Ho partecipato di recente ad un interessante meeting dell'AIGE tenutosi a Roma presso il negozio di Outdoor a Tor Vergata. In questo meeting si è parlato della responsabilità delle guide sotto una luce nuova. Vi ho partecipato non in quanto aspiri ad essere una guida, ma perchè esercito attività di kayak in due associazioni e spesso mi capita di accompagnare le persone in questa attività.
Dall'incontro è uscito fuori che esiste una legge recente la n.4/2013 e prima di lei il D.L 30/2006 che in due parole di può dire liberalizza le professioni a patto che queste non prevedano già una iscrizione ad albi nazionali. Dunque ad esempio questa possibilità di liberalizzazione non esiste per le attività esercitate dai maestri di sci e le Guide Alpine e dal CAI. Essi infatti sono regolamentati da leggi apposite. Una pagina interessante a riguardo la trovate al seguente URL
http://www.cna.it/PROFESSIONI/Normativa/LEGGE-4-2013-il-testo-del-provvedimento-pubblicato-sulla-Gazzetta-UfficialeIn pratica se comprendo bene, qualora avessimo le conoscenze adeguate tali da poter essere in qualche modo certificate (UNI) possiamo esercitare la professione di guida in kayak. Ciò, mi pare di capire, possiamo farlo sia come membri di un associazione sia come singoli professionisti. In questo caso la responsabilità civile della guida (diventata professionista) può essere trasferita su una assicurazione (come del resto accade ormai per tutte le libere professioni). La responsabilità penale invece non è trasferibile. Quello che non mi rimane chiaro ancora è cosa succede delle figure che svolgono il volontariato nelle varie associazioni affiliate e sparse per tutta Italia. Sicuramente siamo in una fase di transizione molto importante e la questione avrà dei risvolti significativi nel campo. Perciò occhi e orecchie aperte.
Se qualcuno ne sà qualcosa sarei lieta di confrontarmi. Grazie.
Francesca Gastaldi
