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Appunti di Slalom e di Vita...
rossi giuseppe:
egregio signor Bernasconi,
ha ragione è mio errore non aver scritto il nome di Zelemir Obradovic e Ivaldi in maisculo.
Skillo:
Caro Ettore,
mai scritto che tu abbia decretato l'inutilità del tecnico, sarebbe una castroneria da parte mia e, nel caso, un bel autogol da parte tua, no?
Ho scritto che un' "interpretazione distorta della bella teoria che ci hai illustrato " potrebbe portare a ... tutto quello che ho detto.
Il sistema deduttivo va miscelato col sistema induttivo con percentuali diverse a seconda di quello che si vuol ottenere, del tempo e dei mezzi a disposizione, etc, etc.
E' chiaro che se Maurizio volesse usare il metodo induttivo coi suoi ragazzi farebbe molto in fretta ad insegnare la "J" ma bisogna anche dire che il metodo deduttivo non consiste nel lasciarli nel loro brodo. La deduttività prevede imput o indizi, almeno delle richieste tipo: "vediamo chi arriva prima facendo meno debordè", insomma: una specie di sostituto della competizione con gente più brava di loro. Un continuo salire di livello che solo il tecnico preparato può condurre con profitto per tutti.
Poi, e chiedo conferma all'enciclopedico Ettore, c'è da dire che il giovane Lugbill si emancipò ben prima dei suoi sedici anni (perchè a quell'età mi pare rischiò di vincere il suo primo mondiale) ma non da Endicott; si emancipò dal "vecchio" modo di andare in c1.
Attraverso la messa a punto di una nuova tecnica costruita insieme a D. Hearn, K. Ford, R. Lugbill, B. Robertson e tutti gli altri fenomeni che sono cresciuti sotto l'illuminata guida di Endicott, lanciarono la canadese "made in USA" costantemente sui gradini più alti dei podi iridati di quel periodo.
E' chiaro quindi che ad un certo punto lo stato dell'arte fu raggiunto e superato di slancio dalla compagine affiatata e geniale. La squadra in questione non si limitò a fare al meglio ciò che tutti facevano già, ma si pregiò di inventare cose nuove a tal punto che non ci fu un solo atleta "fenomeno" ma "un gruppo di fenomeni", segno inequivocabile che lo stato dell'arte era stato spostato di molto.
Skillo:
Aggiungo solo che dissento profondamente dalla suddivisione "sport individuali - sport di squadra" proposta da Rossi al quale mi permetto di far notare che, solo per restare nel nostro ambito, tra canoa slalom e canoa velocità c'è un abisso di tecnica e allenamento, di conseguenza i tecnici specializzati nei due diversi ambiti devono saper fare cose diverse. D'altronde mi viene difficile immaginare che tecnici di tuffi o di ginnastica ritmica abbiano le stesse caratteristiche di un tecnico di ciclismo o di pattinaggio indoor e che tutti abbiano come uniche mansioni quelle due che lei elenca.
Ettore Ivaldi:
L’altro giorno, rilassandomi davanti a Beautifull... non ridete vi prego, ho fatto un giochino di somme. Ho fatto due più due, quattro per quattro ed è saltato fuori che la media d’età degli atleti che hanno preso il via sull’Enza nella gara classica è di 30,5 e che in totale tra i senior si contano 53 partenti uomini.
A questi aggiungiamo 8 K1 junior, 1 C1 junior, 7 K1 senior femminile, 2 K1 junior femminili e 1 c1 senior femminile. Il totale fa 72.
Poi, per deformazione professionale, ho seguito le gare della prima e seconda gara di coppa del mondo a Sort (Spagna) e annoto:
1 C1 donna; 10 C1 uomini; 9 K1 donne; 35 K1 uomini; 6 C2 per un totale di 41 barche al via.
Poi mi accorgo che sul calendario dell’ICF non si riportano i campionati europei per la discesa, mentre per lo slalom sono ben evidenziati.
Poi, ripensando all’Enza, mi rendo conto che al consiglio di gara del venerdì il responsabile federale con il ruolo di direttore di gara non era presente al consiglio di gara e che, dopo la premiazione del sabato, non l’ho più visto, sostituito, la domenica, dal vice presidente. Ma ripensandoci, sull’Enza, non mi sembra neppure di aver visto il tecnico responsabile del settore junior e under 23... eppure erano in palio i titoli italiani per Under 21 e 23. Mah! molto strano. Ripensandoci ancora il tecnico nazionale responsabile delle canadesi era presente solo la domenica per andare con gli atleti in coppa del mondo, ma nessun canadese era sul pulmino per raggiungere la Spagna!
Poi mi chiedevo a che punto sta l’impegno del presidente federale per portare avanti la proposta della Combinata... non ho più avuto notizie speriamo che quando tornerà da Parigi possa portarci anche belle nuove. Certo è che se va avanti così la discesa resterà solo nei ricordi di qualcuno di noi!
Sì, lo so, sto scrivendo nello spazio riservato agli appunti di slalom e allora aggiungo: perchè il responsabile nazionale della canadese della Fick di slalom non è presente a Solkan per le gare di selezione della categoria? Mah!
Occhio all'onda! Ettore Ivaldi
Skillo:
Già ...
E come mai le selezioni per la cdm sono divise in k1m + k1f e c1 + c2?
Non funziona più l'idea che facendo k1m + c1 e c2 + k1f ci potrebbe essere qualche equipaggio derivante da non qualificati in k1 o in c1?
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