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COPPA DEL MONDO SLALOM 2011

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Ettore Ivaldi:
Lo so che qualcuno salterà sulla sedia sbattendo i pugni sul povero computer su cui sta leggendo. La ragione è semplice: possibile che sto’ scrivano da strapazzo ci racconti ancora delle imprese degli Hochschorner? Ma, credetemi, se anche voi foste stati sulle rive della Sava non avreste potuto non alzarvi in piedi e correre appresso a questi due fenomeni vestiti di bianco e nero e dallo sguardo imperturbabile. Fin dalle prime pagaiate sull’acqua piatta impressionavano per eleganza e potenza del gesto. Le immagini televisive mettevano a nudo quella luce particolare degli occhi che sembravano cercare solo una cosa: la preda successiva. Pagaiata dopo pagaiata, spinta dopo spinta, con una barca piantata nell’acqua che mai, ripeto mai tentenna e non lascia spazio ad eventuali errori. Nella combinazione 4 risalita a destra e successiva 5 discesa leggermente più a monte sono stati letteralmente perfetti, unici, sublimi. Eppure per loro poteva non essere così scontato visto che Peter, dietro sinistro, non aveva la possibilità di far ruotare la canoa su quel buco che ha un’anima e un unico scopo esistenziale, quello cioè di risucchiarti dentro e divertirsi con chiunque caschi nel tranello... chiedetelo a diverse donne o allo stesso Aigner! Bene se Peter non può c’è Pavol davanti destro a risolvere magicamente quella combinazione. Tutto il resto è stato un conseguente crescendo wagneriano da cavalcata delle Valchirie. Spinte di bacino, equilibrio, assieme, bilanciamento perfetti. Artisti in ogni gesto in ogni movenza. All’uscita della 16 in risalita Pavol ha alzato la pala al cielo e si è fatto traghettare dalla parte opposta dal fratellone... uno, due, tre colpi potenti dal motore posteriore e lui ancora lì con quella pala al vento a godersi la brezza estiva, a godersi quella manche che volge perfetta al desio.
La finale è la fotocopia della semifinale condita ovviamente dalla grandezza di chi è capace di controllare emozioni anche per la manche che assegna le medaglie, cosa che purtroppo non è in grado di fare Jana Dukatova.
La slovacca non ha difficoltà a passare ogni turno con manche pulite sotto ogni aspetto tanto che in semifinale si permette di guardare il tabellone con il tempo e chiudere in surplace. Poi nell’atto conclusivo si perde, è dispersiva, sembra imballata, non è più la Dukatova della prova disputata solo un’ora prima. Che cosa le è successo in questo tempo che è passato tra la semi e la finale? La sua espressione all’arrivo testimonia tutta la sua amarezza.

Il circuito di coppa si trasferisce ora in Francia all’Argentiere su un fiume semi naturale. L’Italia porta anche due ragazzine. Come non dire che a loro farebbe molto meglio stare a Valstagna a lavorare duramente invece di andare in coppa dove avranno la possibilità di avere in totale solo 3 ore e mezza di acqua con 28 persone (slovacchi, macedoni, greci ed iraniani) e poi due manche!?! Con la presunzione poi di far fare a qualcuna anche la doppia gara in kayak e in canadese.
A questo punto però non bisogna neppure pensare che la responsabilità sia della Federazione, ma delle società che accettano tutto questo senza nessuna ragione di crescita tecnica... semplicemente ridicolo! Tanto più che da Tacen sono tornati a casa tutti piuttosto abbattuti senza una finale e, soprattutto, con le mani nei capelli per non saper più che pesci pigliare. Alcuni tecnici comunque, già da sabato pomeriggio, hanno pensato bene di festeggiare agli stand eno-gastronomici, più eno che gastronomici.

Io con i mie atleti (irlandese, brasiliano, Zeno e Raffy), sono arrivato a Bratislava e mi fermo per una settimana a lavorare duramente sul canale di Cunovo. Non deve essere un’idea tanto malsana visto che qui ora ci sono anche tedeschi ed inglesi che per la seconda gara di coppa usano le squadre B.
Nel frattempo Martikan, ho saputo dai servizi segreti, è a Londra sul canale olimpico. Si allena da solo e per ogni ora paga 400 sterline, ma evidentemente la rincorsa alla sua quinta medaglia olimpica anche per lui ha un costo molto elevato.

Tacen, 26 giugno  - Slovenia 1st slalom race  World Cup 2011
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

enrico lazzarotto:
Grazie Ettore per i tuoi aggiornamenti precisi e di stile, sei la nostra Gazzetta della Canoa/Kayak.
Ciao a presto
enricolazz

Ettore Ivaldi:
Ho appena finito di mettere tutto nella pentola a pressione per un goulash con i fiocchi... spero! Gli ingredienti in teoria ci sono tutti, compresa l’ambientazione invernale che invoglia non poco a prelibatezze tipicamente legate al freddo.   Sono a Markkleberg in Sassonia per la terza gara di coppa del mondo di slalom e come sapete tutti non sono andato in Francia per la seconda tappa visto che ho approfittato di questa settimana per lavorare con i  miei atleti a Bratislava in vista dei mondiali e della Teen Cup, anche se qualcuno, per ragioni di punti e di regolamenti, non se la sente di convocare un atleta che ha praticamente introdotto la specialità in Italia per questa categoria e che tutti sanno che sta lavorando con passione e dedizione. Convocarlo dimostrerebbe solo coerenza e logicità. Non farlo viceversa è la conseguenza logica di un comportamento che ha portato solo a quello che tutti noi abbiamo sotto gli occhi e che tutti  dicono di non  condividere, ma che viceversa continuano ad accettare. Mi chiedo: ma questi uomini le palle le usano solo per giocare a tennis oppure le utilizzano anche per il biliardo?
Dicevo dei miei atleti, ma in realtà non tutti si sono allenati. Zeno è dovuto  tornare  a casa molto prima del previsto per farsi curare una lunga e fastidiosa febbre che arriva a meno di due settimane dall’europeo junior. Speriamo bene che, dopo tanto penare per il mondo, possa ritornare in forma per combattere ad armi pari per il campionato continentale. Per il momento ci sono gli antibiotici, poi ci sarà solo Gesù a pensarci e vedremo che cosa deciderà.  Detto ciò, ho seguito, come tutti voi, le gare transalpine  via internet e su Eurosport per le poche immagini che ci ha regalato l’emittente internazionale. Questa mattina però al canale ho incontrato vari personaggi che arrivavano giusto dall’ovest e con loro ho avuto modo di conoscere qualche particolare.
Si mormora che la gara di semifinale dei kayak uomini sia stata fermata dai francesi in maniera piuttosto interessata. La scusa del vento è stata ingigantita per il solo fatto che a poco più di metà gara nessun K1 di casa poteva aver la pur minima possibilità di passare il turno. Quindi preso il vento in poppa si è pensato di ritentare la fortuna rimandando la gara al giorno dopo. Mah! Mi sembrava giusto dirvi anche questo. Come mi sembra giusto farvi notare come il sito federale abbia raccontato della delusione per la mancata finale di Molmenti. In effetti il friulano, un tempo passava il turno anche con penalità, oggi non può più permetterselo perché in effetti il livello generale è molto cresciuto. Il minimo errore costa caro a tutti. Al di là di ciò, tornando sul senso della notizia data, si capisce perfettamente la filosofia dell’editore che ha ben istruito la sua mano scrivente. Infatti da ciò si capisce chiaramente che nulla può interessare della squadra nel suo complesso, l’unica cosa che effettivamente interessa è il risultato di un singolo che possa così salvare il culo a tutti. Dei vari altri atleti neppure l’ombra, eppure in acqua, che ha fatto un gran bene, c’era anche il campione del mondo junior 2010  che, all’esordio in coppa, chiude con un secondo posto in qualifica. Non è questo un risultato da esaltare? Resteremo sempre con il dubbio, nel frattempo le macchine e i pulmini qui sul canale arrivano alla spicciolata e in settimana si ritorna a respirare aria di grandi sfide. Potrebbe essere questa la prova che chiude o tiene aperta la coppa per i Kayak. Infatti se il buon Kauzer, che ieri sera  è arrivato di gran fretta dalla Francia vittorioso, per provare il tracciato, vincesse per la terza volta potrebbe già portarsi a casa l’ambito trofeo nei kayak uomini.  Dimenticavo di dirvi, che lo sloveno, però dopo solo quattro porte si è schiantato su degli ostacoli sommersi e ha fatto praticamente esplodere la sua nera-gialla canoa! Con le pive nel sacco Pero ha preso i resti di quello che è rimasto della sua  “barchetta” ed è sparito nella notte... che sia andato da Vajda a Bratislava per rimediare ai danni fatti?

Markkleberg, 4 luglio   - Germania 3th slalom race  World Cup 2011
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Johnny Lazzarotto:

--- Citazione da: Ettore Ivaldi - Luglio 04, 2011, 09:39:27 pm ---Come mi sembra giusto farvi notare come il sito federale abbia raccontato della delusione per la mancata finale di Molmenti. In effetti il friulano, un tempo passava il turno anche con penalità, oggi non può più permetterselo perché in effetti il livello generale è molto cresciuto. Il minimo errore costa caro a tutti. Al di là di ciò, tornando sul senso della notizia data, si capisce perfettamente la filosofia dell’editore che ha ben istruito la sua mano scrivente. Infatti da ciò si capisce chiaramente che nulla può interessare della squadra nel suo complesso, l’unica cosa che effettivamente interessa è il risultato di un singolo che possa così salvare il culo a tutti. Dei vari altri atleti neppure l’ombra, eppure in acqua, che ha fatto un gran bene, c’era anche il campione del mondo junior 2010  che, all’esordio in coppa, chiude con un secondo posto in qualifica. Non è questo un risultato da esaltare? Resteremo sempre con il dubbio, nel frattempo le macchine e i pulmini qui sul canale arrivano alla spicciolata e in settimana si ritorna a respirare aria di grandi sfide.

--- Termina citazione ---

Ciao a tutti, eccomi a chiarire un punto che, a dire la verità, nelle ultime ore mi era arrivato all'orecchio attraverso anche altre due segnalazioni. Effettivamente, dando un'occhiata al sito, il problema esiste. Anzi ESISTEVA; ora l'abbiamo risolto.

Ciò che dice Ettore è vero solo in parte. In homepage la notizia dei K1 appariva e appare ancora fino alla parola ARRABBIATURA. Sembra che la news sia finita lì con il solo Molmenti citato e qualora fosse così sarebbe GIUSTO e SACROSANTO indignarsi. Il fatto è che la news non finisce lì ma continua (ma l'evidenza dice che sembra finita). E continua con il testo in cui si parla anche degli altri azzurri, senza dimenticare nessuno. Cliccando sul titolo si apre la news nella sua completezza.

Mancava il tasto LEGGI TUTTO, questo era il problema. Ora il tasto è presente, un tasto grazie al quale è possibile capire che la news continua. Si riesce ora ad aprirla con maggior facilità e soprattutto si legge tutta la news.

Grazie per le segnalazioni puntuali attraverso le quali, in questo caso, è stato rilevato il problema e risolto. ;D

Ettore Ivaldi:
Mi sono incantato questa mattina a guardare per un buon quarto d’ora le invenzioni dell’uomo anche sulle cose più banali. Come potete immaginare a lato del canale di gara c’è una sorta di pratone piuttosto  pendente  e già da ieri erano all’opera una squadra di almeno una decina di uomini per tagliare l’erba che inevitabilmente anche qui cresce con solerzia. Ma la vera apparizione è stata quella di  vedere operativo una sorta di robot che rifiniva alla perfezione questo spazio scosceso misurando praticamente l’altezza di ogni filetto verde per far sì che tutto risultasse perfettamente uguale. Siamo in Germania e la perfezione regna sovrana, su questo non ci sono dubbi. E pensare che da piccolo rimanevo incantato ad osservare gli uomini di montagna a tagliare a mano con la falce i prati a ridosso della casa di famiglia a Ferrara di Monte Baldo. Si faticava a salire in cima a quel prato tanto era pendente, eppure con passate precise e potenti quei montanari racimolavano cibo per il loro bestiame. Una volta che quello spazio era rasato a fino, io mi divertivo a piantarci dei paletti per farci lo slalom. Allora ero deciso a  diventare uno sciatore famoso e non c’era nulla di meglio che passare l’estate ad allenarsi a secco immedesimandosi in qualche rocambolesca discesa giù dalla 3-3 di Madonna di Campiglio o  addirittura giù da Kitzbuel.  Far correre la fantasia non costa e non costava molto!
Questa mattina mi sono anche emozionato guardano Hilgertova, che. finita la corsa, si è fermata a raccogliere qualche fiorellino di lavanda che ha poi  regalato al suo amato marito-allenatore. Mi è venuto istintivo collegarla al libro che ieri sera mi ha tenuto sveglio a lungo, tanta era la voglia di leggere la fine. In sostanza “La mappa del destino” il titolo del libro,  parla di Ruac un villaggio in Francia  dove sarebbe custodito il segreto dell’eterna giovinezza. Attorno a ciò Glenn Cooper ci fiorisce una lunga storia che ovviamente ha tutto per rendere emozionante ogni aspetto. Avventura, storia, aneddoti, passioni e ovviamente un grande amore. In effetti potrebbe benissimo adattarsi alla vita di questa atleta che rincorre ancora una volta il sogno olimpico e che per forza di cose dovrebbe aver nascosto da qualche parte l’elisir di lunga vita.
Ciò mi fa riflettere tanto più se la paragono a Josefa Idem. Le due atlete secondo me hanno molto in comune. Sono canoiste entrambe. Sono allenate dai mariti. Hanno gareggiato per nazioni diverse. Hanno superato abbondantemente i 40 anni (classe 1964 l'italiana, classe 1968 la ceka). Hanno dedicato la vita allo sport. Hanno avuto figli. Hanno vinto ori e medaglie olimpiche e mondiali. Hanno vinto titoli continentali. Hanno dominato la scena per decenni. Hanno trovato sicuramente la chiave per riuscire ad esprimere al massimo il loro potenziale.
Ma che cosa sta succedendo ora che non sono più così vincenti? Interessante, molto interessante da capire e da studiare. In effetti loro stanno sicuramente facendo tutto come un tempo. Tutto alla perfezione e anche determinati test possono dare risultati strabilianti se non migliori di quelli del passato. Allora perché queste due campionesse stanno vivendo una momento di debacle sportiva?
Forse perché la testa, la volontà, la dedizione, la passione non possono sostituire quelli che sono i ritmi biologici naturali. Ad un certo punto bisogna pur rassegnarsi al passare dell’età oppure come gli abitanti di Ruac bisogna far ricorso a qualche pozione magica che da sempre è nella fantasia di tutti noi.

Markkleberg, 6 luglio   - Germania 3th slalom race  World Cup 2011
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

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