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XXXIV CAMPIONATI DEL MONDO SLALOM

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Ettore Ivaldi:
Alla sera, da questi parti, si sta bene con la felpa. Durante il giorno è sparito il caldone della settimana scorsa che ha lasciato il posto ad un’aria leggera che inizia a ricordarci che fra non molto cominceranno a cadere le foglie per segnare la fine di un altro ciclo della vita; così come le gare che ci attendono...“ancora dieci giorni e poi è finito anche questo mondiale” mi ha ricordato il papà di Kauzer questa mattina mentre filmava il figlioletto intento ad allenarsi… e noi dobbiamo mantenere l’impegno di dare uno sguardo ai pronostici quindi rimaniamo seduti e vediamo a ritroso la stagione di Super Cali che, come tutti i campioni del mondo in carica, parte tra i favoriti.
Mi è piaciuta una dichiarazioni del friulano dopo il titolo europeo conquistato a la Seu d’Urgell a giugno: “non mi ero reso conto, ma ora sono campione in tutto”. In effetti fino a poche settimane fa deteneva sulla sua testa il titolo di campione italiano, europeo, mondiale e vincitore di Coppa. La Coppa ora l’ha persa anche se c’è da dargli merito di un grande recupero sulla dirittura d’arrivo tanto da ottenere il terzo posto totale dietro a Kauzer (vincitore di due gare su quattro)  che ha avuto la meglio su Hradilek ( secondo in classifica generale con una vittoria in casa a Praga e poi con un quinto e un nono posto).
Daniele Molmenti ha curato l’allenamento invernale in Australia praticamente da solo e senza nessuna preoccupazione legata alle gare di selezione poiché era preselezionato. Poi a marzo è andato ad Atene a raffinare la preparazione e a cambiare aria. Si presenta a Tacen il 21 maggio e vince la qualifica su Kauzer rifilando allo sloveno poco più di 2 secondi. In semifinale si perde e rimane al palo per la finale. Solo due settimane dopo ritrova concentrazione e motivazione e vince bene l’europeo. Parte male in coppa rimanendo fuori dai giochi per le medaglie sia in Slovenia che in Francia. In Sassonia, nell’alta Germania, agguanta la finale e chiude al quinto posto a 3 secondi da Bourliaud. Finita la prima tornata di gare si prende una pausa e si ritira sulle montagne di casa per una piccola vacanza. Ritorna a Praga e fa risplendere muscoli e cervello. Chiude, di nulla, in seconda posizione la finale di coppa e risale paurosamente la classifica, ma ciò che più conta ha fatto capire ai diretti avversari che Super Cali è pronto a vendere cara la pelle al prossimo appuntamento mondiale. Per intimorire gli avversari cambia anche caschetto... per fortuna perché quello vecchio con il giro di nastro nero era veramente osceno. Ma chi sono gli avversari più accreditati per spodestare l’italiano dalla corona di campione del mondo?
Il primo è  Peter Kauzer che sicuramente è un osso duro da battere anche se ultimamente nei momenti decisivi si è difeso e non ha attaccato come è sua abitudine. Poi vedo gran bene il ceko Vavrilek Hradilek che ha vinto le ultime due gare importanti del circuito e, seguendo il famoso detto popolare, non dovrebbe avere problemi a mettere in sequenza una serie di numeri che lo porterebbero al risultato desiderat! Ok facciamo dell’alchimia, ma a questo punto non ci rimane altro da fare. Poi le sorprese gli out-sider tra cui il giovanissimo Giovanni De Gennaro che quest’anno al suo esordio da senior ha già preso due finali importanti. Con lui ci metto Perskavec e Bruce. Il primo campione europeo junior 2010 e quest’anno è arrivato terzo agli europei senior e poi secondo a quelli junior dietro proprio allo sloveno Bruce.

Ho l’impressione di avervi tediato abbastanza per oggi, ci sarebbero da aggiunger altri 20 potenziali vincitori, ma  vi lascio e vado a nanna.

Avrei anche  voglia di chiamare il mio amico L8 che chissà dov’è accampato questa notte nella sua lunga discesa sul fiume Po. Non lo faccio ho paura di disturbare il romanticismo che  sta regalando a tutti noi, ma lo penso nelle sue vie dell'acqua con le stelle che stanno diventando il suo tetto!

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi


Cunovo, 2 settembre 2011
4 days to XXXIV Slalom World Championships

Ettore Ivaldi:
La sveglia oggi  è stata di buon ora e aspettando che Eoin si riscaldasse prima di lanciarsi giù per il canale mi sono emozionato. A provocare sì tanto fermento sono stati i pennoni sui quali fra poco isseranno le bandiere dei 56 paesi che prenderanno parte a questa rassegna iridata fra i paletti dello slalom. Quel tintinnio creato dallo sbattere delle cordicella sul palo di ferro mi ha scosso e nello stesso tempo mi ha allietato per tutti quei minuti in cui ho aspettato l’inizio del lavoro. Le bandiere sono state sistemate, per la verità, in un posto piuttosto angusto. Io le avrei messe di fronte alla tribuna centrale, oltre il canale, in modo che sventolassero al vento con il fiume alle loro spalle e con gli occhi della gente puntati su di loro. Ricordo che in Val di Sole nel 1993 i vessilli delle nazioni erano giusto sopra l’arrivo sulla riva sinistra, a la Seu d’Urgell erano state piazzate in partenza e dietro a loro il Cadì. A Tacen erano di fronte alla tribuna principale. Ai giochi olimpici di Bejing facevano da contorno ai tetti delle tribune. Ad Augsburg sono distribuite sulla collinetta lungo il percorso. A Bourg Saint Maurice nel 1987 erano calate dal ponte della ferrovia. Le bandiere simbolo e orgoglio per una nazione. Sulla bandiera che mi guiderà fino al 2016 c’è scritto “ordine e progresso” ed è quello che cerco di fare con i miei atleti aggiungendoci il verbo lavoro... tanto da fare, lungo e meticoloso, ma  come insegna Lev Tolstoj “il tempo e la pazienza sono gli attributi più grandi di tutti gli eroi”.

Detto ciò torniamo ai nostri pronostici e spezzata la pagaia e messi in ginocchio gli atleti; vediamo se il campione del mondo uscente, Tony Estanguet, avrà o non avrà vita facile per riconfermarsi iridato anche nel 2011.

Per la verità nella canadese singola c’è l’incognita campo nel senso che c’è da chiedersi se sarà un fattore determinante oppure no per i tre C1 slovacchi. Martikan & Co. saranno influenzati positivamente o negativamente dal pubblico di casa? La tensione per la tanta pressione che stanno ponendo su di loro giocherà  loro brutti scherzi o li aiuterà a ripetere l’impresa dell’Europeo 2010?  
Quest’anno Martikan ha guardato la finale degli europei dalla riva che guarda caso sono stati vinti dal suo più temuto avversario: Tony Estanguet. 

Matej Benus ha perso la coppa con lo stesso punteggio del vincitore Jezek (172), ma a Praga nella finale è andato molto male e nulla ha potuto contro la crescita agonistica dell’avversario che si candida quindi con autorevolezza al podio mondiale. Il lungo e bravo atleta praghese ha sbagliato fino ad oggi una sola gara e cioè la terza di coppa a Markkleeberg, per il resto è sempre stato in finale (2^-3^-4^) e ha fatto gran bene anche a Londra con tempi eccezionali.
Tra i potenziali medagliati ci metterei anche Ander Elosegi, secondo in coppa in Francia e nono in Germania. In finale anche a Londra. Gli spagnoli per scelta di preparazione hanno preferito non partecipare a tutte le prove di coppa, ma il basco, quando presente, ha sempre centrato l’obiettivo.
Denis Gargaud, secondo in finale a Praga, sembrava rinunciare al doppio impegno C1 e C2, ma alla fine manterrà fede all'impegno preso con il suo compagno d barca Fabien Lefevre ed è regolarmente iscritto in tutte e due le gare.  Gargaud  per andare ai Giochi Olimpici dovrebbe battere  Estanguet e prendere una medaglia. In questo caso si rimetterebbe in discussione la posizione di vantaggio che ha il bio-olimpionico Tony.
Le nazioni che hanno preso finali sono 13, le nazioni che qualificheranno direttamente la barca per le olimpiadi in C1 saranno 10. Tre di queste quindi certamente fuori. Poi ci saranno gli out-sider che sperano nella fortuna di un momento, nella buona sorte, nell’incrocio dei pianeti per conquistare un posto che giustificherebbe un lavoro che non c’è mai stato.  Si sa tutto può capitare  e qualcuno lo spera  per mantenere la dignità che comunque ha già perso da tempo e si ostina a non vedere...
“errare humanum est, perseverare autem diabolicum” lo scrivo in latino così faccio contento anche chi un tempo difendeva i diritti di noi allenatori, poi si è adeguato al sistema ed è sparito.

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

Cunovo, 4 settembre 2011
2 days to XXXIV Slalom World Championships

Ettore Ivaldi:
Oggi ho ricevuto una bella telefonata dal mio amico L8. E’ nella zona di Rovigo ancora un paio di giorni e con il suo compagno di avventura, Francesco Salvato, arriverà a Venezia. Le mani distrutte dalle molte ore passate a pagaiare,  provati dalle lunghe notti e dal cibo cucinato alla buona, stanno concludendo una discesa iniziata il 27 agosto.  Tanta fatica per provarsi, tanta fatica per scoprire quello che anche a pochi chilometri da casa possiamo trovare. Paesaggi fantastici, spiagge bianche, animali che ti accompagno, pesci che ti indicano l’acqua da seguire. Eppure è lì alla portata di tutti e a volte ci dimentichiamo di cogliere questi particolari, le sfumature  di quello che ci circonda senza andare chissà dove. Io li ho seguiti con molta attenzione e sono stato ghiotto nel leggere i succinti racconti che, dopo una giornata sul fiume, riuscivano comunque a mettere in internet. Ho cercato di catturare tutto il romanticismo che questi due “free-rider” ci mandano a distanza e a volte anche  telepaticamente. Questo l’avevo già scritto. Quello che non ho scritto invece è la forza che mi ha trasmesso oggi Enrico che seppur  lontano ed impegnato in una bella e affascinante avventura è preso con il cuore e con la passione dai prossimi campionati del mondo. E’ laggiù immerso nella natura, ma vorrebbe essere quassù immerso fra i pali dello slalom. Ha voluto sapere come stanno i miei atleti, se hanno lavorato bene, se sono pronti ad affrontare il mondiale, se tutto è pronto per questa rassegna iridata. Ha voluto sapere come mi sento se sono emozionato... quasi che pensasse che sono al mio primo campionato del mondo come tecnico. In realtà non è così. Certo una certa emozione c’è, ma devo mantenere i nervi saldi e affrontare tutte le difficoltà che si presenteranno. Dovrò affrontare le paure degli atleti che sono già in agitazione. Sono diventati pulcini ancora nel guscio, si impauriscono per un battito di ali, per una risalita mal riuscita, per un’onda maledetta, per una canoa che non reagisce come vorrebbero. Sono timorosi nei loro sguardi, sono dolci nel loro muoversi e nel loro atteggiarsi, sono preoccupati, sono tranquilli, sono agitati, sono emozionati, sono tutto ciò che si può pensare. Oggi è così e lo sarà anche domani, poi al fatidico tre, due, uno, via passerà tutto. I campioni tireranno fuori la loro classe, i timorosi saranno invasi dalla paura di far male, gli audaci correranno da campioni, i giovani useranno l’incoscienza della loro età, i mediocri resteranno tali se non oseranno. E noi? Noi saremo lì pronti ad esaltare gli sconsolati, a congratularci con i vittoriosi, a supportare i delusi, a gioire per  un gesto, per un movimento, per un’azione. La nostra anima sorriderà  e  riempirà il nostro taccuino di tanti ricordi fatti di immagini, parole o emozioni poco conta... conta la musica che un mondiale saprà sempre regalarci!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

P.S. lo so avrei dovuto parlarvi dei C2 e delle donne in C1, ma mi è venuto questo... perdonate un scribano che a volte si fa prendere dal cuore

Cunovo, 5 settembre 2011
1  days to XXXIV Slalom World Championships

Ettore Ivaldi:
Si è tristi e non si vorrebbe scrivere nulla, una giornata pesante per tutti per poi non ritrovarsi nulla in mano. Non è colpa di nessuno e nessuno può farci nulla, ma  che qui potesse capitare tutto ciò forse era prevedibile. Ok! andiamo per ordine perché detta così non si capisce nulla per chi magari non ha seguito la giornata di oggi. Allora era la giornata dedicata alle qualifiche per C2 e donne del Kayak. Mattina  dimostrazione del percorso. Si inizia all’una e fila via tutto liscio  fino  a metà gara dei C2 quando sul canale di Cunovo inizia a soffiare una leggera brezza. In pochi minuti la brezza diventa vento forte e i poveri C2  sono costretti a cercare le porte nel cielo. Fermano la gara per le donne, ma solo per qualche decina di minuti. Io sono in partenza con la mia atleta brasiliana che è la prima a partire. Il vento aumenta e la decisione è quella di riprendere la gara. Mantenere la calma in questi momenti non è facile, ma bisogna farlo per ovvi motivi. E’ un suicidio annunciato, ma irrevocabile. L’ufficio gare è invaso da reclami per 50 causati dal vento, si arriva addirittura a far ripetere la manche a Marta Martinez perché mentre partiva le crollava addosso il mega tabellone della partenza. Finita la manche delle donne si riunisce la giuria che decide di ritardare la partenza di un’ora per la seconda manche. Il tempo passa il vento aumenta. Si arriva all’ora prestabilita e tutto è in panico. Alla fine la saggia decisione di fermare la gara, cancellare tutto e ripartire da zero. Che ci volete fare, come dice il buon dottore Sesana: “questa è la canoa”!
Approfittiamo per parlare del percorso disegnato dai Thoma Schmid e Marie Aughulon. La prima parte è particolarmente scorrevole con due belle risalite che permettono di prendere bene il ritmo su questo canale dall’acqua velocissima. Bella anche la parte centrale fino al ponte con successiva risalita a sinistra e a destra. Poi inizia la parte più ostica e determinate una serie di porte in discesa sfasate, risalita sotto il secondo ponte a destra e poi una combinazione non difficile, ma a cui è necessario prestare molta attenzione. Tenere la canoa piatta sopra il buco per ruotare completamente la canoa con lo scopo di andare a destra a prendere la discesa che sfiora il sassone vicino a riva. Niagara risalita bassa a sinistra e due pali successivi da fare prima a destra e poi a sinistra. Considerazione generale sul tracciato piuttosto positiva. Oggi Dukatova ha realizzato un tempo con vento di 100 secondi. Gli apripista sono scesi sotto i 96 secondi, vedremo nei prossimi giorni senza vento e con più tempo per riflettere sul da farsi.
Atleti tutti a nanna senza sapere cosa riserverà il domani. La possibilità è quella di non fare nulla oppure, se il tempo regge, ritornano in acqua C2 e K1 donne altrimenti tutti a Bratislava a fare i turisti.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Cunovo, 7 settembre 2011
 XXXIV Slalom World Championships - day  one

Ettore Ivaldi:
Vederli venire fuori dal piccolissimo tunnel della partenza facevano impressione! Per carità il percorso facilitava non poco la cosa, ma la velocità con cui gli uomini seduti si lanciavano sulle prime cinque porte era stratosferica. Bravi veramente bravi e il livello generale è altissimo. Per entrare nei primi 40 e passare quindi il turno bisogna pagaiare forte e sbagliare poco. Nessuno ha timori reverenziali tutti pagaiano come forsennati e se non lo fai resti al palo. Quello che maggiormente mi entusiasma è vedere atleti che in prima manche hanno la qualificazione sicura che in seconda si migliorano  e che scendono come dannati per migliorarsi ulteriormente. Certo portare a casa una vittoria in qualifica fa sempre bene, ma quante energie bisogna spendere?    
Pensare poi che nei 91 secondi ci sono ben 13 atleti, 8 nei 92 e 8 negli 89 secondi, ci fa capire il livello generale della prova nei kayak. Una gara tiratissima e nello stesso tempo entusiasmante dal punto di vista tecnico. Il tracciato, l’ho già sottolineato, è particolarmente scorrevole e non permetteva sbavature e i 40 entrati in semifinale non hanno penalità. Caso raro se non unico.
Maialen Chourraut ha fatto una gran gara nel k1 femminile al 10% dal primo kayak uomini e su questo canale con questo percorso è veramente un’impresa da evidenziare non poco. Giusto per la cronaca la basca ha vinto la qualifica, nella gara che ha visto Angela Prendin guadagnare il posto per i giochi di Londra. Ora qualcuno tirerà un respiro pensando di aver fatto grandi cose. Speriamo solo che la brava atleta dagli occhi azzurri questa volta abbia imparato la lezione.
Nei C2 non nascondo il dispiacere per l’eliminazione di un equipaggio storico per i colori azzurri e cioè Benetti/Masoero, ma i due forestali sono da tempo sull’orlo di una grande crisi. Peccato perché secondo me avrebbero da dare ancora tanto se solo fossero aiutati e coadiuvati nell’allenamento e supportati a dovere nelle gare. Il tecnico di settore viceversa sembra impegnato in altre faccende e non certo nel seguire un equipaggio che all’Italia ha regalato tante soddisfazioni.

Domani le prime medaglie per le donne del Kayak e C2, poi il pomeriggio è dedicato alle qualifiche delle canadesi monoposto uomini e donne in un sabato che si preannuncia metereologicamente con sole e spettacolarmente fantastico


Cunovo, 9 settembre 2011
 XXXIV Slalom World Championships - day   3

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