Autore Letto 3610 volte

maurizio bernasconi

  • ****
  • Full Member
  • Post: 262
Idroelettrico: il parere del CAI
* il: Marzo 16, 2015, 11:58:26 pm *
Milano, novembre 2014


Diverse Associazioni ambientaliste, tra le quali il Club alpino italiano, nella persona del Presidente generale Umberto Martini, hanno sottoscritto un appello nazionale rivolto al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Parlamento, alle Regioni, alle Province Autonome di Trento e Bolzano e al Segretariato della Convenzione delle Alpi per la salvaguardia dei corsi d´acqua dall´eccesso di sfruttamento idroelettrico.

Detto appello interviene a favore della montagna in quanto l´attenzione idroelettrica ai piccoli residui corsi d´acqua depriva la montagna per una produzione energetica quantitativamente decisamente insignificante rispetto ai fabbisogni nazionali, a scapito di valori ambientali e naturali ragguardevoli.

Di seguito il dettaglio delle richieste delle associazioni:
• l’immediata sospensione del rilascio di nuove concessioni e autorizzazioni per impianti idroelettrici su acque superficiali, comprese quelle attualmente in istruttoria, a cominciare dai procedimenti in itinere che ricadono nei “siti non idonei” individuati nelle varie Regioni, ad esclusione di tipologie e contesti circoscritti da individuare con apposito elenco (es. lavalorizzazione dei deflussi nelle reti di acquedotto e fognatura, il recupero di ruote idrauliche di antichi opifici di particolare valore testimoniale, lo sfruttamento del reticolo minuto in aree
remote quali rifugi alpini, ecc.);
• la contemporanea revisione degli strumenti di incentivo da mantenere solo per impianti che soddisfino tutti i requisiti di tutela dei corsi d’acqua e della biodiversità specificati ai successivi punti;
• la contestuale apertura di un tavolo di confronto a livello nazionale, esteso anche ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, pescasportive, culturali e tecnico-scientifiche, accomunate dall’avere tra gli scopi statutari la conservazione e il miglioramento dei corsi d’acqua e della biodiversità, con lo scopo di valutare le migliori modalità per ridurre l’impatto delle centrali idroelettriche esistenti e minimizzare quello di eventuali nuovi impianti;
• che i Piani di Gestione dei distretti idrografici stabiliscano tangibili politiche di risparmio nell’uso del bene idrico e nel contempo prevedano programmi di misure tesi alla riqualificazione dei corsi d’acqua e, più in generale, del bene comune acqua;
• che venga attuato un processo rigoroso di valutazione dell’impatto ambientale, e che si considerino in modo esplicito gli impatti cumulativi dei progetti che incidono su uno stesso bacino imbrifero, compresi gli impatti causati da attività esterne alla produzione idroelettrica (come le derivazioni a scopo irriguo e gli interventi di artificializzazione degli alvei);che vengano inoltre analizzati in modo esplicito gli effetti dei previsti impianti di produzione idroelettrica sugli elementi che valutano lo stato ecologico dei corpi idrici;
• che venga superato il concetto attuale di DMV (Deflusso Minimo Vitale) a favore di quello di deflusso ecologico e cioè di una regola di rilascio che sia realmente in grado di garantire il mantenimento degli obiettivi di qualità ecologica di un corpo idrico e dei servizi ecosistemici da questi supportati;
• che sia significativamente migliorato il livello di controllo dell’effettivo rispetto dei deflussi rilasciati in alveo e delle altre misure di mitigazione e che le sanzioni previste dalla normativa siano effettivamente applicate in caso di comportamento fraudolento;
• che i corsi d’acqua, e in particolare quelli di montagna, vengano considerati un patrimonio di biodiversità, di valori ambientali e paesaggistici da tutelare piuttosto che una semplice risorsa da sfruttare in modo intensivo e indiscriminato; una risorsa preziosa per il paesaggio in grado di favorire un turismo ricreativo alternativo e meno impattante anche in ambito fluviale, creando nel contempo, grazie alla conservazione del bene, uno sviluppo economico e sociale armonico del territorio;
• che venga messo in discussione l’articolato normativo secondo il quale le opere per la realizzazione degli impianti idroelettrici, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all´eserciziodegli stessi impianti, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti;
• che la procedura di confronto sui Piani di Gestione dei bacini idrografici venga mantenuta aperta e condivisa a tutti i soggetti portatori di interessi sociali ed economici; in particolare che presso ogni Regione e Provincia autonoma venga istituito un tavolo di confronto pubblico permanente tra tutti i cittadini sensibili alla tematica e i portatori di interesse, in specifico accompagnamento ad ogni momento decisionale relativo alla gestione delle risorse idriche, come contemplato dalle direttive europee, che prevedono allargati processi partecipativi al governo del territorio;
• che si tenga conto dell’Articolo 9 della Costituzione, e soprattutto del recente pronunciamento del Consiglio di Stato (Cons. Stato, sez. IV, 29 aprile 2014, n. 2222), che ribadisce come il “paesaggio” sia bene primario e assoluto e che la sua tutela sia quindi prevalente su qualsiasi altro interesse giuridicamente rilevante, sia di carattere pubblico che privato;
• che all’interno del confronto che vede protagonisti l’Unione Europea e lo Stato Italiano nella proposta e attuazione della Macroregione Alpina, si preveda un capitolo di impegno comunitario che salvaguardi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo i corsi d’acqua, costruendo un reale ponte solidaristico fra le esigenze delle popolazioni metropolitane e quelle che vivono stabilmente nelle realtà montane.

Il Presidente della Commissione Tutela ambiente montano del CAI Filippo Di Donato ha invitato a sua volta i Gruppi regionali, le Commissioni regionali TAM, le altre Commissioni e le Sezioni del CAI a sottoscrivere a loro volta il documento in quanto ora diviene fondamentale “agire Regione per Regione”.

Come CAI attualmente hanno aderito:
Club Alpino Italiano, Umberto Martini, presidente
CAI Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano, Filippo Di Donato, presidente
CAI Veneto - Francesco Carrer, presidente
CAI TAM Veneto - CAI Tutela Ambiente Montano - Simone Papuzzi, presidente
CAI Regione Lombardia - Renata Viviani, presidente
CAI Friuli Venezia Giulia - Antonio Zambon, presidente

Giuseppe Coduri

  • ****
  • Full Member
  • Post: 123
Re:Idroelettrico: il parere del CAI
* Risposta #1 il: Marzo 18, 2015, 02:08:58 pm *
Ciao a tutti, mi sembra un documento equilibrato, anche se ho delle perplessità su alcuni punti (su cui poi torno). Temo che però sia un appello un poco tardivo, sia perchè (purtroppo) già molti corsi d'acqua sono stati compromessi da impianti anche molto invasivi, sia perchè (fortunatamente sotto certi aspetti) sono al momento esaurite forme d'incentivazioni per l'idroelettrico, con il conseguente "congelamento" dello sviluppo di nuovi progetti. i nuovi incentivi (se e quando partiranno) saranno riservati ad impianti molto piccoli caratterizzati da impatti assai limitati (canali artificiali, salti esistenti, ecc.) cioè quelli che il CAI già considera accettabili.
non apprezzo il documento quando propone di bloccare il rilascio delle concessioni o di mettere in discussione il concetto di "impianto di pubblica utilità, indifferibili e urgenti". Qui mi pare emergano due vizi capitali della nostra burocrazia: 1) cambiare le regole in corso d'opera; 2) opporsi alla realizzazione di un'opera invocando maggiori pastoie burocratiche, invece che sostenendo, nelle sedi previste, le ragioni (anche validissime) del no.

Mi piace invece molto il concetto di deflusso ecologico come superamento del meschino e ragionieristico DMV. su questo punto il mondo della canoa (federazioni, gruppi, sodalizi vari) potrebbe inserirsi con discorsi legati anche a possibili rilasci programmati.

Ciao a tutti.

Marco Lipizer

  • ****
  • Full Member
  • Post: 153
Re:Idroelettrico: il parere del CAI
* Risposta #2 il: Marzo 18, 2015, 03:25:56 pm *
Dove si trova il documento ufficiale?

maurizio bernasconi

  • ****
  • Full Member
  • Post: 262
Re:Idroelettrico: il parere del CAI
* Risposta #3 il: Marzo 18, 2015, 06:17:02 pm *
Copia incolla dal sito www.canoa.org/

Marco Lipizer

  • ****
  • Full Member
  • Post: 153
Re:Idroelettrico: il parere del CAI
* Risposta #4 il: Marzo 18, 2015, 06:47:46 pm *
Perchè non c'è sul sito del CAI?!  ???

cristian bertolin

  • ***
  • Md Member
  • Post: 22
Re:Idroelettrico: il parere del CAI
* Risposta #5 il: Marzo 19, 2015, 09:55:50 am *
Questo documento è stato presentato nel 2014 ed è il risultato di un convegno svoltosi in CADORE l'anno precedente...se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul business del mini idroelettrico mi contatti in privato o mi venga a trovare così gli faccio vedere con i propri occhi di cosa parliamo....la presentazione del documento è avvenuta lo scorso ottobre a Sospirolo.....ma non mi ricordo canoisti in sala!!!

Marco Lipizer

  • ****
  • Full Member
  • Post: 153
Re:Idroelettrico: il parere del CAI
* Risposta #6 il: Marzo 19, 2015, 12:52:53 pm *
Non occore che mi spieghi cos'è il business del mini idroelettrico. Ho a che farne da anni.
Visto che da noi un politico locale (M5S, giusto per dire che, di qualunque bandiera, non ne capiscono comunque molto) si è scagliato contro il parere negativo di una mia collega.
Avere dei pareri autorevoli di associazioni diverse, non prettamente ambientaliste, può aiutare a creare una coscienza civile e combattere l'ignoranza.

cristian bertolin

  • ***
  • Md Member
  • Post: 22
Re:Idroelettrico: il parere del CAI
* Risposta #7 il: Marzo 20, 2015, 09:30:37 am *
Nella regione nella quale vivo, il Veneto, nel bacino principale (fiume Piave) le acque sono sfruttate per il 98%...  .nel 2014 sono state presentate 126 nuove richieste....perfino su corsi d'acqua con 300 l al secondo dei quali 293 captati alla sorgente da un acquedotto.... I comitati sono pochi frammentati e poveri economicamente.....del caso se ne è  occupata anche la trasmissione Report....ma di fatto nulle é accaduto!!! Al di la di tutti i "pareri autorevoli" dei quali ho ben visto il risultato (o meglio non ho visto....) la realtà è che manca una presenza cosciente da parte di chi fruisce dei fiumi....ci sono ricorsi e indagini da pagare da una parte e fame tanta fame dall'altra!!!!!