Sono passati tanti anni da quando percorsi il North Fork of Payette da Smith Fork a Banks.(
https://www.americanwhitewater.org/content/River/detail/id/592/). Era il 1988 e tutti i canoisti "normali" dell'Idaho me lo sconsigliavano. Il fiume era davvero impressionante: 5° continuo, con una velocità dell'acqua da film velocizzato, quasi innaturale. C'era solo una piccola pausa di 4° ad un quarto del percorso, ma davvero breve, forse un miglio. I nomi delle rapide erano davvero indicativi: Hounds tooth, Jaws one, Jaws two, Crunch e via di seguito... Erano 16 miglia, un'enormità. Beh, riuscii a fare circa 8 miglia con la mia Mirage Perception e tirai due eskimi con profitto quasi subito. Poi arrivai ad una rapida con un buco davvero tremendo e la sbagliai prendendola in centro pieno, dove l'acqua in caduta era più potente. Feci un loop di quasi 270 gradi e dalla posizione quasi eretta mi girai ancora una volta. Feci un primo eskimo...tornai su...mi rigirai perché ero di traverso...feci un secondo eskimo...ma ero davvero sfinito venni su la seconda volta ma pestai la testa sul casco che se non l'avevo ero morto nell''88! Tornai giù...tirai la fettuccia del paraspruzzi e uscii.. Presi decine di botte sulle gambe e persi la pagaia Schlegel che avevo. La Mirage la recuperai. Mi arresi. Avevo fatto 8 miglia di uno dei fiumi più difficili degli Stati Uniti in compagnia dei locals più bravi. Il giorno dopo non riuscivo a camminare per il dolore alle gambe. Guardai il casco, un glorioso Romer rosso che mi aveva salvato la vita. Aveva una serie di scanalature proprio vicino alla zona frontale. Non graffi (come i tuoi, Stefano), scanalature da cui era stata portata via la plastica, ma era ancora integro ed usabile. Infatti lo usai ancora per dieci anni almeno e, ascolta bene Stefano, evidenziai con una scritta (N. Fork of Payette: the Big One!) le scanalature sul casco perimetralmente. Era il mio trofeo. Avevo fatto metà di un fiume davvero difficile, forse il più difficile dei tanti che ho sceso e il casco mi aveva salvato la testa. Meritava di essere messo in bella mostra, evidenziato, e quel casco ce l'ho ancora!
Ecco, ora hai capito cosa voglio dirti sicuramente. Venticinque anni fa i segni sui caschi erano un trofeo. Ora forse sono una scocciatura antiestetica da togliere con quelle specie di biro-pennarelli trasparenti che amalgamano il colore e tolgono i graffi che si usano per i graffietti delle carrozzerie delle auto (vedi, alla fine, dopo il racconto, te l'ho detto...). Ma sappi che noi "vecchi" (ne ho 56, ma sono fresco reduce da una vacanza sui fiumi greci) della canoa non badavamo a queste sciocchezzuole. Meno estetica e più fiumi. Questo era il nostro stream, il nostro flusso da perseguire.
Buona "riparazione" del casco, Stefano! Ma ricordati che il casco serve per non ferirsi o rompersi la testa!
PS ho un vecchio super8 di questo fiume e del loop!