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Paola Bruni:
Grazie Valentino,
"Viva" il lupo  ;) e vi facciamo sapere.
La raccolta firme va comunque ancora avanti, ora tra quelle online e quelle su cartaceo siamo a quasi 650. 
A presto, saluti
Paola

ClaudioCastellanoTS:
[Ho fatto una citazione, ma poi non c'è una finestra in cui inserire il mio testo che sembra anch'esso citazione... e non mi lascia eliminare, per cui cancello la citazione]

Francesca ha scritto <Il regolamento, così come è riportato, non parla di distanze dalla riva, nè tantomeno di 60 metri, ma di zone e regolazione di accesso in base ad esse... >

Rettifico: Sono andato a rileggere la proposta di Regolamento ed effettivamente non parla di 60 m né di 500 m, nemmeno nella cartografia allegata cui fa riferimento.
Evidentemente sono dati tramandati oralmente e riportati dal quotidiano locale Il Piccolo.
Probabilmente si riservano di definire in seguito le distanze...
Quella che è stata chiamata la "giovane biologa" ha scritto che la zona B comincia a 10 – 15 m dalla costa.
Forse devono ancora chiarirsi tra esperti addetti ai lavori, e scrivere in modo più chiaro...

Ha scritto anche che "voi alla zona B potete accedere chiedendo all'ingresso del parco i permessi".
E anche la faccenda dell'avvicinarsi "con rotta perpendicolare alla costa" non è scritta chiara  perché a voce ci hanno detto che possiamo pagaiare lungocosta senza permessi e senza pagare.  Mah

gianfrancesco costantini:
Ho l'impressione che ci siano diversi rischi: a) consentire l'accesso vuol dire nei fatti consentirlo a tutti (a meno che non si stabilisca un "numero chiuso", che comporta sia una complicazione burocratica - almeno minima, come nel Parco della Maddalena che prevede permessi on-line - e costi di gestione alti - se c'è un numero di ammessi deve essere verificato se chi è nell'area a ingresso limitato è effettivamente in regola); b) consentire l'accesso ad alcuni comporta sia rischi relativi alle risorse ambientali (comunque si tratta di presenze "estranee"), sia problemi riguardanti "chi" entra (kayak sì e canoe no? natanti sì, imbarcazioni no? remi sì, vela no? motori elettrici sì o no?) con scelte piuttosto arbitrarie (perché un kayak - o un gruppo di kayak - disturberebbe meno di una barca a vela, che è altrettanto silenziosa, tende a restare a una maggiore distanza da terra per ragioni connesse al pescaggio e per di più in genere "è da sola", visto che l'uso di navigare in gruppo è meno diffuso tra i velisti che tra i canoisti?); c) rischia di comportare un eccesso di legiferazione e di normazione (un "uso esclusivo" richiede una norma semplice, una pluralità di usi e la costruzione di molte categorie di "territorio" comporta più norme, e anche più rischi connessi alla loro interpretazione); d) il "buon senso" forse vale in Francia, in Italia certamente no (è sotto la guida del buon senso che i cittadini italiani disperdono i loro rifiuti in mare, sulle coste o in montagna, magari dichiarando "un mozzicone di sigaretta che differenza fa, manco si vede...". Non conosco l'area, ma la decisione sull'apertura/chiusura dovrebbe essere essenzialmente basata sulla possibilità di recuperare la "naturalità", vale a dire su una valutazione tecnica, non di opinione. La vera questione è restituire alle valutazioni tecniche/scientifiche il loro spazio (a volte occupato da forme di pseudo-democrazia) e a quelle di opinione il loro (spesso occupato da una pseudo-tecnicità).

marco ferrario (eko):
Evidentemente il documento proposto come Regolamento è ancora una bozza o poco più, e questo è un bene perchè significa che veramente può essere migliorato.


Come avete fatto notare, ci sono alcuni punti poco chiari, come ad esempio la navigazione perpendicolare alla costa in zona B, che si potrebbe intendere anche solo per i mezzi motorizzati ma in effetti da come è scritta si potrebbe anche interpretare per tutti, perciò va chiarita meglio.


Per quanto concerne invece la distanze massima dalla costa delle delimitate aree A-B-C il documento fa riferimento a una cartografia allegata, che però nelle dieci pagine del documento non è allegata, forse proprio perché ancora in fase di studio.
Circola invece una cartografia, non allegata, che poi è quella che Claudio ha riportato sul topic, cartografia peraltro priva di scala.
Comunque, se misuriamo confrontando distanze conosciute, si può constatare che le zone A e C terminano, nel punto più vicino alla costa, a circa 60 metri da essa e nei punti dove la costa rientra, questa distanza raddoppia o anche più.
Mentre, sempre misurando sulle mappe allegate da Claudio, la linea inerente la zona B è posta a 500 metri di distanza dal punto di costa più vicino, perciò alcune decine di metri in più nei punti di rientranza della costa.

MaurizioGuidaFICT:
Io la motivazione l'ho scritta direttamente sul sito che raccoglie la petizione...

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