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Ma questa crisi sta condizionando anche la canoa?!?
Enrico Izzi:
Concordo con Renzo quando scrive che, spesa iniziale a parte, per il resto e' uno sport tutto sommato economico (almeno rispetto ad altri).
Nel caso mio, che sono di Viterbo, piu' che la crisi in generale in quest'ultimo periodo hanno inciso due fattori completamente diversi ma che agiscono insieme a tenaglia. Uno e' la mancanza di pioggia e quindi di acqua l'altro e' il prezzo del gasolio. Le piogge di due/tre inverni fa consentivano, oltre alle classiche, anche la discesa di una serie di torrenti locali (mignone, fiora, paglia, traponzo ecc.) che, quando si gonfiano, sono anche carini. Quindi con la minima spesa e mezza giornata di tempo era possibile effettuare una/due discesa di fatto ogni we e, talvolta, anche una infrasettimanale. L'inverno scorso dei torrenti locali i non se ne e' disceso neanche uno e, visti anche i bassi livelli di subiaco, per scendere e' stato sempre necessario macinare kilometri.
Salu'.
Enrico.
Vittorio Pongolini:
Ragazzi, è tutto vero quello che avete detto. Concordo con tutti e quattro, con Renzo che sente solo l'acqua (e Marco che ha confermato): anch'io trovo la pace dei sensi quando ci sono sopra a pagaiare, con Philippe, che ha ragione quando dice che la crisi è della canoa (è vero, non ci sono più giovani intraprendenti. Saranno senza pecunia, poveri ventenni?), con Francesco che ha giustamente considerato l'ampiezza del problema (la crisi riguarda tutto il sistema), e con Enrico che dice che non c'è più acqua (ma se sapeste come si pagaiava negli anni '70 e '80. E' sconvolgente la penuria d'acqua!).
Ma cosa possiamo fare per invertire questa tendenza, questa crisi. Vi rendete conto che ci si trova praticamente solo dopo piene pesanti oppure quando aprono qualche diga. Ma come è possibile che il 22 ottobre non ci sia acqua sui fiumi! Siamo tutti contenti del nuovo CKFiumi, ma è comunque assurdo. Ed è tutto vuoto! I laghi lombardi sono due o tre metri sotto lo zero idrometrico. A Lourdes La Gave de Pau ha inondato la Grotta di Bernadette: è un segno del destino?!? Dobbiamo andare laggiù a pagaiare e considerarci miracolati di poterlo fare? E' una crisi che mette in crisi anche lo spirito, accidenti! Vorrei vedere situazioni meno miracolistiche e più terrene, ma sento che non è come una volta perchè è cambiato l'approccio ai fine settimana canoistici.
stefano bellingeri:
Ciao, mi chiamo Stefano, è la prima volta che scrivo in questa chat, mi sono appena iscritto, anche se è da quando ho 13 anni che vado in canoa (sono nato nel 1967, sigh!), devo condividere le cose che dici: si fa fatica a trovare persone, soprattutto giovani da coinvolgere. La maggior parte è attirata da sport più popolari, di massa, di moda.... tanti non conoscono la bellezza di pagaiare in silenzio nella natura, anche in compagnia. Abito lungo il corso basso del torrente Agogna. Da casa mia al torrente ci sono 200mt, quando ho anche solo un'ora a disposizione salto in acqua e mi rilasso. Anni fa, almeno una quindicina, l'ambiente era più vivo: c'erano pescatori (e di pesce ce n'è ancora molto), gente che passeggiava lungo le rive, che navigava "a palina" con i "barcé": non c'è più nessuno, non è più di "moda".Eppure la canoa è uno sport che, parlo per come lo faccio io, ha dei costi veramente bassi: quanto dura una canoa e relativa attrezzatura? se non si hanno particolari esigenze, in eterno. Oltretutto c'è un mercato dell'usato vasto, con articoli talvolta pari al nuovo e con prezzi irrisori. Fortunatamente, almeno per ora, mia figlia che ha 9 anni ogni tanto un giretto con me lo fa. Cerco di coinvolgerla a piccole dosi....speriamo. Abito appunto in un paesino lambito da questo torrente che qui, per la maggior parte dell'anno, è calmissimo, non si paga nemmeno l'ingresso o l'affitto del campo eppure a parte qualche amico, non c'è nessuno, peccato, non sanno cosa si perdono. Via, cercherò di impegnarmi di più ad attirare ragazzi, per ora ti saluto e colgo l'occasione di salutare tutti canoisti di ckfiumi. A presto Stefano. P.S. se qualcuno volesse farsi un giro nelle acque della mia zona, mi contatti, sarò lieto di accompagnarlo o dare semplicemente infomazioni.
Vittorio Pongolini:
Ragazzi, mi sembra di attualità ritornare su questo argomento trattato un paio di anni fa. La crisi sta colpendo duro il nostro sport, più nelle intenzioni che nelle tasche. Gli anni migliori, che io mi ricordi nella mia lunga esperienza in canoa kayak, sono stati il decennio a cavallo tra gli anni '80 e i '90 e ora c'è davvero una grande scarsità di iniziative e di volontà a pagaiare. Si facevano molti raduni e ci si conosceva e riconosceva tutti in quelle frequenti occasioni. Posso ritenere con certezza che lo sport della canoa è ancora uno dei meno costosi tra tutti quelli dell outdoor. E non servono iniziative private a pagamento per pagaiare, basta organizzarsi e fare in modo che il web non sia motivo di sedentarietà relazionale ma assolutamente l'opposto, cioè un mezzo per indurre chi vuole incontrare canoisti e kayaker con gli stessi obiettivi e le stesse finalità a mettersi in contatto tra di loro, cioè ciò che è sempre stato fino a pochi anni fa.
CKItalia, che è a disposizione di tutti noi con servizi ineguagliabili - non so come faccia a stare in piedi in maniera volontaria... - , dovrebbe diventare un sistema per stimolare queste iniziative. Ma da tutti deve partire l'impegno a riferire in questa sede dove, come e quando trovarsi, senza le responsabilità di chi organizza un raduno, ma semplicemente facendo in modo di promuovere la volontà di condividere la determinazione a pagaiare.
Altrimenti... la crisi siamo noi!
marco iezzi:
sicuramente la crisi non colpisce la voglia di pagaiare ma i costi che bisogna sostenere nei vari spostamenti
Una uscita presuppone consumo di gasolio,autostrada e una meritata pizza dopo una bella giornata passata assieme e per quanto poco si possa spendere,sono sempre alcune decine di euro
Quì entra in gioco il forum e le sue enormi potenzialità,la sessione uscite e raduni dovrebbe servire non solo alla divulgazione dei raduni ma mettere in contatto anche singoli canoisti che vogliono passare insieme una giornata condividendo le spese,tra le associazione questo già avviene utilizzando i propri forum e per chi chi non è associato?
E' un dibattito che merita un'approfondimento
Marco Iezzi
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