Spazio Kayak (e canoa) Fluviale e Torrente > Chat

Re:Contratto di Fiume del Trebbia

<< < (3/15) > >>

maurizio bernasconi:
 Coduri, come sempre sbagli. Quando ti sembro intelligente è perché sto cercando di insegnare le tabelline alle anime semplici, ognuna con il suo grado relativo di percezione ed elaborazione razionale.
 E' una specie di recita. Quando esprimo sinteticamente delle realtà evidenti che abbiamo ormai intorno chiare e nette sino a soffocarci, quello che tu definisci delirio luddista, allora sì che sto argomentando in modo intelligente.

Giuseppe Coduri:
Bernasconi, lo so: hai ragione a reagire così, le mie parole irrispettose ti hanno ferito.
 
Scusami se Ti ho offeso; mi cospargerò il capo di cenere e mi batterò il petto.
D'ora in poi ti porterò più rispetto e cercherò di seguire il Tuo Verbo.

Scusa, ora scappo, che ho la ruspa accesa giù in strada.
Ciao

Marco Gamberoni:

--- Citazione da: Vittorio Pongolini - Settembre 15, 2014, 05:08:55 pm ---L'altra cosa che vi segnalo, decisamente più articolata, sono gli interventi che ho in mente di proporre sull' inutile, dannoso sbarramento di San Salvatore, per noi, per gli abitanti della valle e per la fauna fluviale. Queste sono le mie proposte:

1) eliminazione totale della diga di San Salvatore, con impedimento del normale deflusso delle acque fluviali, in condizione di "morbida", nella pericolosa galleria di derivazione. Abbattimento, quindi, dell’antico manufatto, con ripristino delle condizioni naturali preesistenti (anni ‘20). Si permetterebbe pertanto la discesa integrale della Trebbia, senza soluzione di continuità, per il tratto Marsaglia-Bobbio (7,5 km) e possibilità di arrivo sino a Perino (11 km), con adeguamento dello scivolo sotto il Ponte Gobbo di Bobbio per un più sicuro passaggio delle canoe e dei raft.
La percorribilità della galleria (280 m) sarebbe garantita solo in condizioni di piena (condizioni sopra lo stato idrologico di morbida), quando i livelli delle acque si divideranno naturalmente in due rami. E' da sapere anche che per la sopra menzionata Direttiva Habitat non sarà possibile ostruire totalmente, con i materiali di riporto della diga, la galleria in quanto nella stessa è stato rinvenuto il nucleo svernante più numeroso della provincia di pipistrelli della specie di Rinolofo maggiore (Chirotteri, Rhinolophus ferrumequinum, 150-200 esemplari nel 1984).
...

--- Termina citazione ---

Gli unici animali a cui la galleria interessa sono alcune specie di canoisti e di kajaker.
Agli altri non dà probabilmente nessun fastidio. E se glie ne desse, che lo sopportino.
Renderla impraticabile? Per motivi di sicurezza?
Per la massima sicurezza, l'ottimo sarebbe smettere di praticare sport pericolosi, e chiudersi in convento.

E so di che parlo: l'ho fatta varie volte (anche a bagno), e ero tra quelli che hanno ricuperato una canoa canadese incastrata all'imbocco della galleria.
Vedere foto allegata.
Navigano tutti ancora, sia la canoa che i due naufraghi che si fecero tutta la galleria a nuoto.

Vittorio Pongolini:
Ciao Marco. Grazie della foto e dell'intervento che segnalano un bagno e un recupero della canoa effettivamente avvenuti.
Quindi tu riferisci che oggi non esiste nessun tipo di fauna che ha colonizzato la galleria? Nessun pipistrello? E' importante saperlo, ma bisogna portare nelle giuste sedi dati certi, non incerti. Io mercoledì 1 ottobre alla sera avrò una riunione con alcune associazioni e persone della valle (o a Rivergaro o a Bobbio, devo avere conferma) di quelli interessati al Contratto di Fiume. E' una riunione interlocutoria, in attesa di quella ufficiale organizzata dal CIRF e dalla Regione Emilia Romagna di fine novembre. Dovrò sempre portare dati certi e non casuali. Se non c'è fauna, allora potremmo valutare anche l'opzione di chiusura della galleria, alle acque e poi con rocce. E' una opzione da studiare.
Quello che ribadisco e su cui voglio che i canoisti focalizzino l'attenzione è che da soli, senza le Direttive di cui sopra, non riusciremo ad ottenere niente! Non esiste una "Direttiva Canoa" promossa dalla U.E. e quindi, alla fine, i nostri migliori alleati sono proprio gli animali, pesci in primis (sono in grado di risalire 280 m al buio per riprodursi?!? Va chiesto ai pescatori. Io non credo proprio ma va accertato) e chirotteri in secundis. Tutti legati alle due Direttive, la  Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE e poi la  Direttiva "Habitat" 92/43/CEE. Va cioè sempre contemplato e migliorato lo stato ecologico di un corso d’acqua ed  è indispensabile, innanzitutto, saper misurare e valutare tale stato. Per molto tempo lo stato di salute di un corpo idrico è stato identificato solamente con la  qualità chimico – fisica delle sue acque; ora è comunemente accettato che questo non basta: è indispensabile valutare anche le condizioni delle comunità biologiche (pesci, macroinvertebrati, flora acquatica) che in esso vivono, oltre che la sua qualità idromorfologica (regime idrologico, condizioni morfologiche, continuità fluviale...). Ed è proprio su questo ultimo punto che voglio rispondere all'ipotesi di Coduri di fare un "percorso artificiale" al momento di abbattere la diga di San Salvatore: non è possibile togliere una condizione artificiale (la diga) per ricrearne un'altra ancora artificiale (il percorso artificiale) . Per avere credito di intervento il fiume Trebbia va riportato nelle sue condizioni originali, ante 1920, ed è l'unico modo per poter avere la speranza di ottenere permessi e finanziamenti. Le anse di San Salvatore vanno riportate al loro stato naturale. Se vogliamo cimentarci in percorsi sportivi di 3° e 4° grado dobbiamo aspettare che piova tre giorni, salire la valle e scendere il/la Trebbia da Gorreto, come da sempre facciamo.
Che poi, tra l'altro, in quelle splendide anse, un percorso artificiale, fatto di pezzi di conglomerato cementizio lasciati in loco, a mio (im)modesto parere, non c'entrano proprio nulla. Pensate invece la bellezza di percorrere tutta la gola in canoa! L'avete fatta d'inverno, coi ghiaccioli che addobbano naturalmente quelle che in primavera sono cascatelle e gocciolatoi naturali che si gettano nelle acque cristalline del Trebbia? Fantastico, un ambiente fantastico!
E ricordatevi, questa condizione di intervento vale e varrà per il Trebbia e per tutti i fiumi e torrenti d'Italia. Prima si deve creare un motivo e un movimento di intervento, poi si analizzano le condizioni da modificare, poi le opzioni di intervento supportate dalle leggi, poi i progetti, i finanziamenti e poi...si spera che tutto arrivi alla condizione desiderata.
Non abbiamo altre vie (d'acqua) se non queste.

Davide Sandini:
Ciao, mi collego alle note di Vittorio:

a mio avviso occorre valutare con attenzione anche la rimozione della diga: una situazione di detriti a monte stabilizza da da un secolo o quasi diventa molto difficile (e costosa) da stabilizzare rimuovendo la diga in un colpo solo. Non vorei che questo fosse il solito affare "ruspe e cemento" in cui le imprese si buttano per gonfiare i prezzi e guadagnarci sopra.
A mio avviso sarebbe meglio vincolare la rimozione ad un progetto "soft e lento" in modo da non stravolgere il fiume in poco tempo, tagliando la sommità in vari step, in modo da evitare stravolgimenti. la cosa porterebbe tra l'altro alla progressiva messa a secco della galleria

Davide

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa