Allora ci vado anch'io con la mia su Gianni Slalom... (non è spesso che "uno di noi" si trova al centro dell'attenzione, in modo positivo... Tanto più merito visto che Gianni è persona discreta e che fa’ del suo meglio per non rompere).
South Africa, gennaio 2009. In 5 scendiamo ogni giorno stupendi fiumi gonfi di acqua marrone. Sarà l'acqua del fiume, o forse qualche pezzo di cibo non troppo fresco ingoiato velocemente, ma alla terza sera ecco Gianni abbattuto da una terribile gastro enterite, o qualcosa di simile. Conservo l'immagine di lui sdraiato per terra, rampando silenzioso tra la stanza ed il bagno, alle due di notte...
L'indomani ci aspettava, sotto casa, l'Umkomaas, un bel percorso di 5 con una famosa cascata di una decina di metri. Ci prepariamo ad imbarcare in quattro... poi arriva Gianni, la faccia bianca di una notte passata più malamente sveglio che nel tranquillo sonno. Aspira lungamente l’aria fresca della mattina, tocca con la mano l’acqua del fiume, cammina passo a passo sulla sponda. Poi lentamente si cambia, sale in canoa e scivola in acqua.
A chi non fosse convinto che il nostro sport fosse la migliore medicina universale, eccone la prova. Senza dire una parola, dopo un quarto d’ora era fresco come un pesce, e si lanciò senza esitazione sul grande salto … (io, no).
Ma non è tutto, in tre ci fermammo dopo il salto, felici di quei stupendi 6/8 km di acqua rara … Con Patrick Gianni continuò a scendere altri 25 o 30 km, fino a tardi pomeriggio. Il suo sorriso di fine giornata ne diceva molto sulla sua vittoria intima, con il Fiume alleato, sui fastidiosi problemi di poche ore prima …
Uno come lui può entrare nella nostra leggenda !
Fred