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Navigazione entro (Italia) e oltre un miglio (resto del mondo)
Giuseppe Spinelli:
Cara Francesca,
grazie a te Vittorio e Marco per tutto il grande lavoro che state facendo. Come ci siamo detti più volte al telefono tutto il Gruppo Canoe Roma sostiene l'iniziativa di libera navigazione per i kayak e l'abolizione di ogni limite di distanza dalla costa, nel rispetto delle norme vigenti di navigazione.
Non sarà una battaglia facile qui da noi, sempre vincolati da una pletora di norme e codici di ogni genere, ma sono fiducioso che ci riusciremo.
La FICK è stata interessata e mi auguro che si impegni per il raggiungimento dell'obiettivo.
Pensiamo anche insieme se serva una manifestazione su scala nazionale per testimoniare una volontà comune.
Lascio a voi "promotori" decisioni al riguardo.
un caro saluto
Giuseppe Spinelli
francesca gastaldi:
Presidente e vicepresidente del "mitico" GCR vi ringrazio per il sostegno. Sull'argomento regna da parte delle associazioni un silenzio inutile! Mi rende orgogliosa vedere che GCR si sia dichiarato. Del resto lo strumento di cki non è mai stato usato molto da noi del mare. E' ora che si cominci. Gli amici del fiume sanno usare questo strumento meglio di noi. Questa è una causa che riguarda tutti i canoisti di mare. Non ne conosco uno che non abbia superato il miglio marino e, in questo senso, ciascuno di loro ha già contribuito, volente o nolente alla causa. Io il miglio l'ho superato nella mia prima uscita in kayak ;-)
Per quanto mi riguarda ho avuto un maestro davvero unico sulla educazione nella navigazione libera. Evidentemente ho ereditato da lui una piccola parte del temperamento ;-) Credo, in tutta sincerità che, in Italia oggi, sia ancora l'unico che sà davvero Navigare in mare. (Capitano faccio il saluto ;-). Certamente organizzeremo una manifestazione quando i tempi saranno un pò più maturi. Bella idea!
ti abbraccio
francesca gastaldi
marco iezzi:
E' vero cara Francesca,c'è un certo mutismo riguardo all'argomento
Mi domando però, quanti canoisti hanno esperienza e preparazione per affrontare il mare aperto
A questo forum sono iscritti componenti di tutte le associazione presenti sul territorio nazionale,si potrebbe pensare ad una raccolta di firme come è stato per altre occasioni
A presto in acqua
Marco
francesca gastaldi:
Ciao Marco,
si infatti è il momento di raccogliere adesioni e sottoscrizioni e ci muoveremo in tal senso. Anche se l'iniziativa e l'autorità valida in questione è della federazione. Stiamo cercando di muoverci anche in questa direzione. A parer mio ora abbiamo in mano elementi per convincere tutti. Se qualche personaggio competente ci concedesse dei riscontri validi e professionali sarebbe perfetto.
Si tratta si insistere con con pazienza e dando tempo al tempo. La navigazione libera nel kayak da mare è insita nella natura del kayak marino. Saper condurre un kayak da mare significa saper navigare. Se si insegna a restare entro un miglio si insegna a stare dentro un kayak e a giocare con le onde non a navigare. Per fare ciò basta un kayak da gioco, non serve un kayak marino. Quindi è importante, per il futuro di questi sport, che la scuola nel kayak da mare insegni a navigare oltre un miglio. La BCU inglese ha una tradizione unica sull'argomento. Io purtroppo non ho ancora potuto frequentare i loro corsi, ma di certo, per quello che ne sò, in Italia non c'è nessuna scuola che ti mette in mano un GPS, ti manda a cinque miglia dalla costa, sotto la nebbia e in mezzo alle correnti delle maree e ti dice di raggiungere certe coordinate e di tornare. Secondo te uno che esce fuori da una scuola così è uguale ad uno che esce fuori da una scuola impostata entro un miglio? Dobbiamo puntare a crescere e ci servono gli strumenti. Perciò popolo del K-mare ANIMO - NAVIGAZIONE LIBERA.
francesca gastaldi
francesca gastaldi:
Aggiornamento.
Sono a comuniarvi oggi un progresso fatto durante gli studi che stò seguendo per la navigazione oltre un miglio. L'obiettivo sembra farsi sempre meno lontano. Sentite un pò. Il 6 marzo 2013 UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ha portato in vigore in Italia l'EN ISO 12217-1:2013. Esso prevede il riconoscimento di stabilità e galleggiabilità di un natante a propulsione umana inferiore ai 6 metri che non ambisca alle categorie A,B,C,D (quelle della marcatura CE per intenderci). Il natante per rientrare nel EN ISO 12217-1:2013 deve essere conforme all'ISO 11812 (che riguarda la capacità di drenaggio di un pozzetto (i nostri k-mare sono perfettamente in grado di superare questo test, già da ora). Anche EN ISO 11812:2003 è in vigore in Italia dal luglio 2003 (;-) I test non sono complessi. Ho potuto constatarlo leggendo la legge francese che spiega come funzionano. La legge francese della navigazione da diporto ha già recepito questi ISO. Infatti li nomina con riferimento agli articoli relativi al kayak. Le normative ISO sono normative volontarie (mi hanno spiegato). ciò significa che possono o non possono essere recepite dagli stati membri. L'Italia le ha recepite mediante l'ente di competenza (UNI), ma non le ha ancora inserite nella normativa da diporto. Aggiungo che c'è anche un EN ISO 12217-3:2013 che prevede la possibilità per i natanti superiori a 6 metri a propulsione umana di conformarsi per ottenere la navigazione di altura. Quindi un kayak doppio o una polinesiana a 4 posti potrebbe navigare in altura qualora rispondessero al test (ISO 12217-3:2013).
Faccio presente anche che leggendo la normativa francese viene fatta una netta distinzione tra kayak da spiaggia e kayak da costa. E ulteriore distinzione viene fatta tra natanti a remi e canoe e kayak con propulsione a pagaia. La mia intuizione su questa distinzione non era evidentemente un concetto personale ;-) Ciò mi riempie di gioia. Non perchè mi dà ragione (la ragione l'avrò solo dopo che mi concederanno le 6 miglia), ma perchè semplifica molto le cose.
alla prossima ;-)
francesca gastaldi
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