le canoe" ecc.ecc. "perchè non vai al mare con la famiglia?".

ci saranno altri viaggi più o meno di questo genere per concludere le esperienze necessarie a scrivere il mio quarto libro: "acque siberiane".vi terrò aggiornati.

scrivetemi pure, rispondo sempre.

Vittorio Pongolini:
Miiiiiiiiiiiiiiiiiiii...………………………………..a !!!!!!!!!!!! Ho capito di che pasta sei fatto!!!!!!!!!!! Sei un russo da Afghanistan mancato, ragazzo! Con queste spiegazioni non hai fatto che accentuare ancora di più quanto avevi solo accennato. Ti mollano e tu prosegui da solo, prendi elicotteri e ti incontri con improbabili coppie di russi, non sai andare in canoa ma ci vai lo stesso e da solo, compri provviste sovietiche per un mese in 15 minuti, ma soprattutto...metti in conto di morire!! Capisco perché i tuoi amici/conoscenti ti lasciano fare tutto da solo! Ha ragione Belu Beluffi...Shackleton è un tuo omonimo in fatto di avventure.
Ma non mi pronuncio oltre, sei un canoista acquisito particolare, quello sì. Saluti, avventuriero.

Luca Gerevini:
Premesso che io potrei essere per resistenza il russo che ti ha abbandonato il 9 giugno, ti faccio i complimenti. Invidio chi ha il coraggio e la forza per superare le comuni o personali barriere mentali e mettere alla prova i suoi limiti fisici... Fortunatamente, come dicevo, nel mio piccolo ai miei limiti fisici ci arrivo spesso vicino senza grandi sforzi, per cui ogni esperienza è per me una avventura... ciao!

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