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idroelettrico in valmastallone
maurizio bernasconi:
Val Mastrallone in pericolo. Niente ansia, però attiviamoci subito, i proponenti sono in questo caso i Comuni, nientemeno.
Cosa aspettiamo ancora ad accorparli questi microcomuni di 40 anime?
Ho ricevuto in allegato anche le delibere dei Comuni, ma non so se riesco ad allegarle a questo messaggio.
mercoledì 6 marzo 2013 Ricevo tramite Federazione nazionale Pro Natura
Via Pastrengo 13, 10128 Torino
Tel. 011.5096618 - Fax 011.503155
Sito Internet: www.pro-natura.it
e-mail: info@pro-natura.it
Ciao a Tutti
La Valmastallone in Valsesia, la prima valle italiana a certificazione
ambientale, sta per essere "tapezzata" da centraline idroelettriche.
Vi allego le delibere dei vari comuni.
Scusate se vi scrivo a tutti ma sul territorio non ho trovato nessuno
disposto a far emergere la volontà delle quattro amministrazioni comunali su
cinque che compongono la valle. Non escludo che anche Rimella sia in
procinto di deliberare qualcosa di simile.
Il torrente Mastallone ed i suoi affluenti hanno un corso di 61 chilometri,
maggiori notizie le trovate sul sito predisposto dagli stessi comuni:
http://www.consorziovalmastallone.it
Io risiedo a Fobello, in cui c'è presente il Parco Naturale del Sesia ed
alcune aree SIC. Non sono contro l'energia idroelettrica, fonte alternativa,
ma contro tutti gli sbarramenti (piccole dighe) che verranno fatte sul letto
del torrente e le eventuali opere che andranno ad intaccare l'integrità
dell'ambiente attualmente selvaggia ed incontaminata (dovranno costruire
vicino al fiume le centraline, tubazioni o canali).
Spero che possiate rendere pubblica questa situazione Vi ringrazio
anticipatamente
Giorgio Vigitello
Via Rizzetti
13025 Fobello (VC)
Telefono ufficio 0163201417
Cellulare 3358391867
maurizio bernasconi:
Sulla Val Mastallone per alcuni decenni ha pesato l'ipotesi di utilizzo per usi potabili e irrigui. Un grande invaso era nelle intenzioni dei consorzi di bonifica connessi con i risaioli della pianura. Questo ha ostacolato di fatto l'idroelettrico. Ma la fragilità geologica della valle e le opposizioni (anche quelle del nostro antico comitato di tutele del Sesia e affluenti) avevano sconsigliato di passare ai fatti. Abbandonata l'idea di un grosso invaso, oggi la situazione e gli incentivi ancora in essere inducono i frammentati paesucoli di poche decine di abitanti a lanciarsi in iniziative economiche disperate e assurde. I consulenti tecnici in modo martellante continuano a proporre ovunque centraline promettendo benefici economici, quelli che conosciamo, leciti o talvolta illeciti. Non solo in Val Mastallone, ma su ogni microscopico corso d'acqua fesiduo. L'argomento d'oro è sempre quello ansiogeno del maledetto fabbisogno energetico ed è falso. Noi produciamo ormai troppa energia. Mentre ce ne serve giustamente sempre meno, anche grazie alla cosidetta crisi. Le nuove centrali a gas attive in Calabria per esempio stanno lavorando per un terzo del loro potenziale. Nel mercato dell'energia abbiamo problemi di sovrapproduzione! A livello locale il problema è l'esiguità sociale e culturale dei valligiani. Si tratta di popolazioni residuali in un territorio privo di risorse facilmente praticabili. L'accorpamento dei Comuni e l'inserimento di personale politico del tutto nuovo e incorruttibile mi sembra l'unica soluzione.
Dani Ckfiumi:
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INOLTRO per conto di Maurizio Bernasconi
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In allegato qui in basso trovate il pdf della DELIBERA DEL COMUNE DI CERVATTO.
Se qualcuno fosse interessato ad approfondire può contattare
Maurizio per avere altre delibere.
Giuseppe Coduri:
Ciao, ho letto il documento del comune di Cervatto. Se ho capito bene, non hanno identificato dei siti in particolare ma hanno dato mandato a dei consulenti di studiare le possibilità, parrebbe, nel rispetto delle normative vigenti.
Occorrerà dunque vigilare sulle proposte che questi consulenti porteranno al comune di Cervatto ed eventualmente ad altri comuni che dovessero percorrere questa strada.
Concordo con Maurizio sull’assurdità di mantenere comuni così piccoli da non avere al loro interno risorse (umane e materiali) per gestire problemi e opportunità, nonché spesso incapaci di impostare sinergie con i comuni vicini e di impostare politiche omogenee sul territorio. i comuni troppo piccoli dovrebbero, è vero, essere accorpati d’imperio, a quel punto anche le provincie potrebbero utilmente essere eliminate.
Sulla necessità/possibilità di inserire personale politico “nuovo” e ontologicamente “incorruttibile”, tuttavia, sono perplesso. Per prima cosa credo che per evitare la corruzione servano regole e controlli incrociati, più che semplici ricambi, che spesso portano a nuove delusioni..
In secondo luogo, cadiamo sempre nell’equivoco di ritenere corrotto (o peggio) chi propone o sostiene qualsiasi intervento che non ci piace. Mi è capitato di parlare con un esperto di ecosistemi fluviali, persona integerrima e preparatissima, che mi spiegava come, dal punto di vista della permanenza di talune specie nel letto di un corso d’acqua, sia talvolta preferibile un regime artificialmente regolato (es. i deflussi minimi rilasciati da una diga) rispetto al regime naturale nel quale, in caso di morbide o piene violente, i detriti sospesi nell’acqua turbolenta del fiume, uniti all’annullamento delle zone di morta, portano alla cancellazione di intere specie da tratti anche lunghi dei fiumi, evento che richiede poi anni per tornare alla situazione precedente. Ciò che noi vediamo come un sacrilegio, per altri, in tutta onestà, è un intervento sensato e accettabile. Se rinunciamo a capire le ragioni degli altri e scegliamo solo la contrapposizione, difficilmente potremo ottenere risultati importanti.
Davide Sandini:
--- Citazione da: Giuseppe Coduri - Marzo 09, 2013, 10:40:24 am ---un esperto di ecosistemi fluviali, persona integerrima e preparatissima, che mi spiegava come, dal punto di vista della permanenza di talune specie nel letto di un corso d’acqua, sia talvolta preferibile un regime artificialmente regolato (es. i deflussi minimi rilasciati da una diga) rispetto al regime naturale nel quale, in caso di morbide o piene violente, i detriti sospesi nell’acqua turbolenta del fiume, uniti all’annullamento delle zone di morta, portano alla cancellazione di intere specie da tratti anche lunghi dei fiumi, evento che richiede poi anni per tornare alla situazione precedente. Ciò che noi vediamo come un sacrilegio, per altri, in tutta onestà, è un intervento sensato e accettabile. Se rinunciamo a capire le ragioni degli altri e scegliamo solo la contrapposizione, difficilmente potremo ottenere risultati importanti.
--- Termina citazione ---
Caro Giuseppe, scrivi il nome di questo esperto.
affermazioni che sfiorano il ridicolo, dato che si possono riferire solo a specie presenti in alvei a flusso artificialmente ridotto (a causa delle dighe), e non ad alvei liberi. quindi soggetti a piene naturalmente,
in pratica si prende la situazione creata dalle dighe per giustificarne la presenza, operazione di logica che si autosostiene, ma discutibile.
Sulla "onestà", morale e logica mi nascono seri dubbi....
Davide
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