Per il nostro tipo di navigazione ritengo molto più utili le carte terrestri che quelle nautiche: ci interessano poco le linee batimetriche, la posizione dei cavi elettrici o dei gasdotti sottomarini; molto più importante sapere se lungo la costa c'è una spiaggia, se è raggiungibile via terra, se dalla spiaggia irraggiungibile via terra c'è magari un sentiero per andare in paese a fare rifornimenti, la quota e la conformazione della costa.
Io personalmente, e come me gli amici del Gruppo Canoe Roma, utilizzo le Mappe IGM al 25.000, opportunamente fotocopiate o scansionate (ma si trovano, con qualche difficoltà, in file sharing su EMule e simili): si possono stampare su carta e plastificare oppure stampare su fogli di PVC. Su un foglio A4 in genere (in dipendenza della forma della linea di costa) ci entra un tratto di 10/15 Km, quindi sulle due/tre facciate ci può stare il percorso di una giornata in kayak.
Quello che però è fondamentale è lo studio preventivo della mappa; per questo è utilissimo Google Heart che permette di individuare i punti di sbarco e di misurare le distanze. Tali osservazioni vanno riportate sulla mappa. (in allegato due mappe di esempio)
Ritengo i vari tipi di navigatori mobili e le App per Smartphone non adatte alle nostre esigenze: a parte il rischio di bagnarli, i loro display sono troppo piccoli e con il sole non si vedono, oltre a richiedere per il funzionamento operazioni con le mani (bagnate) che invece è meglio che impugnino la pagaia, specie in condizioni di mare non tranquillo. Inoltre la ricezione del segnale nei posti dove preferiamo pagaiare, in genere isolati, è spesso carente.
E' utile invece un GPS (impermeabile o in una custodia trasparente) anche semplice (non necessariamente cartografico): in questo modo sapremo sempre quanta distanza abbiamo percorso e, consultando la mappa e le annotazioni che ci abbiamo scritto, dove ci troviamo e quanto manca al prossimo punto con possibilità di sbarco.
Un saluto,
Valentino