È bello discutere con voi gente, gente preparata, che sa argomentare finemente e che considera chi la pensa diversamente o un gonzo o portatore di interessi inconfessabili. A voi che mi avete definito pseudo esperto, politicante, “possibilista”, decerebrato*, mi avete invitato a vivere senza stipendio e in ultima istanza (o forse no) ad andare a cagare, credo di dovere qualche precisazione, se avrete la pazienza di leggerla.
1. Per lavoro mi occupo di energia ma per quanto riguarda l’idroelettrico sono coinvolto solo in un piccolissimo impianto su un canale d’irrigazione (in pratica una fogna a cielo aperto). Non difendo quindi alcun interesse di quanti si propongono di costruire impianti mini-idro nei fiumi italiani.
2. A Maurizio Bernasconi vorrei ricordare che proprio grazie all’energia che serve a far luce a quattro pirla (sottile metafora del sistema economico consumistico occidentale) i suoi clienti avevano in tasca le lirette per andare a fare le discese in gommone in val Sesia, o sbaglio? È facile sputare nel piatto dopo aver mangiato.
3. È vero che le energie rinnovabili sono incentivate, anche se non quanto dici tu, Davide. Io però trovo normale e giusto che lo stato incentivi lo sviluppo di attività ritenute vantaggiose per la collettività. Se così non fosse, per quanto riguarda la produzione di energia, tutto sarebbe fermo a 30 anni fa. Se vogliamo discutere della congruità degli incentivi alle varie fonti energetiche, bene, ma questo aspetto lo vedo slegato dall’impatto ambientale, che va valutato indipendentemente dalla convenienza economica di chi realizza gli impianti.
4. Un altro pilastro delle vostre tesi è che dietro le iniziative idroelettriche ci siano chissà quali potentati economici. In realtà banche e fondi d’investimento sono molto più propensi a finanziare grandi impianti fotovoltaici, che sono molto più prevedibili in termini di resa e tempi di autorizzazione/realizzazione. Dietro al mini-idro ci sono in genere aziende locali medio-piccole e vi assicuro che trovare i soldi per fare queste centrali non è per nulla facile. so di molti impianti di questo tipo, realizzati su dati portata sbagliati, che sono in fallimento..
5. Premesso quanto detto al punto sopra, ribadisco che la scelta di appoggiare o osteggiare la realizzazione di un impianto mini idro deve dipendere dall’impatto ambientale che genera, non dalla natura del proponente (che può essere la comunità montana o una multinazionale) o dal ricavo che ne trae.
6. Ho appoggiato le proteste fatte per il Sesia anni fa, più recentemente per il Trebbia e pochi mesi fa ho pure scritto un articolo per il periodico della Fick pubblicizzando la protesta in atto contro un progetto mini idro all’Alpe Devero (che fortunatamente è stato bocciato). Non sono, quindi, un fanatico delle devastazione e della cementificazione dei fiumi.
7. Ribadisco però che secondo me, in casi particolari, tali progetti non siano affatto dannosi per l’ambiente. In generale, ove vi siano forti dislivelli concentrati in pochi metri, a ridosso di sbarramenti, briglie, ecc. la realizzazione di un impianto idroelettrico, associata (e qui entra in gioco la nostra eventuale azione di lobby) alla realizzazione di un passaggio per canoe (e pesci) attraverso il quale passi una quota comunque sostanziosa della portata disponibile, con restituzione integrale di tutta la portata appena a vaalle del salto, ritengo non sia un’opzione da rigettare a priori. Diverso, ovviamente è il caso di captazioni d’acqua che privino il fiume di tutta la portata per lunghi tratti. Sistemi di questo tipo hanno consentito (all’estero) la realizzazione di canali artificiali per lo slalom e potrebbero essere realizzati sui nostri fiumi. Penso al Toce a valle del ponte di Cuzzago (per chi lo conosce) o al Po ai Murazzi di Torino, giusto per fare alcuni esempi.
8. Un’ultima considerazione. Davvero noi canoisti ci riteniamo così amici dell’ambiente? Sicuramente inquina meno la massaia con l’asciugatrice che il canoista che si spara centinaia di km in macchina (o peggio, in camper) ogni fine settimana per fare qualche ora di torrente. Tempo fa su queste pagine si celebravano le imprese di canoisti che, per realizzare una prima, si erano fatti portare all’imbarco in elicottero. Bellissimo, per carità; ma non parliamo di sport ecologico o di ambiente.
*probabilmente sono davvero decerebrato, ma non è sicuramente stata la televisione, che ho smesso di guardare molti anni fa.
Un saluto a tutti.