Prima di esprimere un giudizio sui calendari e se mi è concesso, aspetterei i programmi di attività 2011 per capire da che cosa sono scaturiti, visto che fatico a comprenderli... come sempre! Alla base di una programmazione e di un calendario dovrebbero esserci gli obiettivi che ci si propone. Le gare diventano lo strumento di verifica del lavoro portato avanti per chi è chiamato a rappresentare l’Italia a livello internazionale e per tutti gli altri dovrebbero essere lo stimolo per migliorare.
Ma le problematiche sono sempre le stesse come scritto nel mio post del 5 Novembre 2009 # 17 - Dal fondo al ridicolo - nulla è cambiato se non il fatto che stiamo perdendo anche il poco di buono che c’era un tempo. Evito di ritrascriverlo, ma ne colgo ancora l’attualità. Se vi interessa andate a rileggerlo -
http://forum.ckfiumi.net/index.php/topic,1996.0/all.html - e vi accorgerete che le problematiche sono sempre le stesse a testimonianza che non c’è nessun interesse a migliorare e a confrontarsi con la base e con chi ne capisce qualche cosa. Testimonianza è che due campioni del calibro di Carlo Mercati e Vladi Panato sono stati completamente dimenticati, giusto per parlare di discesa visto che, con gran piacere, abbiamo ritrovato invece su questo forum l’amico Canzano.
Per questo che a distanza di tre anni, per lo slalom, ripropongo le stesse riflessioni per i punti 1, 2 e 3 in toto. Per il punto 4 confermo l’assurdità di fare selezioni per gli junior ai primi di maggio quando gli europei sono dal 15 al 17 luglio. Quindi il paragrafo 4.a, 4.b. e 4.d. rimangono attuali e sempre più validi. Meno male che i campionati italiani junior sono stati posticipati a luglio rispetto all’usale maggio come prospettato nel punto 4.e del post del 2009. Sempre più attuale il punto 5
Mi permetto di dare qualche suggerimento allo slalom:
1. sarebbe auspicabile che anche in Italia si introducesse la formula internazionale che prevede di gareggiare prima in una prova di qualifica, quindi semifinale e finale. Così facendo inizieremmo ad adeguarci a quello che è una prassi in ogni paese offrendo ai nostri atleti stimoli diversi. Nello stesso tempo si crea nella finale una gara molto interessante che bene si presterebbe a eventuali servizi televisivi.
2. Creare un ranking nazionale con premi per stimolare la partecipazione e valorizzare la qualità. Ranking che potrebbe anche rivelarsi molto utile per selezioni e partecipazioni con i vari comitati a gare internazionali.
3. Farsi promotori della combinata: sprint + slalom per cercare di smuovere, con idee e con il lavoro, meccanismi vetusti visto che la maggior parte dei dirigenti non hanno idee e capacità innovative. Attenzione perché a livello internazionale il rodeo sta cercando di inserirsi a livello olimpico e conoscendo bene il presidente del boarding ICF - lluis Rabaneda - prima o poi ci riuscirà se la discesa non si dà una mossa decisa in questa direzione e cioè unirsi allo slalom con lo sprint. Cosa che vado predicando da un paio di anni e che ho reso pubblica il 22 febbraio 2010 si veda:
http://forum.ckfiumi.net/index.php/topic,2424.0/all.html4.Sarebbe interessante se i calendari e l’attività fossero prima discussi con i tecnici di società con riunioni specifiche e non carbonare, come dovrebbe essere nella logica delle cose.
5. Sarebbe tempo anche di riconoscere i vari titoli per gli allenatori visto che attualmente in Italia la cosa passa decisamene in second’ordine. Ma il rappresentante dei tecnici in consiglio federale che cosa ci sta a fare e il barese oggi bresciano si è forse dimenticato delle lotte portate avanti per la categoria in questa direzione?
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
P.S.
mi conforta e mi consola il fatto che anche il bravo e attento Nello inizia a porsi o a fare delle domande... o forse le domande se le è sempre poste, ma solo ora ce le rende pubbliche? Mi piacerebbe anche sapere perché il bravo pagaiatore nato sul Po in quel di Viadana e ora tesserato per la Marina non è stato convocato al raduno a Pau e invece chi arriva 16esimo ai campionati italiani in ginocchio è costantemente presente sulle convocazioni federali! Ma sono i grandi misteri della vita e si sa che una presunta squadra vincente - ma, aggiungo io, per merito di altri e per le individualità - non si cambia... così direbbe il buon Presidente! Ma lo stesso capo del consiglio ci ha abituato a tante parole e tante promesse e noi italiani ormai siamo abituati a questo modello politico e sconsolati andiamo avanti per la nostra strada fatta di lavoro, competenza e tanta umiltà.