Ricordo che a Lerici, al commiato del caro Vladimiro, Gianni Russo, coordinatore nazionale della UISP, mi riferì di avere in mente di avviare una sorta di figura istituzionale tra i canoisti come "guardia ecologica dei corsi d'acqua". Chi meglio di noi, in effetti? Chi può, nostro malgrado, riuscire ad individuare con migliore localizzazione le fonti di inquinamento? Certo, c'è da documentare questi scarichi selvaggi con foto e relazioni ed eventualmente anche con le coordinate GPS, ma, possibilmente, anche con la conoscenza di massima di che tipo di inquinamento si tratti (ricordatevi, se vedete molta eutrofizzazione algale o da pianta erbacea sul letto del corso d'acqua o dello specchio d'acqua, senza alcun odore, si tratta di inquinamento da nitrati, di provenienza agricola, la forma di azoto utilizzata dalle piante; se sentite odore di fogna o di ammoniaca si tratta di inquinamento fognario, ammoniacale, azoto che deve venire ossidato e il fiume, suo e nostro malgrado, non può far altro che trasportarlo via e, nel tempo, i batteri dovranno operare questo lavoro di ossidazione affinchè venga trasformato in un composto utilizzabile dalle piante. Poi ci sono altri tipi di inquinamento che si possono riconoscere al volo se si hanno naso e occhi esperti, ma sono già più complessi da effettuare in modo empirico, senza analisi chimica specifica di ricerca. In ogni caso non si possono spargere concimi , letami, fanghi etc.. sui campi dal 1/11 al 28/2).
Sarebbe una buona opportunità, e chissà, forse anche professionale.