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Navigazione natanti a propulsione umana

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francesca gastaldi:

Ciao,
sarò franca come ho sempre cercato di fare.
Qui tutti navighiamo oltre un miglio. Non hai idea di quanti siamo a farlo. Chi naviga oltre un miglio sà quanto può essere pericoloso il mare e sà anche quanto sono, non utili ma essenziali gli accessori che ho elencato. Se non ne comprendi la necessità è perchè forse non hai affrontato situazioni o vissuto circostanze che te lo hanno reso palese. Tu stesso dici di essere un pò ignorante in tal senso quindi, per come la vedo, la tua è decisamente una polemica. La differenza tra una polemica ed una critica è questa: una polemica non serve a niente e fà perdere tempo a tutti, una critica esprime un punto di vista e se espressa e supportata da analisi convincenti può convincere a cambiare parere agli altri. Forse se tu che non pensi agli altri. Qui stiamo cercando di far rientrare tutti i natanti possibili nella più ampia fascia di libertà che ci possa, al momento, essere riconosciuta. Resta il fatto che ogniuno è libero di provare a far riconoscere il proprio tipo di natante al tipo di navigazione che predilige. Per questo dovrà battersi, studiare, confrontarsi e convincere gli altri. Io stò cercando di farlo. Non posso presentarmi da un deputato e chiedergli di far navigare in alto mare un natante che non ha le caratteristiche per farlo perchè quello mi riderebbe in faccia e scarterebbe anche i natanti che potrebbero essere autorizzati. Mi chiedo come sia possibile non riuscire a capire questo. Ma ti sei letto i codici della navigazione italiani, europei e americani? Hai un idea di cosa è il mare e di cosa c'è in mare? Hai un idea delle norme di comportamento, delle segnaletiche e del sistema sos che regolano la navigazione? Hai un idea di quali e quanti tipi di licenze e normative deve conoscere chi và per mare? E tu non vuoi portarti dietro neanche una pompa, una pagaia (il tuo unico mezzo di porpulsione) e una torcia!!! Non ti si è mai rotta una pagaia in mare? Non ti è mai capitato di dover svuotare il tuo pozzetto dall'acqua, magari anche solo perchè si è creata una falla nel tuo gonnellino? Per andare in mare come dici te non c'è bisogno di una legge basta essere un pirata. Se vuoi essere un pirata non hai bisogno di alcun riconoscimento e non ti deve interessare di intervenire in un confronto con chi si batte per avere il riconoscimento legale.
Per navigare tutti bisogna che ogniuno si comporti secondo un codice di comportamento riconosciuto e approvato. Per avere un codice di comportamento che accontenti più gente possibile bisogna che più gente possibile si aggreghi nello studio e nel confronto perchè vengano considerate tutte le possibilità. Il mondo selvaggio che dici tu non esite più. Non siamo nella preistoria, siamo in un mondo affollato di gente che vuole fare sempre più cose. Il mare è  sempre più affollato perchè sempre più gente vuole navigare. C'è la necessità di garantire gli spostamenti e la sicurezza di tutti. Nessuno riconoscerà legalmente una libertà senza accertarsi che tu non sia in grado di esercitarla. Nè un deputato, nè noi che stiamo cercando di lavorare in tal senso.
Infine non si capisce come ti chiami. Personalmente chi si presenta non ha un volto. Se non ha un volto vuol dire che non ci mette la faccia e se non ci mette la faccia vuol dire che non si prende l'impegno e la responsabilità di quello che dice e significa anche che io non posso mettercela per lui. Se domani dovessi andare da un deputato a chiedergli di approvare la navigazione libera e dovessi dargli una lista di nomi che presentano una proposta di legge che ci dovrei scrivere di te? che ti chiami Altergg e che vuole pagaiare senza i limiti minimi di sicurezza?
francesca gastaldi
author=altergg link=topic=4612.msg17340#msg17340 date=1385471354]
Senza polemica, ed ammettendo anche un po' di ignoranza sull'argomento (essendo interssato più al pagaiare senza problemi che al riconoscimento delle autorità), qualcuno si è posto il problema degli "altri"?
Cioè, i mezzi che non risponderebbero né alla navigazione oltre le 6 miglia, né alla navigazione entro le 6 miglia che fine farebbero!?
Immagino che continuerebbero a essere non regolati. Però aggiungo anche che un conto è non essere regolati affatto, come oggi, un conto è non essere regolati in presenza una legge che invece riconosce determinati i kayak e permette loro di navigare entro le 6 miglie e oltre le 6 miglia.
Cioè i kayak senza pompa di sentita, doppia pagaia ecc, sarebbero considerati in tutto e per tutto come i pattini, pedalò e tutte le robette da spiaggia, per la legge non sarebbero nemmeno kayak. Quindi se trovati immagino oltre 100-200 metri dalla spiaggia sarebbero sanzionati.

E' così o mi sbaglio!?

Se non mi sbaglio, abbiate pazienza, ma mi spiegate perché per continuare ad andare in kayak come ho fatto fino ad oggi, liberamente fino a un paio di km dalla costa, devo dotarmi di torcia, pompa, pagaia di scorta, ecc.!? Perché è necessario che ci sia una legge che consenta ad alcuni di andare oltre le 6 miglia!?!

scusate la franchezza ma qui si parla dell'esistenza stessa dell'attività stessa del kayak..
[/quote]

francesca gastaldi:
Andrea,
cosa dirti di più di quello che ho detto ad Alterrg?
La tua allergia è anche la mia. Tuttavia bisogna essere realisti. Per fare qualunque cosa ci sono normative iso eccc... anche e sopratutto nella questione aerea di cui parli. Sono certa che lì anche le mutante devono essere omologate CE. Per windsurf non sò che dirti se vuoi essere libero come il vento (ma anche il vento risponde a regole naturali) vai in windsurf dove vuoi, se invece vuoi che ti sia riconosciuta la libertà che dici battiti per fartela riconoscere.
francesca gastaldi


--- Citazione da: Andrea Ricci - Novembre 27, 2013, 09:26:30 am ---ciao Francesca, mi e' difficile seguirti, ormai stai andando veramente in profondita' sull'argomento.
Ma ti pongo alcune domande, che in parte derivano dalla mia allergia a regolamenti, leggi, disposizioni, circolari, verifiche, ispezioni, certificazioni, direttive, etc. tutto fatto per limitare la nostra liberta' di uomini per nessun altro motivo di fondo che creare un sistema che ci imbrigli.

Perche' superiori a 4metri / 0,45cm? c'e' una spiegazione scientifica? tecnica?
Se ci fosse un regolamento simile per l'aria, pensato per gli aereoplani, che desse delle misure minime della carlinga per alzarsi oltre una certa quota, allora i deltapani o le tute alari o i paracadute non potrebbero gettarsi dai picchi delle montagne, e dovrebbero portarsi addosso una tale serie di attrezzatura di sicurezza, di emergenza, di prudenza che gli passerebbe la voglia.
Se ci fosse stato un regolamento simile per i windsurf, fatto negli anni '80, ora le plancette di 2m o i kitesurf, che rispetto ai tavoloni volano a velocita' triple, non potrebbero allontanarsi dalla costa.
Per venire ad uno dei settori piu' regolamentati del mondo, quello della circolazione terrestre, esiste una misura minima per i veicoli per circolare oltre, diciamo, "le 6 miglia da un luogo abitato"? No. E infatti, nei bei tempi, c'era chi partiva da Palermo per Nordkapp con la 500.

In conclusione non capisco la ragione e l'autolesionismo di mettere delle misure minime (o massime).


Qui tralascio considerazioni su insopportabili documenti che servono solo a dare lavoro a ignoranti parassiti burocrati e certificatori e a pagare piu' tasse.



Ma tutta 'sta roba perche'? Ma e' la tua lista personale? Ma vogliamo discutere su ogni punto in funzione del tipo di barca? Che me ne faccio di una pompa di sentina su un sit on top da pesca che magari e' attrezzato per attraversare l'oceano? O di un paddle float per una tavola da sup? Dove la metto una pagaia di scorta su un surfsky da gara? E' non sarebbe utile avere un paio di occhialini da nuoto, per poter abbandonare tutto e andarsene a terra a nuoto? Ma se l'acqua e' fredda, allora servirebbe la muta ... obbligatoria? quanti mm? certificata?

Insomma, dove non c'e' la legge l'uomo adotta il buon senso, e se non ne ha, peggio per lui, come e' giusto.
Dove c'e' la legge, l'uomo di buon senso si deve piegare, e non e' giusto.

Rispondo a te con affetto, Francesca, che altri soloni che scrivono qui non merita neanche leggerli.

--- Termina citazione ---

alelele84:
Cara Francesca complimenti per la ricostruzione normativa che è molto interessante.

Da quello che ho capito quello che scrivi è la tua proposta di regolamentazione del KDM attraverso una disposizione normativa con questo contenuto, che tu avvalori con l'argomento che si tratta di una mera ricognizione della normativa esistente a livello europeo, nazionale e di normalizzazione (ISO-UNI).

Di certo una norma che recepisca questa proposta migliorerebbe la situazione, in quanto, come bene dice Marco, si otterrebbe la rimozione del limite di un miglio, quanto meno per coloro che fossero adeguatamente attrezzati.

Tuttavia credo che le osservazioni di Andrea siano molto importanti e che sia molto interessante per la tua proposta che vengano sollevate più obiezioni possibili, per due motivi:

1. mettere in una norma delle prescrizioni potrebbe significare vincolare alcuni mezzi ad attività che non possono fare o complicargli la vita (la pompa di sentina sul SOT, la pagaia di riserva sul surfski etc);

2. a che si fa lo sforzo di presentare una bozza normativa si può cercare di inserire cose che magari vanno oltre la ricostruzione dell'esistente che hai fatto e possono migliorare le cose ulteriormente.

Naturalmente le mie sono osservazioni generiche di uno che non ha fatto il lavoraccio che hai fatto tu ma che però conosce il mondo giuridico.

Ad ogni modo compllimenti!

francesca gastaldi:
Ciao Alessandro,
forse ho dimenticato un passaggio.
Io ho avuto già un incontro con la persona che si occupa di portare aventi questo discorso della navigazione in sede legislativa. E' tenendo conto dei limiti e delle osservazioni che mi ha fatto questa persona che devo procedere. Io mi sono presentata chiedendo tutta la disponibilità a creare una normativa per il settore, ovviamente affiancata da persona competente che mi ha introdotto e assisito nel colloquio (nel caso specifico della UISP) mi è stato risposto che al momento la disponibilità a studiare la cosa in maniera ampia e approfondita, per tutto il settore dei natanti da diporto a propulsione umana, non c'è. Ciò si può ben capire visto il momento che attraversa il nostro paese. Anche se in realtà io ho sempre lavorato, pagato le tasse ecc.... Ma  vabè tralasciamo questo. Diciamo che capisco il momento del paese. Quindi mi hanno detto di restare nel range offerto attualmente dalla normativa esistente, potendo apportare al limite solo piccole modifiche. Chi mi assisteva nella rappresentanza della Uisp e lo stesso personaggio che si occupa del procedimento legislativo mi hanno consigliato intanto di procedere in tal senso. Ciò in virtù del fatto che occorre comunque riuscire a sensibilizzare l'ambiente sull'argomento. In sostanza stiamo cercando di aprire una breccia e poi andare avanti sulla base delle possibilità e aperture che troveremo e che riusciremo ad ottenere. In questo senso io spero che il passo che intendiamo fare cominci ad aprire le orecchie alla fatidica Fick. del resto muoversi per cambiare le cose radicalmente non è cosa che accade dall'oggi al domani a meno che non si faccia una rivoluzione armata!!! Cosa che escludo al momento ;-) La farei per lo stipendio ed il lavoro se ti dovessi dire visto che ci stanno mettendo in cassa integrazione!!! ;-)
Spero di essere riuscita con ciò a spiegare che non mi stò muovendo di testa mia. Cerco che il culo (concedetemi l'espressione) sullo studio e la ricerca sono io che me lo stò facendo! Ogni volta lo sottopongo all'esame vostro e delle autorità competenti e via via stà diventando sempre più impegnativo, ma anche più definito direi.
C'è da togliersi dalla testa che potremo navigare liberamente dove ci pare e piace senza dover stare a nessuna norma o accettazione. Oggi anche la chiave che usiamo per entrare dentro casa è prodotta secondo normative CE. Anche il curriculum che stò preparando per cercarmi un lavoro è fatto secondo uno schema predisposto dalla CE. Tutto è così. Se non volgliamo farci mettere i piedi in testa ormai tocca dialogare con l'Europa e non solo con l'Italia. Vi posso dire però che sulla base degli studi che ho fatto siamo molto più tutelati dalla normativa europea che da quella nazionale. In Italia vige ancora un porvincialismo ed una sorta di comportamento mafioso che è difficile da sdradicare. Io però lo voglio combattere perchè è l'unica cosa che mi dà ancora voglia di stare in questo paese. L'unica cosa che posso fare per sconfiggerlo è avere alle spalle la tutela dell'Europa. Ho ravvisato anche molte pecche a livello di normativa Europea, ma devo dire che se uno si prende la briga di far valere i propri diritti in Europa alla fine gli vengono riconosciuti. Qui in Italia no. Non immaginate neanche quali limiti incontro in questa storia. I primi vengono dai cittadini stessi, cioè da voi. Io non ho nulla di più rispetto a voi per agire. Se avete qualcosa da dire perchè invece di scrivere e parlare solamente non agite anche voi?
francesca gastaldi


--- Citazione da: alelele84 - Novembre 27, 2013, 10:37:27 am ---Cara Francesca complimenti per la ricostruzione normativa che è molto interessante.

Da quello che ho capito quello che scrivi è la tua proposta di regolamentazione del KDM attraverso una disposizione normativa con questo contenuto, che tu avvalori con l'argomento che si tratta di una mera ricognizione della normativa esistente a livello europeo, nazionale e di normalizzazione (ISO-UNI).

Di certo una norma che recepisca questa proposta migliorerebbe la situazione, in quanto, come bene dice Marco, si otterrebbe la rimozione del limite di un miglio, quanto meno per coloro che fossero adeguatamente attrezzati.

Tuttavia credo che le osservazioni di Andrea siano molto importanti e che sia molto interessante per la tua proposta che vengano sollevate più obiezioni possibili, per due motivi:

1. mettere in una norma delle prescrizioni potrebbe significare vincolare alcuni mezzi ad attività che non possono fare o complicargli la vita (la pompa di sentina sul SOT, la pagaia di riserva sul surfski etc);

2. a che si fa lo sforzo di presentare una bozza normativa si può cercare di inserire cose che magari vanno oltre la ricostruzione dell'esistente che hai fatto e possono migliorare le cose ulteriormente.

Naturalmente le mie sono osservazioni generiche di uno che non ha fatto il lavoraccio che hai fatto tu ma che però conosce il mondo giuridico.

Ad ogni modo compllimenti!

--- Termina citazione ---

francesca gastaldi:
Ripensandoci, come i cornuti ;-) Ma voi state per caso pensando che a me non piaccia navigare in libertà assoluta? Senza limiti di ogni sorta? senza dovermi prodigare a studiare tutta stà pappardella di norme giuridiche? senza dover stare a ribattere su ogni cosa? senza dovermi preoccupare se il mio kayak è ISO o no? pensate che fino ad ora io abbia pagaiato entro i 300 metri dalla spiaggia? Io non credo che possiate pensare questo!
Potrei annoiarvi con il mio curriculum canoistico e potrei dirvi che durante le mie esperienze in mare, nonostante viaggiassi sempre in gruppo, tutti gli accessori che sono stati elencati sono stati sempre portati e molti di essi usati nelle estreme avversità e necessità. Molti altri potrei elencarvi che bisognerebbe avere con sè, per esempio un gonnellino di scorta, un tappo di scorta ecc...e potrei raccontarvi di situazioni in cui se qualcuno del gruppo non avesse avuto questi accessori le cose non sarebbero state complicate ma disastrose e non solo per l'interessato, ma per tutto il gruppo con il risultato di madare all'aria non solo una vacanza ma la sicurezza di ogniuno. Se voglio andare al mare per farmi un tuffo in acqua mi porto solo ill costume, ma se voglio passare la giornata intera in spiaggia mi porto la crema solare, un cappello per il sole, un panino, una bottiglia d'acqua ecc... Questi accessori sono ritenuti universalmente validi ed essenziali non dal documento che io ho presentato ma da ogni associazione mondiale affermata. Basta viaggiare un pò per sapere. Se viaggiate, basta consultare i validissimi siti web delle stesse associazioni. Vedere per credere. Io ho inviato a tutti voi i link di questi siti, non molto tempo fà, è evidente che non li avete visti. Prendo atto del fatto che non potete aver consultato tutto quello che vi ho inviato, allo stesso modo non posso non prendere atto di come vadano le cose in tutto il mondo del kayak e della canoa in particolare nei paesi che ne hanno una conoscenza e una tradizione centenaria. Non posso non farlo proprio perchè mi sento responsabile di una cosa che non riguarda solo me, ma tutti quelli che ce l'hanno a cuore. Non posso non farlo perchè tutti i compagni con i quali ho navigato in questi anni sanno come vanno le cose nella realtà e nel mondo e mi volterebbero la faccia se lo facessi. E vi assicuro che tengo più ai miei compagni di pagaia (tutti) che al limite di navigazione. Da quello che scrivete in obbiezione alle mie mail penso che forse avrete una grande esperienza tecnica del kayak come strumento in sè (forse anche maggiore della mia), ma poca esperienza di navigazione. Anche sulle differenze tra barche non ci si può chiudere gli occhi. Un kayak in mezzo al mare in condizioni di difficoltà non è come un surfski in mezzo al mare nelle stesse condizioni. Il kayak può essere trainato perchè ha maniglie e cima perimetrale, può mantenere la stabilità con un minimo di presenza del canoista, può consentire il trasporto di una persona senza sensi nelle modalità definite che probabilmente non conoscete. Il surfski non ha maniglie, non ha cime perimetrali, non può rimanere in equilibrio se il canoista non è più che presente. Potrei fare infiniti esempi. Se conosceste le tecniche di recupero in mare delle imbarcazioi di cui parliamo sareste coscienti di ciò. Per me sarebbe stato molto più facile parlare solo di kayak invece che di imbarcazioni a propulsione umana e sarebbe stato più facile ottenere quello che chiediamo. Chi è che non pensa agli altri? ;-) Buona serata.
francesca gastaldi

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