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La plagne 2012

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Giuseppe Coduri:
Ciao a tutti, vedo che sono emersi vari temi e provo a dire la mia:
•   Per quanto riguarda la preparazione degli atleti di punta, non sono esperto, ma concordo con Alessandro che in altre nazioni gli atleti si arrangiano senza grandi sovvenzioni. Certo una guida tecnica capace ci vuole, ma credo che chi fa discesa ad alto livello, dedicando tempo e soldi all’allenamento e alle attrezzature, possa dedicare qualche fine settimana ad andare per fiumi in autonomia, io l’ho sempre fatto e mi sono pure divertito.
•   Sull’abbinamento discesa/slalom concordo pienamente, anzi secondo me è un’occasione per incentivare gli atleti a provare nuove esperienze, a livello di gare regionali o giovanili quanto meno.
•   Alcune modifiche alla consueta tabella di marcia delle gare potrebbe, a mio avviso, incentivare la partecipazione e rendere più proficua la partecipazione degli atleti alle gare:
o   Quando sono previste due gare nel fine-settimana, la gara del sabato, a mio avviso, dovrebbe partire più tardi possibile (dopo le 12:00). Molti infatti arrivano sul campo di gara al venerdì sera o al sabato mattina. Vogliamo far provare il percorso anche a loro?
o   La chiusura del percorso segue criteri che non capisco: più tempo si lascia agli atleti per provare, maggiore esperienza accumulano; che senso ha chiudere il percorso un’ora prima su una sprint o, come nello slalom, addirittura il giorno prima (su garette tipo campionato giovanile?)
o   L’introduzione delle doppia gara è stata un’innovazione positiva, non vedo perché debba essere vietata nella discesa classica. Motivazioni specifiche (difficoltà, lunghezza del percorso, logistica imbarco/sbarco) possono sconsigliarla in alcuni casi, ma perché vietarla.sempre? A mio avviso dovrebbe essere data “facoltà” agli atleti di iscriversi a due gare, dopodiché ognuno è libero di valutare se farla o meno. In quest’ottica sarebbe anche opportuno che la Federazione identificasse una sequenza fissa di categorie da far gareggiare in modo da consentire agli atleti di prepararsi correttamente ed avere i necessari recuperi: es: C1m, K1f,K1m,ev. pausa,C1f,C2.
o   Le gare a squadre sono un’occasione per fare ulteriore esperienza e coinvolgere più atleti alle gare, non capisco perché in alcune manifestazioni non siano previste (es. Enza).
•   Per quanto riguarda i percorsi delle gare noto questo: conviene nettamente organizzare gare di piatto piuttosto che sbattersi per gare su percorsi impegnativi. Se non ho sbagliato a leggere, la Federazione eroga lo stesso contributo alla gara di Pescantina e ai campionati sull’Adda (1.500 €). Considerando che i comitati organizzatori incamerano (giustamente) le quote d’iscrizione e che a Pescantina parteciperanno centinaia d’iscritti, mentre sull’Adda saranno poche decine, si nota subito la sproporzione, per non parlare delle grane legate alla sicurezza, alle portate, ecc.. In considerazione di quanto sopra, forse in futuro sarebbe il caso di rivedere il sistema dei contributi agli organizzatori delle gare, incentivando percorsi tecnici e possibilmente innovativi.
•   Per quanto riguarda poi la partecipazione a gare come Policastro, fuori dal solito giro e in periodi poco “canonici” occorre ricordare che al nord per quasi un mese anche i più volenterosi di km ne hanno fatti pochi a causa del freddo, poi forse non basta mettere una gara in calendario e sperare che la gente arrivi, ma occorre trasformarsi un po’ in tour operator, cercando di coinvolgere le società, favorendo sinergie sui viaggi, perché no, illustrando le caratteristiche del fiume (io pensa, credevo che il Bussento fosse piatto).

mariano bifano:
Ciao a tutti! Carissimo Giuseppe sono daccordissimo su quello che hai scritto, ma per quanto riguarda Policastro evidentemente non hai aperto nemmeno il bando, c'era scritto tutto, non mi risulta che alle gare di canoa ci sia il tour operetor, poi volevo ricordarti che la stagione inizia a gennaio e la grande ondata di freddo era passata gia da 2 settimane in italia. Il fiume non e' piatto ma anche se lo fosse sicuramente non e' una giustificazione considerando le gare che si fanno al Nord. A presto in fiume. Mariano

Giuseppe Coduri:
Ciao Mariano, premetto che spero che la gara di Policastro sia in calendario anche nei prossimi anni, con sempre più numerosi partecipanti.

Ciò detto, ritengo che le evidenti "criticità" legate alla distanza e al periodo inconsueto per una gara di canoa, possano essere affrontate con:
1) programmazione: sarebbe positivo se il calendario federale fosse pubblicato molto prima, così da consentire alla società di programmare le trasferte con maggiore anticipo;
2) promozione: anche in relazione a quanto al punto 1), muovendosi in anticipo, gli organizzatori potrebbero fare maggiore pubblicità all'evento. volantini da distribuire durante le gare precedenti, contatti diretti con atleti e allenatori durante le gare stesse, circolari via mail, realizzare un sito internet dell'evento, nel quale, oltre alla descrizione del percorso, aggiungere informazioni su dove dormire/mangiare, offrire supporto per chi volesse coordinarsi con altre società per il viaggio, ecc. Si potrebbe, ma questo non vale solo per Policastro, insistere maggiormente sull'aspetto "turistico" organizzando, ad esempio, gare amatoriali di contorno (boatercross, gommoni) estrazione di premi a sorteggio tra i concorrenti, pasti, ecc.

Alessandro Leonori:
Ciao Giusepppe.

Policastro è una gara bellissima, come bellissimo è il contorno, l'atmosfera, il mare all'arrivo, e la zona circostante. Perfetto per i giovanissimi: la corrente e le curve ci sono eccome, ma senza pericoli. Quando abitavo a Roma e poi a Lecce non mancavo mai.

I discesisti secondo me si dovrebbero un po' "svegliare": d'accordo che il calendario potrebbe uscire un po' prima, ma se le cose si vogliono fare si fanno e basta. Se non avessi 2 bambine piccole e un numero limitato di "bonus/weekend" per andare a fare gare, sarei andato anch'io. Secondo me tutti dovrebbero fare la loro parte, non solo gli organizzatori, e con un po' di iniziativa e un piccolo sforzo economico in più (quello che spendi in più di viaggio lo risparmi magari nel dormire e nel mangiare) si va tranquillamente anche a Policastro.

La situazione è della discesa è sotto gli occhi di tutti, putroppo. Ho appena mandato via email al presidente FICK alcune proposte per rilanciare il nostro settore, fra cui la possibilità di organizzare gare nazionali oltreconfine, magari insieme alla federazione svizzera o slovena, e lo stesso vale per i raduni. Basta superare il confine, per avere fiumi bellissimi e spendere spesso addirittura meno di viaggio/autostrada, e allora perchè non approfittarne, dimezzando i costi dell'organizzazione delle gare con gli stranieri e favorendo il confronto con gli altri atleti? Ho poi proposto (idea di Ettore) di "costringere" gli organizzatori di alcune gare di slalom ad includere anche la sprint.

maurizio bernasconi:
Ciao Alessandro, visto che proponi modifiche, ne suggerirei un paio anch'io circa le gare sprint. Quando erano state pensate le gare sprint, l'idea era quella di venire incontro soprattutto a esigenze di spettacolarità e facilità organizzativa specie riguardo alla predisposizione delle sicurezze. Forse qualcuno ricorderà che si chiamavano rapid-race. Dunque una bella rapida al minimo DICO MINIMO di 3/4 grado (proprio quello di cui sentiamo la nostalgia) e via con una gara concisa è godibile per il pubblico, con trenta secondi fra i concorrenti, nessuno spazio fra le categorie e una sola manche. Per le categorie giovanili potrebbe trovarsi un percorso più facile, d'accordo. Si è riusciti a trasformare questa bella idea in uno stillicidio noiosissimo ed eterno di atleti che percorrono un tratto senza sugo per ben due volte, rimanendo talvolta bagnati per ore ad avvilirsi, distruggendo magari la possibilitò di allenarsi sul fiume e provare seriamente il percorso della classic. Un'intera giornata sprecata per fare quattro minuti di gara nei quali il risultato è per lo più scontato dal via. Con ambulanze, cronometristi e giudici impegnti per ore e ore. Ma quando mai nell'altletica leggera si chiede a un quattrocentometrista di fare due manches? Anche nello slalom ormai si sviluppa un percorso di semifinale/ finale che ha molto più senso. Quella poi di rendere impercorribile il percorso chiudendolo un'ora prima, dopo ore e ore in autostrada, quando i ragazzi hanno solo bisogno di fare finalmente un po' di chilometri di acqua mossa, è veramente una stupidaggine.

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