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Mozione proposta dai pescatori trentini

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Francesco Balducci:
Ragazzi ma chi ha detto che" i fiumi percorribili del Trentino sono veramente pochi" ? Forse chi conosce solo il Noce... Io ne ho discesi 19 e abito molto lontano, in Liguria, ma credo che ce ne siano oltre 50, molti dei quali ancora inesplorati. Non abbassiamo la guardia. Già il Travignolo è vietato ingiustamente ai canoisti e non vorrei che la lista aumentasse. E le liste non sono mai belle...
Se mi legge la Consigliera, e lo spero, vorrei solo sottolineare che le vie d'acqua da sempre sono state vie libere di navigazione, dagli albori dell'umanità e che non sono certo le canoe, inoffensive con il loro transito silenzioso, a  disturbare l'avifauna. Direi piuttosto l'intubamento dei fiumi, che toglie la linfa vitale, e i pescatori che non sono certo " amici " dei pesci ( come da definizione ...) e che immettono cavi mobili  nei fiumi ( le lenze con ami ) pericolosi per chi naviga. Spesso scagliano sassi e bestemmiano al passaggio dei canoisti...  Si può convivere, certamente, ma a patto di ripettare gli interessi di tutti gli attori.. Il pescatore non può prevaricare il canoista!  Siamo in molti e abbiamo anche noi le federazioni.
Un ultima considerazione: la canoa é uno sport olimpico, ma la pesca non mi risulta... Lo consideri gentilissima Sig.ra consigliera.

daniele siddu:
la pesca comunque fatta ha un impatto notevole dai camminamenti per postazione fissa con eventuali rifiuti lasciati dagli adepti ,chi piu chi meno a seconda delle regioni ,ami con esca lasciati li per fare prima e ritrovati nel gozzo di poveri pennuti e non continuo ..da ex pescatore a mosca ,direi che non è una disciplina sportiva e di solito è frequentata da soggetti ,d'altronde come nella cacc-a decisamente sovrappeso ,di sport cè ne ben poco l'interesse è la cattura da far vedere al bar è quasi sempre cosi .tutti abbiamo il diritto di svolgere le nostre attivita nel pieno rispetto dell'ambiente ,vietare la navigazione come vietare laa pesca nel solito tratto direi che va bene ,fare una tabella ad orari potrebbe essere la soluzione visto che la pesca in questione nei torrenti ha degli orari determinabili,in francia funziona cosi ,perche da noi non deve funzionare ?
sara' un problema di busness che la pesca ha piu di noi?direi di leggere i precetti cinesi !!!

kayakko:
Oggi sul giornale l'Adige è stata pubblicata questa notizia.


Sara Ferrari (Pd): «È il Far West».Schermi: no ai divieti VAL DI SOLE generalizzati «Sport fluviali, regoliamo il traffico»
VALLI DEL NOCE -
Le   associazioni degli sport acquatici si mobilitano dinanzi alla proposta di mozione del Partito democratico.
Sei consiglieri provinciali del Pd, entro il 31 marzo prossimo chiedono di regolamentare l’uso di canoa, kaiak, rafting, hidrospeed e canyoning decidendo orari, periodi e tratti fluviali adatti, ma anche divieti nelle altre acque. Claudio Schermi, presidente della Federazione italiana dragon boat, invita la prima firmataria della mozione, Sara Ferrari, «a riflettere sulla gravità di quanto richiesto». «Nei posti dove la realtà locale avesse bisogno di una regolamentazione - scrive - tale regolamentazione o limitazione dovrebbe riguardare solo gli spazi specifici interessati e non può genericamente essere estesa indiscriminatamente come divieto a tutte le acque correnti e lacustri del trentino». Esprimendo solidarietà «ai cugini sportivi appassionati della canoa kayak e delle diverse discipline fluviali citate», Schermi si dice pronto a prendere parte «ad un tavolo improntato al buon senso per trovare soluzioni condivise che prevengano e risolvano quelli che lei chiama “problemi di convivenza fra escursionisti/sportivi e pescatori”». «La mozione - replica Sara Ferrari - nasce dalla segnalazione che oggi ci sono situazioni da Far West nell’uso di alcuni nostri fiumi (ad es. il Noce), mentre lo sfruttamento turistico a fini commerciali di attività sportive ha bisogno di integrarsi armoniosamente con l’uso del bene pubblico fiume anche per altri scopi. Ad esempio nella Val di Sole ci sono ben cinque ditte in un tratto di una ventina di chilometri, che con la bella stagione portano quotidianamente e a qualsiasi ora della giornata decine e decine di turisti a sperimentare queste pratiche; la mozione chiede semplicemente di “regolare il traffico” con una regolamentazione di massima, affinché sia diritto di tutti usare il fiume senza pestarsi i piedi». Un regolamento simile - sottolinea la consigliera del Pd - è già in vigore nella vicina Provincia di Bolzano e non mi risulta abbia sollevato nessuno scalpore. «In ogni caso - conclude - la mia mozione non è ancora all’ordine del giorno del Consiglio e mi prendo volentieri tutto il tempo per raccogliere suggerimenti per eventuali emedamenti». Nella mozione si chiede di predisporre un regolamento «che indichi i corsi d’acqua dove l’uso di canoa, kaiak, raftin, hidrospeed e canyonig è autorizzato, indicando i periodi dell’anno e le relative fasce orarie dove tali discipline sportive possono essere praticate»; di «vietare in modo esplicito la pratica di canoa, kaiak, raftin, hidrospeed e canyonig in tutte le altre acque correnti e lacustri del Trentino»; di «predisporre adeguata informazione su tutti i siti web locali che si occupano di turismo e di pesca sportiva» e «segnaletica sul territorio».

armando mattioli:

--- Citazione da: kayakko - Dicembre 07, 2010, 01:27:43 pm ---Oggi sul giornale l'Adige è stata pubblicata questa notizia...ci sono situazioni da Far West nell’uso di alcuni nostri fiumi (ad es. il Noce), mentre lo sfruttamento turistico a fini commerciali di attività sportive ha bisogno di integrarsi armoniosamente con l’uso del bene pubblico fiume anche per altri scopi. Ad esempio nella Val di Sole ci sono ben cinque ditte in un tratto di una ventina di chilometri, che con la bella stagione portano quotidianamente e a qualsiasi ora della giornata decine e decine di turisti a sperimentare queste pratiche; la mozione chiede semplicemente di “regolare il traffico” con una regolamentazione di massima, affinché sia diritto di tutti usare il fiume senza pestarsi i piedi possono essere praticate»;
--- Termina citazione ---

caro Kayakko, mi sembra che in concreto, le soluzioni prospettate non possano che comportare:
1) riduzione del numero di turisti che fanno rafting;
2) riduzione dei posti di lavoro presso i centri rafting.
Penso che a questo punto la questione sia di grande interesse anche per gli altri operatori turistici (albergatori, ristornati, bar. commercianti etc. etc.), che vanno subito coinvolti, ed anche dei soggetti sociali, imprenditori e sindacati.
Una proposta che tende ridurre i turisiti ed posti di lavoro, è questione che interessa pure loro.
E per quale motivo poi?
Andate a leggere al sito:http://www.robertobarbaresi.it/il_fiume_corno.htm cosa dice un pescatore: "NON SOLO PESCATORI
Il fiume è assiduamente frequentato dagli amanti della pagaia. Anche loro approfittano, con canoe e gommoni, della generosa portata del fiume, unitamente ad una certa facilità di approccio adatta anche a neofiti e giovanissimi. Nella zona opera un Centro Rafting che organizza discese "in formazione" ai quali si aggiungono gli appassionati autonomi che contribuiscono a "congestionare" l’alveo fluviale. Durante l'estate, in particolare nei giorni festivi, sarà quindi opportuno prediligere le prime ore del mattino per poter pescare in santa pace. Va comunque detto che le trote sembrano piuttosto avvezze al viavai dei natanti, basta avere la pazienza di attendere il passaggio dell'intero gruppo di discesa per poter continuare con fiducia. Inoltre, il rafting potrebbe diventare un piacevole diversivo alla pescata ed interessare eventuali accompagnatori (ma anche gli stessi pescatori) permettendo di apprezzare appieno le bellezze del fiume."

Emerge con chiarezza la pretestuosità di posizioni che sono minoritarie anche all'interno dello stesso mondo dei pescatori,che non sono tutti dei prevaricatori e con i quali occorre comunque trovare una accordo complessivo, per rispettarne le giuste esigenze, non le pretesi prepotenti.
Saluti

stefano caprile CCN:
Facendo una piccola ricerca su internet ho trovato questo articolo, all'indirizzo:
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2010/12/02/news/troppa-anarchia-sui-fiumi-2881248
Questo Sig. Cova è davvero incredibile. E' evidente che l'iniziativa della Consigliera Ferrari è stata aizzata da questo individuo, che poi ha il coraggio di dire testualmente "sono ben altri i nemici e i pericoli dai quali noi pescatori e sportivi fluviali ci dobbiamo guardare" con riferimento alle centrali elettriche.
Questo miope individuo, nonostante sia conscio del problema centrali elettriche, anzichè far fronte comune con i canoisti (come i più saggi pescatori Valsesiani hanno fatto), ha innescato una battaglia contro di noi.
Tra l'altro è fantastica la frase "ci battiamo per avere un regolamento degli sport fluviali come esiste dappertutto, anche in provincia di Bolzano" ....... ma se esiste SOLO in provincia di Bolzano!!! Unico triste esempio in tutto l'arco alpino italiano!!!
Bisognerebbe rispondere a Cova, magari mediante le pagine dello stesso giornale. /Corriere Alpi Trentino).



Troppa anarchia sui fiumi

Cova chiede regole chiare e valide anche per chi fa sport

Troppa anarchia sui fiumi
 PELLIZZANO. Dennis Cova è stato riconfermato alla guida dei pescatori solandri. Lo ha deciso martedì sera all'unanimità il direttivo eletto qualche settimana fa, designando su proposta dello stesso Cova come vicepresidente il rappresentante di Rabbi Fausto Magnoni, che si occuperà anche dell'incubatoio di Cavizzana.  Completano la squadra il segretario Rino Rosani e i responsabili delle semine di trote adulte e novellame Alberto Zanella, Rino Rosani e Giuliano Toller. Entro dieci giorni sarà varato il nuovo regolamento 2011 e il rinnovo delle bandite di pesca in vista dell'assemblea generale dei soci che si terrà a Malé a metà gennaio. Proprio anticipando i temi dell'assemblea, Cova ribadisce la necessità di un regolamento che valga per tutte le categorie che utilizzano il fiume: "Recentemente l'assessore di Dimaro Alessandro Fantelli (Rafting Center Val di Sole), tra l'altro un pescatore, ci ha accusato di voler limitare la pratica del rafting: noi con la consigliera provinciale Sara Ferrari ci battiamo per avere un regolamento degli sport fluviali come esiste dappertutto, anche in provincia di Bolzano, per evitare che ognuno faccia quello che gli pare. Un regolamento serve a tutti i fruitori del fiume per una pacifica convivenza - prosegue Cova - anche perché sono ben altri i nemici e i pericoli dai quali noi pescatori e sportivi fluviali ci dobbiamo guardare".  Un riferimento chiaro alle continue domande di derivazione a scopo idroelettrico: "Questi sono i problemi e non la guerra fra di noi; ribadiamo il principio che solo l'ente pubblico possa utilizzare il bene pubblico acqua per produrre elettricità e non i privati. La Val di Sole ha già dato tanto in termini di sfruttamento idroelettrico e sarebbe ora di guardare di più a quello turistico: su questi temi decisivi dovremmo essere tutti uniti". Un tema caldo che pone in secondo piano la "concorrenza" dei cormorani: "Li teniamo d'occhio, ma fare di più non possiamo - dichiara Cova - sono una specie arrivata da noi in virtù dei cambiamenti climatici e ci tocca tenerceli", mentre importanti soddisfazioni arrivano dall'incubatoio di Cavizzana, che nel 2010, in collaborazione con l'Apt solandra ha toccato i 600 visitatori tra turisti e scolaresche. (a.m.)

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