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Massimo Delledonne

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Vi voglio raccontare di una gita “fuori porta” (Verona – Scalea) nata per partecipare alla gara sull’Argentino e terminata, non appena arrivato al cappezzale del fiume secco, con un profondo senso di desolazione.

PARTE PRIMA
Francesca del centro Lao Raft è stata davvero brava a gestire la fase pre-organizzativa, ma non riesco a capire come gli organizzatori non abbiamo previsto la possibilità di avere un fiume con livello insufficiente. Esempi di gare disputate su fiumi secchi ce ne sono (Per esempio il Baldo si e’ inventato una gara con le boe sull’Ayasse qualche anno fa, e assieme agli organizzatori della gara sul Vanoi negli ultimi due anni ci ha dimostrato che, se si vuole, pur di non deludere che macina km si puo’ gareggiare anche senza acqua. Sull’Argentino invece, visto che il livello era basso si è annullata la gara. Prima di annullre, un canoista ha proposto di spostare la gara sul Lao, con un cronometrista all’imbarco del tratto alto e un cronometrista allo sbarco. Secondo quel canoista 30-40 minuti di pagaiata (secondo me ben di piu’) con un impraticabile in mezzo da trasbordare, qualche altro passaggio non certo facile e SOPRATTUTTO nessuna sicura perche’ e’ un tratto di fiume irraggiungibile dalla strada, erano una valida alternativa. Ragazzi, SIAMO DIVENTATI MATTI??? MA SE UNO FOSSE STATO IN DIFFICOLTA’? CHI SE NE ACCORGEVA? Il comitato organizzatore quando a sera vedeva che mancavano alcuni concorrenti all’appello???? Rimango dell’idea (peraltro espressa e accolta con un “e allora pisciamo tutti nell’Argentino sperando che il livello si alzi”) che quella non era affatto un’idea, ERA UN’ ASSURDA FOLLIA che non riesco a capire come possa anche solo essere stata ascoltata seriamente. Capisco che un canoista possa proporlo, ma personalmente non accetto che l’organizzazione possa anche solamente prendere in considerazione una proposta come questa ("se siete tutti d’accordo per noi va bene" ho sentito dire dall’organizzazione!) Ma chi era l’organizzazione? A quel punto non ho capito piu’ niente, non ho piu’ neppure capito chi organizzava. Certo qualcuno ha annullato la gara, immagino per livello troppo basso dell’Argentino , mia decisa presa di posizione contraria alla gara sul tratto alto del Lao e perche’ alcuni canoisti visto il fiume secco hanno proposto di spostarsi verso i fiumi del centro Italia, dove l’acqua era abbondante…
E io? Io sono venuto sull’Argentino per fare la gara, non certo per mettermi a contrastare canoisti che sono molto piu’ temerari e bravi (o folli) di quando sia io. Io volevo la mia solita garetta, ho convinto ancora una volta la mia famiglia a seguirmi con la scusa che quella non era la solita uscita canoistica, quella era una “gara”.. e com’e’ finita lo sappiamo tutti. Io non volevo andare in centro italia a canoare rispostando la famiglia gia’ nervosetta… Io volevo fare la mia gara, anche su un Argentino secco o su di un tratto facile del Lao, non volevo dovermene tornare a casa senza aver la giustificazione di aver macinato fra andata e ritorno oltre duemila km per aver gareggiato!
Questo messaggio non lo mando con l’intenzione di scatenare una polemica, anche se non nego che l’atteggiamento di qualche canoista e dell’organizzazione non l’ho condiviso affatto.  Ho 45 anni, e non ho certamente intenzione di mettere a rischio la mia pelle nel modo in cui qualcuno ha proposto, ma devo dire che mi ha dato molto fastidio dover essere stato io, e non gli organizzatori, a dire NO a quella proposta. Questo messaggio lo mando pertanto per avere un chiarimento da parte del comitato organizzatore della Coppa Italia: fatemi sapere se le “gare” ora vengono vissute in questo modo, cosi’ che sappia dove NON andare in occasione dei prossimi appuntamenti.
 
PARTE SECONDA
 Al di la delle critiche, vorrei davvero ringraziare Francesca e chi si è prodigato per organizzare l’evento, anche se questo non c’e’ stato. Vorrei poi ringraziare in modo particolare Giulio, del centro rafting di Papasidero per aver accompagnato me, Roberto Favorido, Furio e Patrik Consalvo nelle gole del Lao il sabato pomeriggio. Giulio e’ stato fantastico, ci ha portato all’imbarco con il suo mezzo ed e’ sceso in canoa con noi. Assieme a Patrik, Giulio ci ha spiegato il Lao dal punto di vista morfologico e naturalistico, e ci ha minuziosamente descritto il fiume accompagnando Manuel, un ragazzino di quattordici anni che va in canoa davvero alla grande. Insomma, Giulio ha fatto quanto una VERA GUIDA sa fare. E’ con il cuore spezzato che leggo cio’ che e’ accaduto al suo gruppo il giorno di Pasquetta. Per questo gli esprimo la mia davvero grande solidarita’ (per quello che vale, purtoppo).
Venuti a sapere che la gara era stata definitivamente stata, io Roberto e Furio (con rispettive famiglie al seguito) abbiamo deciso di seguire il consiglio di Patrik e Nicola (Pigolino) di andare con loro sul Melfa il giorno di Pasqua. Beh, quella nostra decisione si e’ rivelata vincente.. abbiamo salvato la vacanza e passato una giornata davvero memorabile!
Sul Melfa abbiamo incontrato i signori del Melfa (Marco Cinelli e il fotografo, che perdonami non so come ti chiami). Guardate qui il report della giornata  http://www.fiumemelfa.it/DISCESA%20HIC%20SUNT%2023%20MARZO%202008.htm e guardando il buco al passaggio del Rinoceronte capirete perche’ Roberto ed io non ce la siamo sentita di scendere il Melfa alto nonostante Patrik ci esortasse a seguirlo. E cosi’, sotto una pioggia insistente, mentre Nicola veniva sfamato dalle mie tre donne (moglie e due figlie) ripagandole con un’ottima compagnia (spero solo verbale), Roberto, Patrik ed io abbiamo disceso il Melfa basso con un ottimo livello. Dopo aver visto questa valle e questo fiume capisco l’entusiasmo di Marco Cinelli e Co. Il loro sito (http://www.fiumemelfa.it) e’ davvero ben fatto, ma dalle immagini non ero riuscito a cogliere la davvero incantevole bellezza di questo posto.
E ora la parte migliore ….. a fine discesa abbiamo fatto rotta verso ROMA per una serata romana in compagnia di due centurioni d’eccezione… Dopo una sosta a casa di Patrik, la cui doccia ha visto le delicate curve delle signore e le ORRIBILI maniglie dell’amore che il nostro caro Roberto ha pensato bene di sostituire a ormai invisibili muscoli (tutto questo per dire che la donna di Patrik si e’ vista entrare in casa un gruppo di persone che ha approfittato davvero di tutto, e NON HA BATTUTO CIGLIO!!!!! Poi magari ha fatto vedere i sorci verdi a Patrik quando si sono ritrovati da soli, ma questo non lo sapremo mai), Patrik e Nicola ci hanno caricati in macchina (in 11 su 2 macchine, Roberto e’ finito nel baule dell’Audi di Patrik, e ora sa cosa prova il suo cane in quelle situazioni.. ) e ci hanno portati a spasso per la citta’! Fori romani, er colosseo, piazza Navona, IL BUCO DELLA SERRATURA DOVE I DUE BIRBANTI PORTANO (portavano per Patrik, che la chiave l’ha appesa al er chiodo!) LE RAGAZZE APPENA AGGANCIATE E DA CUI SI VEDE ER CUPOLONE! Eppoi l’isola Tiberina, con il ramo di dx del Tevere che faceva un’onda enorme e surfabile (siamo si turisti, ma prima siam canoisti!) e infine LA CENA DA GIOVANNI! Abbiamo mangiato cose che non oso neppure raccontare …. La trippa e’ stata probabilmente una delle portate piu’ leggere… Per fortuna il vino (piuttosto alcolico) ha depurato la parte iniziale del nostro apparato digerente .. la parte finale dello stesso e’ stata messa a dura prova il mattino successivo.. Dopo esserci “liberati” del carico eccessivo di grassi e derivati, abbiamo monitorato su internet il livello del Frigido (al minimo) e abbiamo deciso di scenderlo… L’acqua cristallina ha compensato il basso livello, comunque percorribile, e ha degnamente concluso una vacanza che considero assolutamente ben riuscita
Insomma, e’ andata bene e sono contento… ma se penso all’anno prossimo, certo prima di mettermi in marcia per l’Argentino avro’ bisogno di ben altre garanzie..
Un grazie a tutti  coloro che ho citato in questo LUNGO messaggio, e soprattutto un invito a chi legge di cercare di cogliere il giusto senso che volevo dare a questo messaggio. Organizzare una gara e’ uno sbattimento, piu’ facile essere criticati che lodati, io per primo lo so in quanto parte del team di Ckfiumi (fino a che non mi sbattono fuori), ma non per questo deciso a tenere la bocca chiusa per evitare polemiche o critiche al mio pensiero..

Massimo

francesca galiano

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Re: Argentino e dintorni: sparate pure sul pianista (che scrive)
* Risposta #1 il: Marzo 26, 2008, 01:49:44 pm *
Ringrazio davvero Massimo, ribadendo che purtroppo abbiamo organizzato tutto tralasciando ciò che davvero era fondamentale...nessuno di noi poteva aspettarsi dopo numerosi giorni di pioggia che il livello dell'Argentino potesse calare in poche ore e perdere così tanta acqua, non abbiamo tenuto conto della temperatura che si abbassava e dell'acqua che a quote più alte si sarebbe trasformata in ghiaccio e che non avrebbe di certo contribuito al buon livello dell'Argentino....ci siamo forse più preoccupati della sistemazione dei ragazzi e di farli stare per quanto a noi possibile "bene"...l'acqua, pensavamo, sta arrivando poichè il tempo non accennava a migliorare...inoltre il sopralluogo di giovedì fatto per la pulizia del giorno successivo mostrava un Argentino con un livello ottimale...
Abbiamo imparato putroppo sui km da voi percorsi per raggiungerci...
Per quanto riguarda la proposta di spostarla sul Lao tratto alto..se prima pur di non deludere le vostre aspettative e di rattoppare una situazione che (passatemi il termine anche se poco adatto) faceva acqua da tutte le parti, ero sulla via del convincimento, subito dopo mi sono resa conto delle enormi difficoltà che potevano esserci...Abbiamo ottenuto poco prima della gara un'autorizzazione rilasciata del Presidente del Parco Nazionale del Pollino dove si specificava il tratto di fiume autorizzato a percorrere, con tutte le restrizioni correlate, era impossibile di sabato farsi rilasciare una seconda autorizzazione, inoltre le gole alte del Lao come sanno benissimo i canoisti che le hanno discese sono morfologicamente inadatte a qualsiasi tempestivo soccorso da parte degli addetti....pur consapevoli di avere a che fare con canoisti di altissimo livello non ce la siamo sentiti di assumerci questo tipo di responsabilità solo per recuperare una figuraccia data dall'inesperienza che comunque avevamo già fatto...
Di nuovo mi scuso sperando che tutti voi abbiate trovato fiumi emozionanti e salvato le vostre vacanze.
E' stata una pasqua sfortunata per tutti noi..ora ci sono problemi più grandi  da risolvere e il dolore per una vita e  per qualcosa che forse con troppa presunzione dico si poteva evitare.

Un saluto a tutti voi.

Francesca e Primo  "Centro Lao Action Raft"

Patrik Consalvo

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Re: Argentino e dintorni: sparate pure sul pianista (che scrive)
* Risposta #2 il: Marzo 26, 2008, 02:24:20 pm *
Cara Francesca,
attenzione a fare simili affermazioni:
" per qualcosa che forse con troppa presunzione dico si poteva evitare".
Credo sia opportuno evitare di scrivere qualsiasi considerazione personale.
Tali considerazioni, troppo spesso finiscono per ferire tutti coloro che hanno dovuto vivere in prima persona un simile dramma,
e tutti coloro che mai avrebbero voluto che ciò accadesse.
La magistratura farà il suo lavoro, e per quanto difficile,
è preferibile evitare di scrivere  commenti in merito all'accaduto.
Ovviamente, questo è un mio pensiero non per forza da condividere.
A presto
Ciao
Patrik
HSK

francesca galiano

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Re: Argentino e dintorni: sparate pure sul pianista (che scrive)
* Risposta #3 il: Marzo 26, 2008, 05:01:41 pm *
Patrik Accetto ciò che mi scrivi e ti ringrazio per aver risposto e fatto notare...nessuna considerazione avventata...ne fatta con l'intenzione di voler ferire ne volontariamente tantomeno involontariamente, mi scuso se è questo cio che è arrivato. Mi assumo la piena responsabilità di ciò che ho scritto e come vedi null'altro è stato scritto perchè nulla sappiamo dell'accaduto.
Il dispiacere è collettivo solo questo.

pigo

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Re: Argentino e dintorni: sparate pure sul pianista (che scrive)
* Risposta #4 il: Marzo 26, 2008, 07:38:04 pm *
* Ultima modifica: Marzo 26, 2008, 07:44:37 pm da Philippe Devanneaux *
Vi voglio raccontare di una gita “fuori porta” (Verona – Scalea) ....

PARTE SECONDA

Sul Melfa abbiamo incontrato i signori del Melfa.... cosi’, sotto una pioggia insistente, mentre Nicola veniva sfamato dalle mie tre donne (moglie e due figlie) ripagandole con un’ottima compagnia (spero solo verbale).....

 ::) verbale e......gastronomica!!!! ;D

grande massimo ;)ci si vede tutti sul vanoi...speriamo senza dover pisciare!!! ;D

stefano carpita

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Re: Argentino e dintorni: sparate pure sul pianista (che scrive)
* Risposta #5 il: Marzo 27, 2008, 07:03:13 pm *
Caro Massimo,
ti rispondo, cercando di essere sintetico, perchè mi sento chiamato in causa in quanto membro dell'organizzazione tecnica e premettendo che apprezzo il tuo tono franco, ma fuori di polemica (polemica che comunque preferisco sempre al silenzioso bofonchiare) dunque ti ringrazio, perchè mi dai modo di chiarire alcuni aspetti della questione.

Devo fare qualche passo indietro però, perchè si capisca:
Lo scorso anno su iniziativa di Primo Galiano e sua figlia Francesca della Lao Action Raft è stata organizzata una tappa della Coppa Italia sull'Argentino. La cosa è andata molto bene anche perchè - anzi soprattutto perchè - in loco c'era Alessandro Manetti che è un canoista abbastanza esperto oltre che guida Firaft (si lo so è livornese, ma insomma nessuno è perfetto;-) Ale abita da qualche anno ad Orsomarso, il fiume lo vede dalla finestra di casa !! la fortuna ha voluto anche che nel periodo precedente alla gara piovesse molto e rendesse il fiume ben percorribile, io non c'ero l'anno scorso, ma tutti mi hanno detto che la cosa ha funzionato a parte il disguido cronometristi di cui certo non hanno avuto colpa ne Ale ne Francesca o Primo.
Quest'anno, pur sapendo di non poter contare sulla presenza dell'unico canoista locale (Alessandro appunto) che aveva già programmato un viaggio in Marocco, Primo ha chiesto a me di dare un supporto tecnico all'organizzazione. Conosco Primo e Francesca e collaboro con loro in estate nella conduzione dei gommoni e nei corsi di canoa, quindi pur tenendo presente che abito a Pisa e che prima di tre giorni avanti la gara non sarei potuto essere li e che il fiume non lo conosco affatto nei suoi regimi invernali avendolo sempre e soltanto visto in estate, ho comunque accettato, vista la assoluta macanza di canoisti locali coinvolgibili.

Sono giunto Scalea in treno e senza kayak (poi mi leggerò i risultati della discussione kayak in treno, per ora mi è bastata la faccia della signora all'ufficio informazioni di trenitalia... e quelle interrogative delle persone che mi vedevano sull'Intercity con la pagaia: quale strano attrezzo ?) e solo giovedì ho potuto vedere le condizioni del fiume che ho valutato buona come da foto e post subito pubblicate sul sito www.coppaitaliakayak.net
Il giorno dopo, venerdì, avendo piovuto la notte il fiume era ancora ben navigabile e infatti, dopo averlo ripulito da tronchi e rami che lo ostruivano insieme a Giovanni e Angelo (guide rafting), Franco Zito (torrentista e alpinista) e Filippo (canoista di verona giunto per la gara), io e Filippo lo abbiamo disceso fino alla confluenza con il Lao. Non che abbia trovato particolarmente eccitante la discesa del tratto di gara, ma certamente non peggiore ad esempio della discesa effettuata nel 2006 sul Vanoi, che in molti ricorderanno. Anche li' qualcuno legittimamente decise di soprassedere e andare a percorrere qualche altro fiume in zona, ma la maggior parte di noi decise di premiare comunque lo sforzo organizzativo dei ragazzi del club e l'iniziativa "politica" in atto contro i progetti di diga: abbiamo tirato fuori gomitiere e caschi integrali e siamo scesi disputando la gara di fronte a varie decine di persone.

Di fatto siamo giunti al sabato, giorno delle prove precedenti la gara e il fiume era calato vistosamente, infatti non solo era mancata la pioggia dei giorni precedenti, ma anche la temperatura si era abbassata notevolmente, lasciando il letto del fiume con un livello di almeno 30 cm inferiore al giorno prima. Si poteva fare la gara ? si certo. Era la cosa migliore da fare ? non lo so ... mi sono sentito un po' solo di fronte ad una massa di persone, molti dei quali amici e compagni di pagaiate e tutti fior di canoisti, che avevano voglia dopo km e km di volare sulle onde e si trovavano in mezzo ai sassi. Capivo il loro disappunto, ho provato a proporre il tratto basso, ancora oggi penso sarebbe stato meglio: ci sono dei salti artificiali, ma divertenti, poi è giunta la proposta Lao, accantonata per problemi di permessi, stesso discorso per il Noce Lucano. Di fatto si è deciso di annullare la gara, anche perchè unici membri del Comitato Alto Corso eravamo io e Patrick e lui ci ha anche provato, generoso com'è,  a dire facciamo la gara nell'artificiale sotto al ponte, ma il clima era ormai di smobilitazione.
Senza voler polemizzare, avrei preferito che il gruppo, così come proposto venendo via dalla Valle dell'Argentino, si ritrovasse tutto sulle acque del Lao approfittando del servizio navetta offerto da Francesca e del buon livello del fiume, facendo come per anni abbiamo fatto in occasione dei raduni: la discesa, la magnata, la musica, i video, ecc... ma le notizie dei nubifragi in corso tra lazio e abruzzo hanno convinto i più a risalire verso i vari melfa, vomano, ecc... 
Non ce l'ho con nessuno, so come funzionano certi meccanismi e rispetto le decisioni di ognuno. Sarei partito anch'io, ma avevamo in programma una discesa di rafting (poi annullata) per il giorno di pasquetta. So che tutti hanno avuto indietro i soldi dell'iscrizione e so anche che ai Galiano è costata molto l'organizzazione e loro ci campano col rafting e la canoa. Resto convinto che l'Argentino, come ho scritto anche sul blog della coppa italia annunciando l'annullamneto della gara, non sia un percorso adatto a questo genere di competizioni, ma è un pensiero mio che, ripeto, l'anno scorso non c'ero e non so come possa essere con molta acqua.

Per il resto credo che le competizioni debbano proseguire come da programma, qualcuno nel forum del Comitato Alto Corso sta già proponendo altri appuntamenti... vedremo, io credo che comunque 5 gare siano sufficienti. Più che altro vorrei che non si perdesse lo spirito di raduno che c'è stato finora, ma sono convinto che sia nell'indole di chi partecipa a queste competizioni, quindi credo che questa sia stata una parentesi sfortunata, una pasqua che da amara si è trasformata in tragica lunedì e mi resta il rammarico al pensiero di quanti canoisti potevano esserci in acqua quel giorno. Ma è facile dirlo ora, il rispetto per le persone colpite dal lutto impone il silenzio.

Su www.coppaitaliakayak.net la locandina della gara del Vanoi in programma 19 e 20 aprile.

Ciao
Stefano Carpita

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