Autore Letto 11836 volte

armando mattioli

  • ****
  • Full Member
  • Post: 236
Re: Riprendiamoci i nostri fiumi in Valnerina
* Risposta #15 il: Settembre 14, 2011, 10:34:06 pm *
Spedita anche la mia;
Davide
Bene,
ma a me non è arrivata; puoi vedere se mf0910@mclink.it era in indirizzo?
Ciao
Armando

enricobok

  • ***
  • Md Member
  • Post: 23
Re: Riprendiamoci i nostri fiumi in Valnerina
* Risposta #16 il: Settembre 16, 2011, 10:04:59 am *
inviata!

Davide Sandini

  • ****
  • Full Member
  • Post: 210
    • Tatanka
Re: Riprendiamoci i nostri fiumi in Valnerina
* Risposta #17 il: Settembre 17, 2011, 01:01:45 pm *
Bene,
ma a me non è arrivata; puoi vedere se mf0910@mclink.it era in indirizzo?
Ciao
Armando

Hai ragione, non era partita correttamente se non al solo primo indirizzo della lista, ora dovrebbe essere andata.
.. mi disse che era l'impresa più stolta di cui mai avesse sentito parlare..
R. L. Stevenson, "Viaggio in canoa"

armando mattioli

  • ****
  • Full Member
  • Post: 236
Re: Riprendiamoci i nostri fiumi in Valnerina
* Risposta #18 il: Settembre 17, 2011, 03:07:44 pm *

Copio/incollo il comunicato inviato alla stampa ed aglli amminstratori regionali, provinciali e comunali dal Canoa Club Norcia (che aderisce insieme a rafting umbria, ASD Patchamama anche alla proposta di fare un fronte comune dei club e centri rafting della valnerina avanzata da Maurizio Consalvi: e gli altri?.....).   

"Mondiali di pesca in Valnerina: 200 o 3.000 persone, il turismo sostenibile è un’altra cosa!
Comunicato stampa
A fine agosto in Valnerina si sono tenute due gare dei mondiali di pesca che si sono svolti in Italia: 100 (cento!) atleti, 25 a Scheggino e 75 a Cerreto si sono cimentati in due competizioni di pesca alla trota. Con giudici, tenici e accompagnatori, 200-250 persone hanno soggiornato 3-4 giorni in Valnerina. Provenendo da tutto il mondo, senza scomodare i principi di ecosostenibilità del turismo di prossimità, sarà difficile che ritornino in futuro.
Diamo comunque atto e merito alla FIPSAS di Perugia ed al suo responsabile Barbarossa di aver comunque portato un contributo al turismo in Valnerina; ciò precisato, ci sia concesso di fare alcune considerazioni su un po’ di propaganda fatta per prendersi meriti eccessivi e su un’interpretazione partigiana.
L’Assessore Bertini, nel tessere l’elogio dell’evento dal punto di vista turistico, sulla stampa ha parlato di 3.000 (tremila!) persone: non sappiamo se la colpa è del suo staff o di un errore tipografico, certo è che c’è stato almeno uno zero in più!
Altri, come Legambiente Umbria, che gestisce la riserva di pesca a mosca No kill di Borgo Cerreto, hanno voluto decantare l’importanza dell’evento dal punto di vista del turismo sostenibile: comprendiamo la volontà di tirare acqua al proprio mulino, ma se si confondono i propri LEGITTIMI interessi con quelli più complessivi di un territorio si commette un errore. Il turismo sostenibile non coincide con la tutela ambientale tout court: ci sia concesso, peraltro, di esprimere qualche perplessità sulla pesca, ancorchè no kill, come esempio di tutela ambientale.
Il turismo sostenibile, infatti, si basa su 3 principi cardine sanciti nella “Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile” del 1995 a Lanzarote:
a)   Il riconoscimento degli elementi e delle attività tradizionali di ogni comunità locale, il rispetto e il sostegno alla loro identità e cultura devono far parte delle strategie turistiche.
b)   Il contributo attivo del turismo a uno sviluppo sostenibile presuppone la partecipazione da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo.
c)   Tutte le opzioni devono servire a migliorare la qualità della vita delle persone e devono produrre effetti positivi per quanto riguarda l'identità socio-culturale.
Partiamo dal punto c), quello più facilmente comprensibile, almeno nel suo primo assunto: come per qualunque attività economica, anche nell’ambito del turismo sostenibile esiste un limite minimo di attività al di sotto del quale non ci sono benefici economici sufficienti per garantire alle popolazioni locali un miglioramento del loro tenore di vita. Se non si permette all’ambiente ed alla natura di diventare fonte di reddito nel settore del turismo, li si può esporre ad aggressioni pesanti di altri tipi di sviluppo economico, fortemente presente nelle nostre aree (centrali  idroelettriche e allevamenti di trote che fanno sparire chilometri di fiume ed hanno inquinato ed inquinano tuttora pesantemente il bellissimo lago di Piediluco).
Indicare come esempio di turismo sostenibile una manifestazione di livello mondiale che ha portato circa 200 persone, sufficienti a riempire si e no un albergo di medie dimensioni, è pertanto sbagliato dal punto di vista dei numeri; si consideri che i posti letto in Valnerina sono 4.747.
Per quanto riguarda il punto a), la pratica della pesca a mosca, che ha nel no kill di Borgo Cerreto uno dei tanti punti di riferimento italiani, è assolutamente estranea alla “identità e cultura” dei pescatori in Valnerina ed in Umbria.
Rispetto al punto b), ricordiamo che la L.R 15/2008 e le deliberazioni della provincia che hanno introdotto nella nostra regione divieti di navigazione e di balneazione per favorire la pesca a mosca, sono state assunte senza alcuna partecipazione dei soggetti portatori di interesse del territorio, con una operazione dal sapore vagamente micro coloniale.
Ricordiamo infine che un recente referendum ha sancito che l’acqua deve essere pubblica. Sul punto rivolgiamo al consigliere provinciale Franco Granocchia, grande sostenitore del no kill di Borgo Cerreto, una domanda: non trova che privatizzare un fiume contro gli interessi del territorio sia in contrasto con la battaglia da lui sostenuta a favore di quel referendum?
Comunque, queste considerazioni sarebbero oziose, se per l’ennesima volta ed in nome di quel malinteso concetto di sostenibilità turistica cui abbiamo fatto sopra riferimento e che ha portato ai divieti di navigazione turistica introdotti dalla L.R. 15/2008 e dalle delibere della provincia, non fosse stato dato uno schiaffo agli abitanti della Valnerina che dal turismo, quello vero, traggono la loro fonte principale di sostentamento. Infatti, sono state vietate da regione e provincia le gare di canoa d’alto corso e di triathlon del 10 e 11 settembre ed i raduni di canoa e mountain bike del 24 e 25 settembre 2011. Per tornare al punto a) dei principi della conferenza di Lanzarote: lo scorso anno, la sola gara di canoa d’alto corso sul Corno, organizzata in soli 10 giorni e senza grancassa portò in Valnerina oltre 200 persone da tutta Italia! Non riteniamo necessario alcun commento, ma facciamo l’ennesimo appello affinchè i fiumi Corno e Nera siano restituiti alla fruizione delle comunità locali.

Canoa Club Norcia                                                    Associazione Commercianti di Norcia
Walter Cardinale                                                                      Luciano Giannelli"