Segnalo a chi leggesse un po' di francese un interessantissimo articolo del giornale "Le Monde", datato 19 aprile, sul tema "l'Idroelettricità è veramente un'energia pulita?".
Per gli altri, tento un breve riassunto.
Ci sono oggi 33.000 "grande" dighe nel mondo - più di 15 metri di alto (dimentichiamoci di saltarli, acqua pernettendo ) o di più di 3 millioni di litri di riserva. Saranno il doppio nel 2050, visto la domanda di energia a livello mondiale. L'eolico ed il solare sono e rimarranno marginali. " L'idraulica produce il 20 % dell'elettricita nel mondo, e rappresenta l'80% dell'elettricità da fonti rinnovabili."
200 dighe ogni anno vengo costruite in Cina ed India; se l'Europa ha già saturato o quasi il suo postenziale, in Asia è sfruttato solo il 33 % del potenziale, il 25% in Sud America e solo il 7% in Africa.
L'articolo menziona poi "dai 40 ai 80 millioni di persone spostate" per lasciare il posto alle riserve in acqua.
Più inquietante – e per niente saputo – è il problema del rilascio di gas metano dovuto alla decomposizione delle piante allagate: il piccolo lago di Wolhen in Svizzera rilascia 150 tonnellate di metano per anno, l’equivalente in CO2 di 25 milioni de km en macchina…
Solo il 40% dei fiumi nel mondo è ancora libero secondo il WWF. " La prima conseguenza della costruzione di una diga è la modifica della forma del fiume. Il blocco dei sedimenti causa un'erosione importante sul litorale, a volte a centinaia di chilometri a valle." Il regime dei fiumi è perturbato. A valle delle ritenute, i pesci sono meno numerosi, e meno differenziati. I migratori (anguille, salmoni, storioni…) sono particolarmente penalizzati, poiché non possono circolare più. I serbatoi impediscono la diluizione degli inquinamenti, e facilitano la moltiplicazione delle specie invadenti.
L’articolo seguente menziona tuttavia un’importante annullamento del Progetto Mainique in Peru, che progettava la costruzione di 5 centrali ed una immensa diga sul fiume Urubamba (vedi racconti allegorici dei fratelli dall’Oglio 25 anni fa!). Progetto cancellato dalle Autorità visto l’atteso impatto irreversibile sull'ecosistema, la fauna e la flora" della regione del Santurio nazionale di Megantoni, e luogo sacro dei Matsiguengas, tribu indiana di questa parte della giungla amazonica.
Altro articolo di questo dossier fuori dell’ordinario : “la diga di Petit-Saut agisce COME UNE REATTORE CHIMICO" !
Nel 1994 e 1995, 365 km2 di foresta equatoriale sono stati annegati nel bacino del Sinnamary, al Nord-ovest di Cayenne, per mettere in acqua la diga EDF di Petit-Saut, di 115 megawatt. Tredici anni più tardi, nel 2008, il comitato scientifico di Petit-Saut constata che " la decomposizione della biomassa immersa ha causato una deossigenazione rapida delle acque (...) e, al termine di alcuni mesi, una forte produzione di metano di cui l' ossidazione nell'ambiente idrico ha rafforzato l' anossia della ritenuta ( cioè acque senza ossigeno), quasi completa, all'inizio del 1995. " Nel 1994, la produzione aveva dovuto interrompersi: le acque troppo povere in ossigeno, minacciavano la sopravvivenza dei pesci a valle.
EDF ha dovuto installare una aeratore per riprendere l’attività. Lo studio (preventivo) d'impatto non aveva neppure considerato un fenomeno ancora sconosciuto: la produzione di gas a effetto serra - metano e CO2 - sulla ritenuta e la diffusione di metano residuo a valle (anche se si è chiaramente abbassata con gli anni).
Secondo i lavori del laboratorio di meteorologia di Tolosa, in un secolo, la diga di Petit-Saut è suscettibile di produrre la stessa quantita di gas a effetto serra che una centrale termica a gas di stessa potenza.
Questo fenomeno vale soprattutto per i paesi tropicali, ( temperature, stock importanti di materia organica, che favoriscono la produzione di metano e l'attività dei batteri). In Guyana, il mercurio è presente naturalmente nel suolo. Per diventare tossico, deve trasformarsi in methylmercurio, sotto l' effetto di batteri nei corsi d'acqua. A Petit-Saut, ciò si è realizzato su vasta scala. " I nostri lavori hanno mostrato che questa diga agiva come un reattore chimico, spiega Daniel Cossa, geochimico. Nella ritenuta, c'è uno strato d' acqua ossigenata, e un altro, profondo, senza ossigeno, con idrogeno solforato. A l' interfaccia di queste due masse d'acqua, ci sono batteri sulfato-riduttori, che trasformano il mercurio inorganico in methylmercurio. " A valle, la riossigenazione dell'acqua crea nuovamente un ciclo batterico che amplifica la metilazione. Nel 2005, i pesci carnivori aïmara presentavano tenori di mercurio due volte più elevato della soglia raccomandata da l' OMS, sulla ritenuta ed a valle. Gli scienziati constatano anche un impoverimento della biodiversità dei pesci.
Meditiamo, gente. E facciamolo sapere.
Fred