Ciao Andrea,
rispondo in ritardo perchè ho avuto un periodo trafelato. Lasciando da parte le normative, come chiedi, ti dico delle mie esperienze prendendo a riferimento l'esempio da te fatto con le cinture di sicurezza.
Pericolo: Capovolgimento per difficoltà sopravvenute e/o incapacità o impossibilità a compiere l'eskimo. Lontananza dei compagni di pagaiata. Incapacità di valutare la situazione e le condizioni per inesperienza o distrazione o deficienze temporanee provocate da febbre, strozzature per ingestione di acqua salata, disidratazione, ipotermia, stanchezza, colpo di sole, malessere generale, perdita dei sensi, tendenza a non comunicare ai compagni lo stato di difficoltà o di mancanza (cosa più volte riscontrata nella maggior parte delle persone in difficoltà), paura (alta grossa sensazione che quasi tutti hanno difficoltà a comunicare). Casi come questi non sono eccezioni accadono regolarmente.
Rischio: elevato e imprevedibile.
Rimedio: La maggior parte delle volte, se non quasi tutte, l'elevata rischiosità e imprevedibilità è ridotta e superata indossando il salvagente. Ti permette: a) di rimanere con la testa fuori dall'acqua senza grossi sforzi in attesa del soccorso, ti dà quindi maggior sicurezza e minor paura (già questo è essenziale per una persona entrata in difficoltà), b) di costituire punto di appiglio per chi deve soccorrerti in acqua alta. Ci sono manovre, che se indossi il salvagente, permettono a chi ti soccorre (sia se sei in acqua, sia se sei ancora in kayak rovesciato) di riportarti dritto e a secco.
Tutto ciò non perchè letto sui libri ma perchè effettivamente riscontrato in acqua.
ciao
Francesca