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XXXIV CAMPIONATI DEL MONDO SLALOM

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Ettore Ivaldi:
Ho passato la giornata alle “Niagara Fall”,  con me anche i miei atleti e molti altri pagaiatori. Siamo a 15 giorni dall’apertura ufficiale dei XXXIV campionati del mondo di canoa slalom e per qualcuno le notti iniziano ad essere insonni. Lunghe ore nell’oscurità che diventano eterne e che ospitano quei  fantasmi che magari durante il giorno  ti sei creato  per una  risalita che non vuole farti uscire, per un ricciolo che non riesci a saltare, per un ritorno d’acqua che ti fa perdere decimi di secondo preziosi oppure per un salto che per ore ti ostini a provare e riprovare. Nella notte tutto si confonde e prendono forma solo i contorni che diventano i veri punti di riferimento per navigare nella tormenta, per vivere intensamente da qui al 6 settembre, giorno di apertura della rassegna iridata. Poi si entrerà nella routine di ogni gara, poi si dovrà fare tutto come ci siamo allenati a fare. Non ci sarà più il tempo per fare nulla e  per cambiare un destino probabilmente già scritto a caratteri cubitali sul  “Bel Danubio blu”.   Io, allora, lascerò la mia anima nella casa viaggiante, chiedendo al vento di portarsi via emozioni e sentimenti per restituirmeli l’11 settembre notte a giochi fatti. La speranza però è quella di riuscire a non perdere nulla e  che tutto possa trovare posto nel profondo del cuore passando attraverso le dita che avranno il compito di trovare i tasti giusti per annotare e non dimenticare nulla. Tutto diventerà patrimonio di tutti per non dimenticare mai giorni meravigliosi pieni di energia, speranze, desideri e perché no anche amore. Amore per uno sport che ami da sempre e per sempre.
Oggi ho sofferto non poco a vedere i ragazzi e le ragazze  cercare  il varco giusto nella selva di un canale che non lascia spazio all’improvvisazione. Su un tracciato che non risparmia nessuno belli e brutti, buoni e cattivi, bravi e meno bravi.  Ci sarebbe la voglia e il desiderio, anche per un solo minuto,  di essere io stesso un fantasma  buono, vestito d’acqua, per prendere per mano questi giovani e indicare loro la via giusta, magari creando un binario immaginario che abbia la capacità di catturarli e guidarli in quel salto che è eterno e che sembra non finire mai. Le parole, le spiegazioni, le teorie, le tecniche sembrano non servire, sembrano non raggiungere lo scopo sperato, sembrano non essere mai sufficienti. C’è  la consapevolezza però  che solo il tempo, la dedizione e il lavoro porteranno ai miglioramenti desiderati.
Beh! forse non era il modo migliore per dirvi che stiamo entrando nel capitolo finale della stagione agonistica 2011.  Forse era meglio scrivere che qui a Bratislava e più precisamente a Cunovo dal 6 all’11 settembre ci saranno i campionati del mondo di canoa slalom validi come prova di qualifica per i giochi olimpici. Dovevo scrivere forse che siamo una squadra forte e che andiamo al mondiale con velleità grazie al grande  lavoro fatto dai vari staff tecnici e dalle società e che noi non pensiamo assolutamente ad eventuali ripescaggi. Però questo  già l’avete letto per la velocità e lo rileggerete fra non sullo stesso sito. Per la verità dovrebbero scrivere che in otto anni sono riusciti a riportare la canoa italiana alla preistoria sotto ogni punto di vista... complimenti!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Cunovo, 22 agosto 2011
15 days to  Slalom World Championships

Ettore Ivaldi:
Se l’è goduta alla grande questa mattina il buon Hradilek che ha sfidato su una serie di combinazioni il suo amico Dawson. I due si sono giocati una birra  nella parte iniziale nel tentativo di uscire da una risalita a destra e fare una dritta praticamente alla stessa altezza, quindi  ruotare la barca di 180° per entrare a destra della porta successiva. La stessa manovra la faceva nell’ora precedente il vecchio Ford, ma in retro e faticava non poco per raggiungere l’obiettivo di non perdere la porta successiva. Il ceco entrava con molta delicatezza nella risalita pennellando il palo interno, lasciava correre la canoa giusto alla fine della grande morta, portava il peso del corpo sulla coda e con le gambe metteva la sua punta  sopra ad una montagna d’acqua. A quel punto con il destro in acqua e con un bicipite che sembrava esplodesse da un momento all’altro, ruotava la canoa in maniera impressionate e appena un attimo prima del primo palo lanciava la barca sull’onda per andare a prendere la porta successiva a destra. Per tutto questo tempo l’ espressione del suo viso era sorridente e distesa.
Il “kiwi” Dawson, se pur basito da tanta impresa, sembrava essere convinto più che mai di riuscire a mettere in atto anche lui sì tanta grazia ed eleganza, ma ahimè, arrivato alla rotazione, forse senza rendersene nemmeno conto, si è ritrovato proiettato più verso l’infinito cielo che verso la porta successiva. Sconsolata la sua espressione per l’impresa mancata e per la bevuta da pagare! Rimane comunque l’impresa del suo grande amico che ormai da alcuni anni sta condividendo con lui le gioie e dolori dello slalom per un sogno a cinque cerchi. E pensare che solo qualche tempo fa per Mike Dawson sembrava un sogno difficile da raggiungere per le sua vocazione più da free-rider che da canoista fra quei pali che tante volte fanno perdere la bussola e anche la pazienza.
Il campo di Cunovo si sta animando a due settimane dal campionato iridato. Oggi sono arrivati argentini e venezuelani. Anche Zeno è più contento e sorridente e si sente meno solo... chissà perché?  La colonna sonora delle sue ballate con la chitarra è Bob Dylan e io ritorno indietro nel tempo con molta malinconia! Poi ieri vecchi amici, con cui ho condiviso tante ore di lavoro federale, mi hanno dato una spinta in più per continuare a raccontare questo mondo, questa vita, grazie vecchio grande saggio Ilario. 

Cunovo, 23 agosto 2011
13 days to XXXIV Slalom World Championships

Ettore Ivaldi:
Che si disputi un mondiale da qui a poco lo si può capire da tante cose. Ad esempio dalla frenesia di tanti operai che stanno cercando di recuperare il tempo perso nel risistemare i vari camminamenti nell’area che ospiterà le gare iridate. Oppure restyling delle tribune dipinte di nuovo con un azzurrino pastello. Ovviamente siamo assaliti dai camion che stanno portando, tende, container, materiale, tavoli e computers. La certezza definitiva che ci sarà un grande avvenimento da qui a poco arriva dal mega parallelepipedo che hanno piazzato, giusto oggi, all’entrata dell’impianto sportivo e che riporta, oltre ai loghi dei vari sponsor, il programma dell’intera manifestazione. Si inizierà il 6 settembre con la cerimonia di apertura poi qualifiche e via via come sempre. Tutto quindi fa pensare che fra non molto vivremo questo mondiale alla grande. Gli slovacchi sono seguiti, durante gli allenamenti, dalle telecamere di vari net-work e sono sempre vestiti di bianco e blu. Gli allenatori, che sono molti, seguono i loro pargoletti con tanto di cartelline e video. Sorridono meno di qualche tempo fa e sembrano entrati in trance pre-gara, anche se alla sera il gruppo storico di tecnici, Martikan padre, Cibak zio, Mraz padre, Hochoschorner padre passano parecchio tempo seduti nel tendone del ristorante a gustarsi la birra fresca slovacca che effettivamente conoscono già molto bene... e il caldo di questi giorni non fa che agevolare il consumo della bionda bevanda. Oblinger marito e moglie, Boukpeti e Peschier continuano ad allenarsi assieme, anche se il campione olimpico di Atene non partirà ai mondiali, visto che non è entrato in squadra, e ora sta ingannando il tempo collaborando con la squadra canadese nei momenti in cui non è in acqua. Che strano personaggio il francese che aveva cercato gloria e patria in Grecia e che vive ancora con l’illusione di ripetere quell’impresa a cinque cerchi del 2004 che aveva dell’incredibile. Elena Kaliska ogni mattina, quando la incontro, mi saluta con un inconfondibile “Ciao” e ride, che sappia forse che la do per favorita a questo mondiale? Io rispondo gentilmente al saluto e le auguro buon allenamento. Ultimamente è sempre accompagnata da una ragazza che non capisco se è un’amica o una parente. Forse lo scoprirò prima o poi. Noi qualche sera ci spingiamo fino al nuovo centro di Bratislava -”Eurovea” dove si svolgerà anche la cerimonia d’apertura e la consegna delle medaglie con la proclamazione degli iridati. Questo mega centro nato a sud-est del centro storico si sviluppa sulla sponda sinistra del Danubio. E’ un esempio splendido di riqualificazione ambientale con un mega centro commerciale, teatro, cinema, giochi d’acqua e soprattutto un enorme plateatico sul fiume dove la gente trova ristoro in giorni e serate calde come queste. Un verdissimo prato a degradare, morbidi puff su cui rilassarsi, una passeggiata lungo il fiume, tenue luci creano un’atmosfera decisamente romantica e a monte la città vecchia con il famoso ”UFO” che si rispecchia nel Danubio e a valle il ponte Apollo creano un panorama davvero unico. Le navi che passano sullo specchio d’acqua catturano la tua fantasia e ti portano o a Vienna o a Budapest. Le note musicali che arrivano da bordo accompagnano sogni di crociere di un tempo che arriverà e che forse farà rimpiangere il tempo passato. Allora guarderemo da quelle navi i giovani che viceversa animeranno il lungo Danubio, scambiandosi teneri abbracci e parole d’amore. Si sta bene da quelle parti. Si può trovare ogni tipo di ristorante. Ottimo il sushi bar: con 15 euro appaghi tutte le voglie di pesce crudo e di cibi sani.

Occhio all'onda!
Cunovo, 25 agosto 2011 11 days to XXXIV Slalom World Championships

Ettore Ivaldi:
Bisogna andare dietro le quinte per cercare di capire al meglio un mondiale per cui ovviamente tutti hanno un interesse particolare. Ieri sera sono stato a cena con il vecchio Fox che con gli anni ha guadagnato in saggezza e conoscenza oltre ad una certa tranquillità operativa. Lui ovviamente è l’uomo dell’ICF che lavora nelle retrovie, colui che politicamente cerca di trovare buone soluzioni anche dal punto di vista tecnico, anche se, per la verità, il vero problema della canoa (in generale) non è specificatamente tecnico. Il vero problema è il cambio di mentalità e del modus operandi dei nostri dirigenti, che mantengono la canoa allo stato primordiale.
Qualcuno, dopo gli scarsi risultati della canoa da velocità italiana, si chiedeva quali fossero i veri problemi tecnici da risolvere. Non si possono risolver problemi tecnici se i politici non ti mettono nella condizione di farlo. Prendete l’Australia: a capo di tutto c’è un direttore tecnico, che guarda caso è proprio Richard Fox che è anche il vice-presidente dell’ICF... non a caso. Mentre noi a rappresentarci nell’organo politico internazionale abbiamo non un tecnico, ma il presidente che quindi non potrà che portare ancora e solo politica. Il problema della canoa internazionale è la mancanza di una o più figure che si occupino di management sportivo, di immagine, di promozione del nostro sport in modo professionale e pertinente. Osservazione condivisa con Robert Horochosky che sosteneva giustamente che tutti i vari presidenti succeduti nel boarding dello slalom hanno cambiato regolamenti e si sono occupati degli aspetti tecnici. In realtà loro avrebbero dovuto occuparsi di altro e cioè spingere in altre direzioni. Lo ripeto: il problema non è cambiare le regole del gioco!
Tanto per la cronaca l’Australia ha qualificato per i Giochi Olimpici di velocità tutte le barche e per lo slalom sicuramente alla prima tornata passano donne, K1 uomini e C1. Il C2 lo qualificheranno ai campionati oceanici.
Di questo potremmo parlare a lungo, ma restando nel tema mondiali di slalom le maggiori preoccupazioni ora arrivano dalla stessa organizzazione. Le aspettative sono molte e tutti quanti sperano che queste attese non vengano deluse a partire dagli orari della disputa delle finali individuali che si svolgeranno praticamente tutte dalle 12 alle 13. La scelta, a detta dell’organizzazione, è dettata dal voler offrire al pubblico la possibilità di massima affluenza , cosa che non si verificherebbe al pomeriggio o in tarda serata, oltre al fatto di trovare spazio nei vari palinsesti televisivi. Mah! Vi immaginate invece che bello sarebbe vivere le finale di notte? Va beh non pensiamoci.
Anche il periodo non è dei migliori vista la concomitanza dell’inizio dei campionati di calcio praticamente in tutta Europa. Mondiali che arrivano giusto alla fine dei mondiali di atletica leggera che iniziano oggi.
Ci sarà poi anche l’inghippo delle premiazioni ufficiali che dovrebbero essere fatte al nuovo centro “Eurovea” a Bratislava. Dopo le finale infatti gli atleti e le squadre dovranno trasferirsi in città per assistere alla cerimonia di premiazione. L’idea non è male, purtroppo però il tragitto dal campo di gara alla città è lungo e non sempre agevole per il traffico e per trovare parcheggio facilmente. Positivo il tentativo di portare la canoa in mezzo alla gente e al grande pubblico.

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

Cunovo, 27 agosto 2011 9 days to XXXIV Slalom World Championships

Ettore Ivaldi:

E’ tempo di iniziare con i pronostici... non vi pare?
Partiamo dai campioni del mondo uscenti e la domanda è:
si riconfermeranno al vertice con una doppietta a distanza di 365 giorni?

Vediamo cosa hanno combinato questi atleti nella stagione in corso. Iniziamo con le donne

Corinna Kuhnle chiusi i mondiali di Tacen 2010 si era messa subito in moto ed era partita ben presto per l’Australia, attratta non solo dal canale olimpico, ma anche dal cuore. Dall’altra parte del mondo ci è rimasta fino a marzo vincendo gli Australian open su Schornberg e Lawrence, la più giovane delle Lawrence e cioè Rosalyn.
Tornata nel vecchio continente si è preparata per Europei e Coppa del mondo, passando per alcune gare internazionali come Solkan che vince su Ursa Kragelj. Ai continentali inizia la sua siflza di 50 per passaggi troppo azzardati e rimane fuori così dalla prima finale importante.
Poi va in coppa a Tacen e in finale salta una porta. Dalla Slovenia alla Francia per la seconda gara di coppa: vince qualifiche e arriva seconda in semifinale dietro a Maialen Chourraut. In finale fa registrare il miglior tempo rifilando a tutte almeno due secondi, ma è ancora penalizzata da un salto di porta. Solo nella terza prova a Markkleeberg arriva il primo podio: è seconda con quattro penalità nella gara vinta dalla Dukatova. In finale di Coppa a Praga è 9^ in qualifica con un tempo fantastico, ma con 8 penalità. In semifinale 3^ con il miglior tempo ancora, ma con un tocco. In finale 8^ sempre con un ottimo tempo, ma con 6 penalità, inizia a toccare fin dall’inizio e cioè alla porta 1! Finisce la Coppa del Mondo al terzo posto dietro a Dukatova e Mann.

A Londra nella pre-olimpica vince le batteria dopo essere arrivata quinta nelle eliminatorie. In semifinale cade ancora nella massima penalità e ci aggiunge altri 4 tocchi. Troppi anche per lei e guarderà la finale da bordo campo.

Riassumendo la bella e brava austriaca ha al suo attivo tutte le finali di Coppa e un podio, ha quindi mancato due finale e cioè agli europei e ai London Prepares.

Risultati che la dicono lunga sulle potenzialità di questa atleta per riconfermarsi iridata, tanto più che il percorso di Cunovo è a pochi chilometri da casa sua e lo conosce molto bene. In allenamento fa sempre belle cose e dimostra una grande tranquillità anche nelle situazioni più difficili come ad esempio al salto finale - Niagara - dove quasi sempre prima di finire la sessione si ferma a riprovare un paio di volte le varie risalite a destra e a sinistra. Altro suo punto di forza è la consapevolezza di avere nelle braccia sempre ottimi tempi. Dovrà tenere a bada l'irruenza e la voglia di strafare.

Ma quali sono le nazioni che possono rientrare fra le prime 15 per qualificare la barca alla prima opportunità per i Giochi di Londra?

Piazzerei ovviamente al primo posto l’Austria che con Kuhnle e Violetta Oblinger, non dovrebbero faticare più del dovuto.
Alle spalle le tedesche che hanno vinto Europei con la Bar, e sono entrate, se pur alternativamente praticamente in tutte le finali. Melanie Pfeifer poi si è messa al collo la medaglia dei London-Prepares e questo sicuramente le ha messo molta fiducia e speranza per il futuro a cinque cerchi oltre ovviamente alla vittoria di Tacen in apertura di coppa.
Alle spalle di austriache e tedesche sicuramente le slovacche presenti in finale ovunque e con atlete, come sapete molto bene, in grado di vincere. Le cugine Ceche hanno dalla loro l’esperienza della Hilgertova e Pavelokova e la freschezza di Katerina Kudejova. La prima ha un 7^ posto in Tacen e un 5^ a Makkleeberg. Pavelokova ha vinto un qualifica a Praga in casa e la Kudejova è sempre fra le prime 15 atlete.
Le spagnole guidate da Maialen Chourraut non faticheranno a prendersi il posto per i giochi olimpici. Infatti oltre alla potente e brava basca sono in grado di accedere in semifinale anche Marta Martinez e Jone Otano. Poi Maialen quest’anno ha fatto tutto molto bene e in modo molto parsimonioso. Ha vinto la Coppa Pireneus, ha vinto diverse qualifiche, si è piazzata sul podio in Francia a l’Argentiere, seconda, e a Markkleeberg, terza. Non ha partecipato alla finale di Praga se pur avesse la possibilità di portarsi a casa un risultato brillante nella Coppa del Mondo che invece ha snobbato per preparare al meglio il mondiale.
Le britanniche escono da una stagione non troppo brillante se escludiamo gli europei in cui hanno due finaliste e un bronzo con Elizabeth Neave. Sembrano già in tensione per i giochi che ospiteranno in casa, se pur già qualificate di diritto cercheranno comunque di ottenere il passaggio per le normali vie al fine di liberare la scelta sulla barca doppia che non sarà facile far passare nelle prime otto nazioni. Con il posto quasi assicurato anche le slovene nonostante il piccolo infortunio di Nina Mozetic. A coprire questa probabile assenza ci sono comunque Eva Tercelj e Ursa Kragelj. Le francesi non godono di un periodo felice nel settore in rosa. La punta e cioè Emile Fer non ha dato prova di costanza per tutta la stagione, confermando il suo stato sempre alterno della sua carriera agonistica. Brava, ma poco conclusiva. Vedo di più l’eclettica Caroline Loir per la conquista del visto olimpico.
Le russe con le sorelle Perova, Alexandra e Katerina, e Marta Kharitova sono cresciute molto tecnicamente e fisicamente. La terza ha poi preso una medaglia importante nell’ultima gara di coppa, quella cioè che può dare morale e fiducia a tutta la squadra.
Nelle dieci nazioni praticamente sicure ci metterei anche l’Australia che ha tre atlete di valore a partire dalla giovanissima Jessica Fox. Lei però in questo momento sta lottando con problemi alla schiena che la tengono lontana dal canale di Cunovo. Se si rimette in tempo ha la possibilità non solo di conquistare il posto per Londra, ma anche di fare un bel regalo ai natali tanto famosi.
Terminata questa panoramica, rimangono ancora cinque posti liberi che si giocano praticamente sullo stesso livello molte altre nazioni fra cui l’Italia. Le azzure agli europei sono rimase fuori dalla semifinale a 20 e nella semifinale a 30 di Coppa a Tacen. Clara Giai-Pron è 19esima in Francia e poi seconda agli europei U23. Positiva la prestazione di Angela Prendin a Londra dove riesce a far bene qualificazioni, ma si perde poi in semifinale. Insomma se le due atlete in rosa riusciranno a trovare tranquillità e qualche consiglio tecnico adeguato non dovrebbero faticare a portare a casa la qualificazione, tutto dipenderà dalla loro capacità di mantenere sangue freddo e nervi ben saldi.

Il campo, il destino, il tempo, la fortuna, il guizzo, il momento decreterà comunque le sorti di queste nazioni.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Cunovo, 30 agosto 2011
6 days to XXXIV Slalom World Championships

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