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Salve a tutti [kayak sit-in]

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altergg:

--- Citazione da: roberto ottonello - Agosto 06, 2012, 01:14:58 pm ---Ciao altergg, volevo dirti,che esistono kayak in polietilene più lunghi di 5 metri (esempio RAINBOW LASER 5.15 -LASER 5.5 - RTM YSAK - EXO XM 5.15   e altre marche ancora, anche più prestigiosi, vedi PRIJON .... NECKY ) . Alcuni di questi kayak  lunghi,vengono fatti con polietilene  3 strati , appunto per renderli più leggeri e rigidi .
Secondo me e da quello che ho capito,più lo scafo e lungo,più si và veloci. Penso anche che la lunghezza dello scafo,permetta anche di diminuire anche la larghezza di esso,quindi aiuta le velocità ma anche la stabilità (che con larghezze cosi piccole 50-55 cm) appunto hanno il supporto della lunghezza. Inoltre (sempre secondo me) con mare molto mosso la maggiore lunghezza serve a cavalcare meglio le onde (tra un'onda enorme e la successiva).  Premetto che ho dato risposte non supportate da verità assolute (derivano da alcune letture e mie considerazioni ), quindi sicuramente chi sà veramente le ragioni precise, sarebbe gradito un commento . (qui mi pare che scriviamo un pò in pochini  :-[ :-[ )  Penso che un mezzo più lungo ha anche più capacità di carico. ciao.

--- Termina citazione ---
bene, quindi esistono anche kmare di polietilene di 5 metri anche se più complicati a livello costruttivo (e quindi più cari e forse pesanti).

Mi torna la velocità, ma non la stabilità, se è più stretto mi pare che ci si ribalta più facilmente.
Quello che vorrei capire è proprio il comportamento con le onde..! Uno dei problemi che incontro io, che ho un mezzo di 4,40 m, in caso di mare agitato è di non riuscire a cavalcare appunto certe onde. Ma per quello che ho visto finora il problema non sono due onde successive, che distano parecchi metri, quanto le ondine, chiamamole così, più piccole e ravvicinate. Il kayak che ho in certi casi tende a bucarle. Un kayak più lungo ha invece un comportamento migliore!?

roberto ottonello:
Per quanto riguarda la stabilità forse mi sono spiegato male,ossia, diciamo che tutto è in funzione della velocità , quindi se per esempio si costruisce un kayak (x lunghe escursioni) lungo 4 metri, e largo 50 cm  sarebbe instabilissimo , mentre se fosse lungo 5.50 e largo appunto 50 cm sarebbe molto più stabile rispetto al primo. Quindi penso che per osare con certi valori piccoli  di larghezze (per avere meno atrito con l'acqua), bisogna per forza abbondare anche in lunghezza. Per quanto riguarda le onde, non ho esperienza necessaria per risponderti , posso solo dire che le onde piccole sono molto fastidiose da affrontare (ma si affrontano), mentre quelle enormi distaccate possono essere molto più pericolose. Questa mattina ho fatto un'uscita con il mio SOT (tribord rk 500 lungo 4,35 metri)con a presso attrezzatura da pesca, e una volta uscito dalla protezione di una diga del porto ho trovato dei cavalloni esagerati (anche provocati dal forte vento e lo sbattere delle onde appunto sulla diga), ed appunto mi pareva di essere sulle montagne russe, le prime le ho affrontate, ma poi ho pensato di rientrare al riparo della diga, mi inpennavo troppo e la ridiscesa non era affatto piacevole, ho pensato che se dovevo stare in mezzo a quella situazione prima o poi sarei caduto . (si intende che un sot ha la seduta più alta rispetto a un sit-in, quindi la stabilità secondaria è molto inferiore). Questo per dire che se veramente si devono affrontare certi cavalloni (magari anche in mari diversi dal nostro) , sicuramente ci vogliono mezzi specifici, e sicuramente la lunghezza di questi mezzi è una delle loro caratteristiche principali. Ripeto tutto questo "SECONDO ME"

gisella a.:
Bé io non sono tecnica, ma molto in generale, uno scafo più lungo a parità di sforzo è più veloce (lascio le spegazioni delle leggi della fisica ad altri però).
Per contro, è più difficile cambiare direzione o fare qualunque manovra.

La stabilità dipende in generale dalla larghezza e la forma della barca.

Ma il risultato dipende anche molto dal peso e altezza di chi ci sta sopra (frase che scrivo in base al confronto di opinioni e impressioni con altri kayakisti e in base ad alcune interessanti informazioni che avevo avuto da un disegnatore di kayak Raymond Varraud).
Motivo per cui ora so che vale sempre la pena provare con calma ciò che si vuole acquistare.

Riguardo al paragone che cita alteregg sarà anche che i kayak in polietilene che ho provato non erano certo top di gamma, ma quelli in vetroresina sgusciano sull'acqua che è un piacere.
Tutto sommato sono anche piuttosto robusti - contrariamente all'impressione che si potrebbe avere inizialmente.

Quello che è molto diverso dai SOT - per la mia esperienza- invece è la sensazione di instabilità chè comunque hanno i sit-in quando ci sono un po' di onde.
Puoi imparare a gestirla, certamente, e da questo punto di vista devo dire che aver iniziato con un corso mi è stato decisamente molto utile. Anche perché se vuoi progredire tecnicamente, con i SIN hai di che divertirti.

Però l'atmosfera di rilassato cazzeggio dei SOT anche in mezzo alle onde, con questi kayak, proprio te la scordi ah ah!  :D



 



altergg:

--- Citazione da: gisella a. - Agosto 06, 2012, 04:54:30 pm ---Bé io non sono tecnica, ma molto in generale, uno scafo più lungo a parità di sforzo è più veloce (lascio le spegazioni delle leggi della fisica ad altri però).
Per contro, è più difficile cambiare direzione o fare qualunque manovra.

La stabilità dipende in generale dalla larghezza e la forma della barca.

Ma il risultato dipende anche molto dal peso e altezza di chi ci sta sopra

--- Termina citazione ---
E' perfettamente la mia idea. La stabilità dipende dalla larghezza e dal profilo trasversale della barca.
Ed in generale è la forma della barca a determinarne le caratterstiche. Il materiale conta meno. Le uniche differenze che possono esserci tra pet e vtr sono rigidità e peso.

Succede che dal momento che la vetroresina  è più rigida (e questo a parità di peso è un innegabile vantaggio) i kayak più chiamiamoli più performanti (nel senso di velocità) sono fatti in vetroresina (lasciando da parte materiale + particolari) e tendono ad avere una filosofia che punta sulla performance, piuttosto che su altre cose. Quindi lunghezze elevate, profili stretti, superaccessori tipo pompa di sentina, ecc.
I kayak di polietilene generalmente sacrificano appena la performance in favore di stabilità (vedi sicurezza) e della possibilità di poter maltrattare il kayak, essendo il pet maltrattabile. Vuol dire  poter sbarcare dove e come vuoi, un fatto sia di sicurezza che di godimento del mare. Poi ovviamente dipende da kayak e kayak.

Mi spiego meglio riguardo le "ondine" che dicevo. Parlo di onde piccole e ravvicinate che si sommano a quelle regolari, alte e lunghe. In altre parole delle irregolarità delle onde lunghe. le onde lunghe in sè non danno alcun problema fintanto che non si rompono. Il problema sono le loro irregolarità. la prua del mio kayak in certi casi, soprattutto a una certa velocità, invece che cavalcarle queste ondine ci si infila dentro e questo rallenta , rende instabile, e ogni tanto mi arriva anche qualche secchiata in faccia. :) Mi chiedevo se un kayak di 5 metri migliora questo problema o al contrario lo peggiora. La sensazione è che la lunghezza in sè non migliora il comportamento, mentre conta il profile trasversale. Una volta vidi dei kayak con una forma tipo sciabola. Parte posteriore corta e parte anteriore lunga e rialzata e mi sembrava che cvalcassero le onde molto bene.

roberto ottonello:
Per quanto riguarda le" ondine " o le "big onde" vorrei farvi vedere dei video (molto esaltanti) appunto di un kayak (RTM YSAK che possiede una prua molto pronunciata ) che si comporta molto ma molto bene inmezzo alle onde.(anche se penso che sia molto merito di chi lo conduce)  ;D ;D ;D

Provo a postare i dati dei video .(scusate se non ci riesco,(magari se è così), qualche moderatore può cancellare tutto).


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Comunque se non si vede andate a vedere i video KAYAK EXPERIENCE peso che con una facile ricerca li identificate subito .

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