La presa di coscienza e la risposta dei canoisti e kayaker americani è sempre stata eccezionale. Ricordo di aver letto sulla rivista "Paddler" di altre manifestazioni collettive, negli anni '90 e 2000, per sensibilizzare gli animi e l'opinione pubblica su grossi problemi ambientali, oppure di grossi happenning canoistici, fini a se stessi, che per il numero di partecipanti continuavano a superare record su record in fatto di presenze.
Se anche noi le facessimo sarebbe molto positivo e il movimento delle canoe-kayak ne trarrebbe dei grandi vantaggi.