Cala il sipario sulla Coppa del Mondo di Slalom 2012 e quasi sembra prenderci impreparati. In un attimo si chiude un capitolo lungo cinque mesi che ha coinvolto 412 atleti in rappresentanza di 38 nazioni di tutti e 5 i continenti. Ha toccato 5 diverse località, Cardiff, Pau, La Seu d’Urgell, Praga e Bratislava, in 5 diversi paesi, Inghilterra, Francia, Spagna, Repubblica Ceca e Slovacca. Una Coppa del Mondo 2012 che ha avuto due facce. La prima è stata quella di un circuito di tre gare in preparazione ai Giochi Olimpici e che qualche volta e per qualcuno ha avuto sapori amari e tristi. L’altra faccia ha mostrato il futuro dello slalom per il prossimo quadriennio olimpico. Una Coppa del Mondo che ha anche evidenziato i suoi limiti e i suoi lati più oscuri, primo fra tutti la mancanza di un coordinamento generale fra le cinque tappe del circuito internazionale. Un solo esempio è la mancanza di un logo comune che contraddistingua la manifestazione indipendentemente da dove si svolge. Sembrano quasi gare assestanti e di secondo piano nonostante che il livello organizzativo complessivo sia di ottima qualità. Qualche volta però i comitati organizzatori si dimenticano delle necessità degli atleti come una bottiglia d’acqua o un frutto! Questo scollamento fra organizzatori fa sì che la coppa del mondo venga presa per singola gara e ognuno la infiorisce come meglio crede, facendo passare in secondo piano la sua caratteristica principale che è la somma delle gare.
Oggi C2 e donne hanno regalato belle emozioni. Ha contribuito la bella giornata di sole e il pubblico domenicale festoso e numeroso.
Ho seguito attentamente la gara del C2 perché mi interessava capire quanto bisogna osare per aspirare ad un buon risultato e i due equipaggi che alla porta numero 9 hanno scelto di rischiare facendola diritta hanno alla fine ottenuto i due migliori tempi. La gara è andata ai tedeschi Anton Franz e Jan Benzin. Sì lo so già li conoscete perché loro gareggiano anche nella specialità canadese singola ed è solo da quest’anno che hanno deciso di raddoppiare con il C2. Ne è uscito un ottimo equipaggio e l’irruenza classica di Benzin sembra aver trovato pace e giusta collocazione sulla barca lunga. Lui pagaia sempre come un forsennato, ma oggi con ragion veduta, mentre il più giovane Franz - che cognome strano però - ci mette testa e un gran equilibrio in ogni situazione. “Continuità d’azione” ecco la ragione del loro successo oltre ad una grandissima abilità in acqua. Il secondo equipaggio che ha osato è stato quello dei polacchi dai nomi impronunciabili, per fortuna che non sto facendo una telecronaca, Szczepanski/Pochwala. Una bella barca con un grande futuro. Voglio spendere due parole anche sui vincitori della Coppa in C2 e cioè Labarelle/Peschier. Ritorna il tema precedente: due ottimi C1 che messi assieme fanno un eccezionale C2. Hanno vinto 3 gare su 5 (Pau, Seu, Praga) un terzo posto (Bratislava) e un 8^ posto (Cardiff) quindi direi una vittoria complessiva più che meritata.
Camporesi/Ferrari chiudono la coppa in 13esima posizione. Hanno conquistato una finale a Seu chiudendo in ottava posizione, poi due 15esimi posti (Pau e Praga), un 17esimo posto all’esordio (Cardiff) e un 11esimo nella tappa finale. Hanno ampi margini di miglioramento sia sotto il punto di vista fisico, che tecnico. Sembrano essere molto motivati e hanno dalla loro una società che li potrà sostenere anche per scelte future determinanti.
Si sa che i momenti degli addii sono sempre tristi, avrei sperato di seguire tutto ciò il più tardi possibile invece temo che oggi ho assistito e visto l’ultima discesa in una gara di Coppa del Mondo di un atleta che ha condiviso con me molti momenti della vita. Prima come giovanissimo compagno di squadra, poi come atleta-tecnico, quindi come grande amico. Ci lega una infinita stima reciproca nel rispetto di scelte che qualche volta non sono sempre state condivise, ma poco importa se si ha fiducia in un rapporto. Era per la verità tempo che mi aspettavo questa decisione e averlo visto gareggiare in queste ultime due gare di Coppa lo considero un regalo che lo slalom ci ha voluto offrire. La scelta di lasciare arriva per mille motivi, la speranza è che qualcuno possa avere la lungimiranza di capire quanto Erik Masoero oggi possa essere utile al movimento della canoa slalom italiana fuori dalla canoa. Spero anche che chi di dovere abbia per una volta l’intelligenza di capire che le persone con capacità, cultura e saggezza possono essere usate al fine di migliorare anche il proprio stato di ignoranza ed invidia che detta e ha dettato scelte assurde con l’unico scopo di eliminare dal circuito persone scomode. Il mondo è bello e siamo qui di passaggio, direbbe la mia saggia nonna, quindi vediamo di non sprecare tempo e dare speranza ai nostri giovani... c’è spazio per tutti!
Le donne sono gioia e dolori anche sportivamente parlando. Coppa 2012 alla slovena Ursa Kragelj che oggi si è difesa alla grande con un bronzo che ha consolidato la sua posizione di leader assoluta alla vigilia. La gara invece l’ha vinta la padrona di casa Jana Dukatova su Katerina Kudejova. Mi è piaciuta, specialmente in semifinale, Viktoria Wolkffard. La giovane austriaca classe 1994 che quest’anno ha concluso la scuola superiore e si è lanciata subito a testa bassa in canoa full time. I risultati si iniziano già a vedere anche se dovrà lottare contro compagne di squadra del calibro di Kuhlne e Oblinger, ma si sa bisogna sempre spingere senza farsi intimorire da i grandi nomi... anche loro ogni volta che scendono in acqua devono dimostrare sempre di essere all’altezza di quanto già conquistato. Non è forse lo slalom bello proprio per questo?
A me non rimane che ringraziare i lettori, che sono molti, per l’attenzione che hanno voluto dedicare alla Coppa del Mondo di Slalom 2012, nella speranza di non aver annoiato nessuno e con la consapevolezza che non sempre si riesce a raccontare tutto quello che si vorrebbe per mancanza di tempo e per cose che a volte sfuggono inconsapevolmente.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
P.S. seguirà prossimamente l’analisi dettagliata di Coppa che quest’anno è arrivata alla terza edizione. Per eventuali domande o approfondimenti rimango a disposizione anche via e-mail ettoreivaldi@alice.it