Ciao a tutti, vedo che sono emersi vari temi e provo a dire la mia:
• Per quanto riguarda la preparazione degli atleti di punta, non sono esperto, ma concordo con Alessandro che in altre nazioni gli atleti si arrangiano senza grandi sovvenzioni. Certo una guida tecnica capace ci vuole, ma credo che chi fa discesa ad alto livello, dedicando tempo e soldi all’allenamento e alle attrezzature, possa dedicare qualche fine settimana ad andare per fiumi in autonomia, io l’ho sempre fatto e mi sono pure divertito.
• Sull’abbinamento discesa/slalom concordo pienamente, anzi secondo me è un’occasione per incentivare gli atleti a provare nuove esperienze, a livello di gare regionali o giovanili quanto meno.
• Alcune modifiche alla consueta tabella di marcia delle gare potrebbe, a mio avviso, incentivare la partecipazione e rendere più proficua la partecipazione degli atleti alle gare:
o Quando sono previste due gare nel fine-settimana, la gara del sabato, a mio avviso, dovrebbe partire più tardi possibile (dopo le 12:00). Molti infatti arrivano sul campo di gara al venerdì sera o al sabato mattina. Vogliamo far provare il percorso anche a loro?
o La chiusura del percorso segue criteri che non capisco: più tempo si lascia agli atleti per provare, maggiore esperienza accumulano; che senso ha chiudere il percorso un’ora prima su una sprint o, come nello slalom, addirittura il giorno prima (su garette tipo campionato giovanile?)
o L’introduzione delle doppia gara è stata un’innovazione positiva, non vedo perché debba essere vietata nella discesa classica. Motivazioni specifiche (difficoltà, lunghezza del percorso, logistica imbarco/sbarco) possono sconsigliarla in alcuni casi, ma perché vietarla.sempre? A mio avviso dovrebbe essere data “facoltà” agli atleti di iscriversi a due gare, dopodiché ognuno è libero di valutare se farla o meno. In quest’ottica sarebbe anche opportuno che la Federazione identificasse una sequenza fissa di categorie da far gareggiare in modo da consentire agli atleti di prepararsi correttamente ed avere i necessari recuperi: es: C1m, K1f,K1m,ev. pausa,C1f,C2.
o Le gare a squadre sono un’occasione per fare ulteriore esperienza e coinvolgere più atleti alle gare, non capisco perché in alcune manifestazioni non siano previste (es. Enza).
• Per quanto riguarda i percorsi delle gare noto questo: conviene nettamente organizzare gare di piatto piuttosto che sbattersi per gare su percorsi impegnativi. Se non ho sbagliato a leggere, la Federazione eroga lo stesso contributo alla gara di Pescantina e ai campionati sull’Adda (1.500 €). Considerando che i comitati organizzatori incamerano (giustamente) le quote d’iscrizione e che a Pescantina parteciperanno centinaia d’iscritti, mentre sull’Adda saranno poche decine, si nota subito la sproporzione, per non parlare delle grane legate alla sicurezza, alle portate, ecc.. In considerazione di quanto sopra, forse in futuro sarebbe il caso di rivedere il sistema dei contributi agli organizzatori delle gare, incentivando percorsi tecnici e possibilmente innovativi.
• Per quanto riguarda poi la partecipazione a gare come Policastro, fuori dal solito giro e in periodi poco “canonici” occorre ricordare che al nord per quasi un mese anche i più volenterosi di km ne hanno fatti pochi a causa del freddo, poi forse non basta mettere una gara in calendario e sperare che la gente arrivi, ma occorre trasformarsi un po’ in tour operator, cercando di coinvolgere le società, favorendo sinergie sui viaggi, perché no, illustrando le caratteristiche del fiume (io pensa, credevo che il Bussento fosse piatto).