Non so se iniziare e da dove iniziare. Marcello era buono e disponibile ma non perchè in queste occasioni si dice sempre così, Marcello era il più buono ed il più disponibile.
Lui che amava la canadese e definiva noi, i canoisti etremi, ha affrontato l'ultimo passaggio impraticabile, la sua malattia, con discrezione e senza clamore, come era Marcellino discreto e riservato. Oggi sono andato a correre lungo il Tevere, lungo l'ansa degli Ornari a Ponte San Giovanni dove Marcello si allenava e l'ho visto come continuiamo a vedere e a sentire le persone che amiamo.
Ciao Marci.
Maurizio Beccafichi