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Re:Contratto di Fiume del Trebbia

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Giuseppe Coduri:
Ciao, due commenti all'ultimo messaggio di Vittorio:
1) non credo che l'effettiva presenza di Rinofoli nella galleria possa essere accertata dai canoisti di passaggio; l'ultima cosa che si fa quando si passa in canoa dalla galleria è guardare il soffitto per scovare pipistrelli appesi, tra l'altro è completamente buia dopo la prima curva. Immagino che la presenza di chirotteri sia stata documentata osservando il movimenti in ingresso e uscita.
2) quando suggerivo un intervento "minimale" che cioè modificasse il letto del fiume realizzando un passaggio artificiale o semiartificiale, intendevo quello che poi ha precisato meglio di me Davide: oramai da un secolo esiste un dislivello marcato tra monte e valle della diga; rimuovendola e riportando la situazione allo stato pre 1920, si dovrebbe spalmare tale dislivello su un tratto molto esteso di fiume. In una zona franosa come quella avrei il timore di innescare effetti potenzialmente gravi e non facilmente prevedibili, senza contare i costi. La mia proposta non era finalizzata alla realizzazione di un percorso artificiale per particolari fini sportivi, ma solo un'idea per consentire  in sicurezza il passaggio della diga, evitando la galleria (che però dovrebbe a quel punto essere parzialmente murata all'ingresso per consentire di deviare l'acqua nell'alveo naturale). Io immaginavo in pratica di eliminare una porzione di diga in verticale (ad esempio incidendo maggiormente l'intaglio già esistente)
Saluti.

Maurizio (Tric):
Concordo pienamente e sostengo le proposte di Vittorio P. ed aggiungo che se non si agisce in questo modo rinaturalizzando veramente quei pochi ambienti fluviali ancora "salvabili", finisce che le prossime generazioni non sapranno più che cosa significano le parole "ambiente naturale". Vedere i documentari di Nat. Geographic  senza poter provare le emozioni che certi luoghi ti possono dare, finisce per creare una barriera ed un distacco molto pericolosi.
 Per quanto riguarda i chirotteri, li ho visti e sentiti distintamente la scorsa primavera nella galleria, quasi ci volavano in testa nel tratto calmo dopo le prime rapide.
Salutoni
Tric

Marco Verna:
Leggo con molto interesse l'argomento e l'attività di Vittorio.
Da molti anni covo il sogno di scendere il tratto delle gole senza soluzione di continuità. Sono passato più volte nella galleria ma la cosa non mi ha mai entusiasmato più di tanto. 

Il dislivello che si è venutosi a creare tra monte e valle della diga non è di poco conto. Per "spalmarlo" occorrerebbe una squadra di macchine movimento terra con costi/ora decisamente alti. Per giunta logisticamente di difficile attuazione. Correggetemi se sbaglio ma non credo che ci sia una strada idonea a raggiungere la diga. Ci sarebbe l'opzione di lasciar fare alla natura, ossia l'azione meccanica delle piene. Nel frattempo si sarà creata una situazione di pericolo anche nei periodi di "morbida". Ossia uno stramazzo da parete a parete. Concordo con l'analisi di Giuseppe e Davide, ossia un'azione parziale nel smantellamento. Ossia creare dei varchi nel manufatto e il tracciare nuovi letti fluviali. Aiutati dalle piene, penso che l'azione di svuotamento/riempimento sarebbe più mirata e meno canoisticamente "traumatica". Fatto il primo step si potrà poi procedere nell'abbattimento totale.

Ho avuto modo di vedere in azione, in Germania, il taglio con filo diamantato. Dovevano fare una diramazione a croce in un canale industriale con spessori decisamente consistenti. Hanno letteralmente affettato i fianchi comprensivo di fondo, tutto in sezioni a miei occhi modeste e rimosse da una Manitou con pinza.
Non ho le competenze tecniche e non conosco i costi che possa comportare, è solo un contributo. La cosa che mi colpì è stata l'estrema "semplicità", rapidità infatti i due macchinari (perforatrice e taglio) furono portati in loco da un elicottero Erickson S64 (in dotazione alla nostra Forestale).

 

Marco Alberti:

--- Citazione da: Maurizio  (Tric) - Settembre 29, 2014, 09:14:14 am ---... Per quanto riguarda i chirotteri, li ho visti e sentiti distintamente la scorsa primavera nella galleria, quasi ci volavano in testa nel tratto calmo dopo le prime rapide...
--- Termina citazione ---
Anche perchè a quel punto, ci si può mettere controcorrente e risalire in favore di luce con una buona visibilità dell'interno ...

Vittorio Pongolini:
Ragazzi, siete preziosissimi tutti! Mi state riferendo ciò che chiedevo, cioè la partecipazione e, soprattutto, consigli e dati certi. Vi ringrazio davvero. Verrà tutto buono nelle sedi opportune e al momento giusto.
Aggiungo altri aspetti importanti.
Il primo è che si evidenzia, dalla foto di Marco G. un fatto strutturale. Osservate le spalle in conglomerato della galleria: al piede dei muri non c'è più alcun supporto di conglomerato cementizio che regga in modo statico i muri di sostegno (o di copertura), probabilmente non armati perché non si vede nessun ferro o moncone degli stessi, su cui poggia anche la volta della galleria, sia dal lato su cui la corrente batte con maggiore forza che dall'altra parte. Se la corrente è riuscita a lavorare a tal punto anche questo ultimo lato (dx) vuol dire che anche all'interno della galleria la corrente ha eroso il piede di questi muri. Questo è un allarme da lanciare a tutti noi che la percorriamo! La volta e i muri da un momento all'altro potrebbero crollare e ostruire parzialmente o totalmente la galleria! Occhio!!! Sono 80 anni che lavora quest'acqua! Non solo alberi quindi, ma ben peggio. 
Il secondo aspetto è relativamente alla rimozione parziale della diga aspettando che la corrente faccia il suo lavoro.  Nel 1972 o giù di lì, il CCM, in accordo con le autorità della valle, fece in modo di mettere delle cariche di dinamite nella diga. Poche, invero, col fine di sgretolare e di indebolire la struttura, aspettando che l'acqua facesse il suo lavoro di corrosione. Non vissi il momento in cui furono fatte brillare le cariche, ma, quattordicenne, mi ricordo del film in Super 8 girato dall'allora presidente del CCM Vittorio Visconti e proiettato in sede. Un bel botto e poc'altro. Il risultato di questo parziale sgretolamento è quello che abbiamo sotto gli occhi: un paio di canali scomodissimi da scendere a piedi con la canoa in spalla, parzialmente erosi e mai davvero una diga (robusta, mannaggia!) portata via dall'impeto della corrente. Unica soluzione parzialmente meno problematica è un imbarco svizzero (seal launch) davvero brutto e poi nuovo sbarco per uscire dal laghetto e re-imbarco al termine della galleria.  Quindi il lavoro da fare è quello di portare via bene l'inutile manufatto mussoliniano perché se no i canoisti posteri saranno ancora a dover pensare come scendere il Trebbia senza soluzione di continuità. Inoltre tutti i sacri testi di idromorfologia puntualizzano che i detriti devono essere liberi di scorrere e di essere portati a valle. La diga lo impedisce totalmente e gli stessi si sono accumulati contro la diga colmando lo spazio che avrebbe dovuto occupare l'acqua. E vi spiego perché i detriti (sabbia, limo, argilla e, soprattutto, ciottoli e rocce) devono scorrere lungo il letto del fiume: perché altrimenti il letto del torrente o del fiume si abbassa sempre di più e con l'incisione progressiva le sponde crollano, portando con se tutto ciò che c'è sopra e cioè terreno, strade, case e industrie. Ci vuole quindi un continuo apporto di quello che vi ho elencato poc'anzi, portato dalla corrente, che prenda origine dalla sorgente, per impedire alcuni dei disastri fluviali e ambientali che ben conosciamo in Italia. E' un concetto fondamentale. Ogni interruzione artificiale è un danno per tutti, se non è costruita "cum grano salis".
Il terzo e ultimo aspetto riguarda il thrilling di scendere la galleria al buio. Divertente, vi assicuro, ma è la stessa cosa che scendere una rapida di terzo grado con gli occhi bendati. I nostalgici potranno sempre provarlo su diversi terzi  gradi in diversi fiumi in giro per l'Italia.  Io però preferisco fare un quinto grado ad occhi aperti.
Per finire ho appena ricevuto una telefonata che sposta al 6/10/'14 la riunione informale tra  Associazioni e amanti del/della Trebbia (sarà poi maschio o femmina?!? Boh, va bene tutto, dài) di cui sopra, alle 18,30 e alla biblioteca di Rivergaro. Io ci sarò.
Un ultimissima confessione: sarà una operazione difficilissima e spero tanto di portare nelle sedi opportune la nostra volontà. Mi avete dato, con le vostre argomentazioni, un mandato difficile e spero di non deludere le mie e le vostre aspettative. Ci proverò/proveremo davvero con tutte le mie/nostre forze, credetemi.

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