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L'IPOTERMIA UCCIDE
Lorenzo Molinari:
La presenza di due esperti nel gruppo di quattro non è stata determinate nel salvare la situazione anche perché - mi permetto di osservare - pare sia stata fatta una grave omissione nella sicurezza del gruppo. Considerando le condizioni del mare e le correnti e volendo comunque uscire in kayak, mi sorprende che non siano state vincolate le pagaie alla coperta del kayak davanti al pozzetto con un cordino. Quando l'onda anomala li ha tutti ribaltati, tutti - nel caos - hanno perso la pagaia, portata via dalla corrente, oltre a perdere pure un kayak!
Se non avessero perso le pagaie, avrebbero potuto risalire sui tre kayak, svuotarli (spero avessero una spugna o un secchiello o una pompa) e andare a riva, trasportando sulla coperta posteriore il canoista che aveva perso il kayak, così avrebbero avuto ancora molte possibilità di salvarsi. Si sono invece trovati alla deriva in balia di onde e corrente, in quella zona notoriamente molto forti, in quattro e con tre kayak, che hanno legato alla belle e meglio a mo’ di zattera ma la corrente pare li abbia trascinati fuori dalla baia, dove il mare più agitato ha separato i kayak, facendo perdere ogni speranza di salvezza, in un mare gelido di otto gradi e lontani dalla vista di tutti.
In certe situazioni in mare o lago (mai in fiume o torrente), specialmente con forti correnti o vento teso è da prendere in considerazione, oltre al vincolare la pagaia al kayak, anche la possibilità di vincolare il kayak al PFD, in modo che la corda possa essere con immediata e semplice operazione svincolata in caso di pericolo per il kayaker (vento che spinge il kayak verso gli scogli, corda che si impiglia nelle gambe del kayaker, ecc.). Il vento teso può far perdere il contatto al kayak in un attimo e a nuoto sarà impossibile recuperarlo. Ci sono stati in passato incidenti mortali in mare anche di famosi kayaker proprio dovuti al vento o alla corrente, che ha portato via loro il kayak.
Io, ad esempio, vincolo il kayak in caso di traversate in mare aperto, navigazione tra isole dove si formano forti correnti di marea o con vento teso, indipendentemente che sia a pagaiare da solo o in gruppo.
Buone pagaiate a tutti.
Gengis:
Ciao a Tutti ,
addolora tutti leggere questa ennesima tragedia consumatasì nel canale della manica e ci deve obbligare ad usare sempre una maggiore attenzione e valutare per bene tutto .
Fra l'altro non riesco a capire perchè un gruppo è riuscito a trovare una via di fuga e l'altro invece no .
Spero vivamente che non sia stato dovuto all'errore di valutazione delle loro capacità e che abbiano voluto proseguire verso la meta
prescelta per l'uscita,sfidando così il mare e la sorte , così come è successo ad un mio amico sul lago maggiore alcuni anni fa .
Gengis
Bittern:
Ci sono stato a Pasqua 2019 alla Somme e devo dire che le correnti di marea sono davvero forti con un'escursione di marea di diversi metri, normalmente 7/9
Comunque ecco altri articoli che spiegano meglio l'accaduto
https://actu.fr/hauts-de-france/crotoy_80228/baie-somme-on-sait-plus-sur-circonstances-la-mort-3-kayakistes_30740452.html
https://www.20minutes.fr/faits_divers/2693195-20200113-baie-somme-incomprehension-apres-mort-trois-kayakistes
https://www.lavoixdunord.fr/693694/article/2020-01-13/kayakistes-decedes-en-baie-de-somme-ce-qu-dit-l-adolescent-aux-secouristes
https://www.lunion.fr/id123382/article/2020-01-15/kayakistes-morts-en-baie-de-somme-le-recit-de-ladolescent-qui-survecu
https://france3-regions.francetvinfo.fr/hauts-de-france/somme/deces-kayakistes-baie-somme-piste-accidentelle-se-precise-1774121.html
marco ferrario (eko):
Le versioni non sono tutte coincidenti, ma stando agli articoli più attenti e dettagliati citati da Bittern (che ringrazio) evidenzio tre fatti che fanno pensare e vanno valutati.
1) emerge che il giovane, l'unico che si è salvato, è anche l'unico che è riuscito a rimanere in kayak senza farsi travolgere dalle onde.
2) i più "esperti", che si presume anche padroni della tecnica (rolling, appoggi e manovre di salvataggio), non si sono salvati.
3) il sindaco di Saint-Valery-sur-Somme desidera lanciare una riflessione per rendere obbligatori alcuni dispositivi di sicurezza.
Queste riflessioni spettano anche e soprattutto a tutti i kayaker
nolby:
Molti spunti di riflessione ed informazioni utili negli ultimi articoli.
Sia riguardo l'esperienza ed il tipo di kayak, sia riguardo l'età anagrafica dei coinvolti (non mi sorprende che il 15enne sebbene meno esperto sia sopravvissuto), sia riguardo al fatto che in condizioni meteomarine non ideali (ovvero quando succedono la quasi totalità degli incidenti) non solo il singolo kayak non sia visibile da un eliccottero ma non lo sia neanche una una zattera di 4 kayak rossi.
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