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Torrente Fiana in prima

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maurizio beccafichi:
Grazie alle copiose piogge di questo w.e. pasquale,   alle preziose informazioni dei Fradici e spinti dal Baldo in stretto contatto telefonico, ieri, sabato 22 marzo, io, il Giampo e il Bao,  grandi esploratori fluviali dell'Hic Sunt Kayak e della sezione perugina di Only Kayak,  orfani di Riccardino,  il Filo, Olli e Patrik sceso sull'Argentino (grrrrrr..) abbiamo trovato un magnifico regalo dentro l'uovo. Partiti alla volta dello Scheggia (alto Casentino) arrivati li ci siamo resi conto del livello ottimale (alto) di questa perla appenninica .  Ricca colazione a base di miele del Pratomagno e mi si sono messe in funzione le sinapsi.  Ho cominciato a pensare: numble, numble, vi ricordate di quello che ci ha detto il babbo dell'Hitlione relativamente a quell'affluente di sinistra dello Scheggia dove andava a pescare le trote, bello ingolato e pendente tutto salti e scivoli? Io e il Bao ci guardiamo eccitati, il Giampo scuote la testa ma sa che ormai la decisione è presa. Guardiamo la carta con la lente di ingrandimento, risaliamo la valle dello Scheggia, su, su, sopra l'abitato di Montemignaio, la strada sale, sale, andiamo in direzione del Valico della Consuma, siamo a quasi mille metri di altitudine, a destra una stradina ci porta in discesa fino allo spendido eremo con la chiesetta della Madonna delle Calle del xv  secolo. Il Fiana ruggisce li sotto e ci aspetta bello carico. L'imbarco è comodo appena 40 metri sotto la chiesetta con un bel sentierino. Il Bao porta la macchina allo sbarco a Prato di Strada, e se va bene ci spariamo tre torrenti, il Fiana poi entriamo nello Scheggia ed infine ci rilassiamo con l'ultimo tratto del Solano.
Bene,  ma ora concentriamoci con questa prima. Partiamo e ci scaldiamo con un primo tratto di 300-500 metri di terzo grado molto simile allo Scheggia tutto gradini e saltini ma poi la musica cambia.
Aumento vertiginoso di pendenza tra massi ciclopici e golette mozzafiato. Salti, inbuti, strettoie, toboga, rovi, spini, muschio e fatica nei numerosissimi scouting. Dopo tre ore e mezza siamo alla confluenza con lo Scheggia che, in estasi nirvanica, ci sembra facilissimo e  che  cavalchiamo  a vista in un ora insieme all'ultimo tratto sul Solano.
Il Fiana con il livello di ieri (4 o 5 mc), per capirci, è una via di mezzo tra il Sermenzino ed il Codi ed ha sostanzialmente solo un impraticabile a circa metà percorso trasbordabile sulla destra. La lunghezza stimata è sui 4 kilometri. Non so dirvi il livello di difficoltà (come si classifica il Codi?) ma sicuramente è un percorso severo per canoisti esperti ma molto, molto bello.
Oggi, Pasqua in famiglia con l'uovo sodo e  la torta salata umbra ma la mia mente è ancora là e domani si riparte a scendere qualche altro gioiellino. Ma che bell'inizio di primavera!

Maurizio Beccafichi Hsk
 

giampaolo piazza:
Che dire del Fiana: un torrente appenninico insolito, visto la pendenza e i molti salti; si percorre solo se lo Scheggia porta parecchia acqua; la difficoltà, per me , si aggira tra il III e il V-; difficile uscire una volta in acqua, per cui la pagaia di scorta è obbligatoria (vero, Becc?); a metà percorso un passaggio notevole e spettacolare, ossia duecento metri di rapida con rulli (vero Bao?), strettoia ( ho incastrato la pagaia!?), un salto di 6 m. circa, una magnifica scalinata e un altro paio di salti di 3 m. ca.  Poi un salto impraticabile. Una volta entrati nello Scheggia, che pur aveva un livello alto, ci è sembrato facile e scorrevole. Tutto a vista, felici come delfini.

Un grazie di cuore ai miei compagni-amici di discesa: Maurizio Beccafichi (meglio conosciuto come l'insaziabile Becc) che oltre ad avere un notevole bagaglio tecnico, è sicuramente uno dei migliori canoisti italiani per lettura del fiume e river sense; Giovanni Torzoni (detto GioBao, cuor di leone), come coraggio ed entusiasmo non è secondo a nessuno, e che con un ginocchio malandato si è fatto una prima spettacolare.
Per terminare, il sottoscritto (conosciuto come Giampo, l'Abate) a stento è riuscito a tenere la coda di questi due temerari, ma alla fine della discesa, nonostante la fatica e i muscoli doloranti, il cuore non ne voleva sapere di smettere di gioire.
Che bello sport!
Gpaolo

Marco Lascialfari:
Che dire?
io conoscevo il fiume solo per averne percorso qualche tratto a piedi.

Maurizio e company siete stati grandi.

Vi dispiace se con quel poco che ricordo e con le vostre note metto la descrizione su CKFiumi?
Che faccio apetto il vostro SI e poi mi metto al lavoro ... o mi metto al lavoro e vi ringrazio sin da adesso?

... aspetto senza fretta.
Ciao,  Marco



maurizio beccafichi:
Certo Marco, fallo pure. Se ti serve il mio aiuto sarò lieto di darti una mano.
Il torrente merita veramente.
Saluti.
Maurizio Beccafichi

hitlione:
AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH  che umiliazionee!!
i miei complimenti con tanto di cappello!!
hitly

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