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Ma questa crisi sta condizionando anche la canoa?!?
Vittorio Pongolini:
E' da qualche mese che un pensiero mi pervade.
Questa infinita crisi sta condizionando anche il mondo della canoa? In che misura ci sentiamo subordinati a questa maledetta impostora che ci sta togliendo il piacere di passare una giornata a scendere un fiume per motivi legati alla crisi? Ci manca, sempre per la crisi, quella spensieratezza che ci porta a dimenticare i nostri problemi quotidiani grazie ad una pagaiata in compagnia? I costi di una domenica in canoa sono diventati troppo elevati per le nostre prosciugate casse (oltre che per i "prosciugati" fiumi)? Le attrezzature di canoa sono diventate un lusso per pochi abbienti? Le iscrizioni ai club di canoa sono troppo costose?
Insomma, qual' è l'umore dei canoisti nel quadriennio della grande crisi 2009-2012? Non la vedo troppo bene io. Ritengo che anche il nostro mondo stia vivendo malamente questo disagio economico. Eppure una pagaiata è sempre rigenerante. Che ne pensate voi?
renzo monelli:
Oddio, facendo due conti, dividendo la benzina mettiamo con autostrada 25 € a discesa, la sognata barca nuova mediamente 900 €, la giaccastagna (cos'è?), LA PAGAIA 250€ e via ..... Incominciare è dura ma chi va già da un po' può constatare che si spende ma che rimane una delle cose più economiche da fare. Personalmente scendo meno, vado più vicino possibile, ho e compro tutto usato. Quando scendo però il mondo si ferma e fa silenzio. Sento solo l'acqua.
marco iezzi:
--- Citazione da: renzo monelli - Ottobre 18, 2012, 08:45:29 am ---Oddio, facendo due conti, dividendo la benzina mettiamo con autostrada 25 € a discesa, la sognata barca nuova mediamente 900 €, la giaccastagna (cos'è?), LA PAGAIA 250€ e via ..... Incominciare è dura ma chi va già da un po' può constatare che si spende ma che rimane una delle cose più economiche da fare. Personalmente scendo meno, vado più vicino possibile, ho e compro tutto usato. Quando scendo però il mondo si ferma e fa silenzio. Sento solo l'acqua.
--- Termina citazione ---
Philippe:
Personalmente, quando sono in canoa, penso a niente, dimentico tutti problemi della terra, mi godo il paesaggio e il piacere dell'acqua sul viso... sempre che ce ne sia abbastanza per fare schizzi!
Certo che quando si tratta di fare un sacco di km per trovare l'acqua, magari ci si pensa due volte e l'equipaggiamento costa.
Ma più che la crisi economica indiscutibile, è la crisi della canoa: pochi giovani, fiumi secci per mancanza di pioggia o per colpa degli innumerevoli sbarramenti, nessuna visibilità in televisione e niente soldi per allestire campi slalom ad esempio.
E forse, è anche cambiata la mentalità del canoista, sempre più egocentrico e meno propizio ad accompagnare nuove leve... ma tutto questo è solo una mia opinione.
Francesco Balducci:
Concordo con Philippe. La crisi c'è, ma non è solo crisi politica, è anche crisi ambientale, crisi di valori. Il termine crisi poi in sè sarebbe scorretto per definire ciò che accade oggi: deriva dal greco "crino", ovvero "giudico". E' quindi un momento di pausa , di riflessione, di cambiamenti anche importanti: dalle crisi spesso nascono mutamenti decisivi, palingenesi epocali. Speriamo sia così perchè abbiamo toccato il fondo,ora. Parlerei piuttosto di recessione globale: la logica del profitto ad ogni costo ha portato a uno scempio non più tollerabile. La natura si ribella all' arroganza dell'uomo. Cosa possiamo fare: certamente essere esempio personale, essere testimoni di correttezza e sentirci protagonisti del nostro tempo, senza assistere passivamente allo sfacelo. Anche con piccoli gesti. In seconda istanza, sfuggire allo stress generato dal sistema malato, regalandoci momenti di completo distacco, senza pensare a null'altro che a vivere il nostro fiume. Donarci un'avventura, anche piccola, per sopportare la routine letale di ogni giorno.Quando sono in canoa a 4 passi da casa o nei luoghi più remoti della terra il mio pensiero corre libero e mi sento finalmente padrone della mia vita. Ho incominciato anche a percorrere i fiumi in solitaria, abbassando il livello di difficoltà dei percorsi, per motivi di sicurezza e ho apprezzato aspetti diversi della discesa. Comunico con me stesso e mi scopro sempre di più. Così combatto la crisi.
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