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Mozione proposta dai pescatori trentini

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kayakko:
A questo link, potete trovare il testo della mozione con cui i pescatori trentini appoggiandosi al centro sinistra trentino, stanno puntando alla regolamentazione dei fiumi.

http://www.gruppoprovincialepd.tn.it/index.php/ita/Attivita/Mozione-utilizzo-sportivo-corsi-acqua

Non sarebbe male partecipare alla discussione come persone sportivi direttamente in causa.


Philippe:
In effetti, dovremo poter dire la nostra.
Tra l'altro, non so se sanno di cosa stanno parlando, basta vedere come scrivono "kaiak, raftin, hidrospeed  e canyonig"


--- Citazione ---2)   a vietare in modo esplicito la pratica di canoa, kaiak,  raftin, hidrospeed e canyonig  in tutte le altre acque correnti e lacustri  del Trentino;
--- Termina citazione ---

Marco Pec:
certo che la frase

"predisporre .....un apposito Regolamento che indichi i corsi d’acqua dove l’uso di canoa, kaiak, raftin, hidrospeed e canyonig è autorizzato.........Vietando in modo esplicito la pratica di canoa, kaiak, raftin, hidrospeed e canyonig in tutte le altre acque correnti e lacustri del Trentino.,"

è veramente preoccupante, vorrebbe dire che in tutto in trentino si potranno fare 5 / 6 tratti al massimo in pratica quelli interessati dalle attività di rafting commerciale......

Marco Pec

Giuseppe Coduri:
Ciao, ho letto la mozione e ho mandato alla consigliera il messaggio che ho riportato qua sotto.
Purtroppo noi siamo pochi e i pescatori sono milioni (soprattutto sono spalleggiati da politici che sanno scrivere molto bene).

"Buonasera, su un forum di canoisti mi è capitato di leggere la sua mozione riferita alla pratica degli sport acquatici.
Sorvolo, per brevità, sugli errori ortografici e di sintassi di cui abbonda il suo documento e vado al sodo:
Sono convinto che la convivenza tra canoisti (e praticanti di kayak, rafting, hydrospeed e torrentismo) e pescatori possa essere pacifica se si osservano regole di semplicissimo buon senso.

Nella mia esperienza posso dire che, quando scorgo un pescatore durante una discesa, cerco di passare lontano dalla sua riva o di segnalare la mia presenza per consentirgli di ritirare la lenza. I pescatori sensati (esistono, lo giuro, anche se sono pochi) fanno attenzione e, se passano canoisti, avvertono e/o cercano di agevolare il passaggio.

Con un minimo di buona volontà si può senz’altro convivere, purtroppo la lobby dei pescatori, si sa, è molto potente e al suo interno, purtroppo, vi sono elementi che hanno dei corsi d’acqua una concezione proprietaria, così come tra i canoisti, sicuramente, ci sono persone che pongono insufficiente attenzione a chi fruisce del fiume in modo diverso da loro.

Voi politici pensate di risolvere tutti problemi introducendo sempre nuove regole, mentre è sul piano culturale e dell’educazione che si ottengono risultati, non con la repressione (in questo caso, poi, finirebbe con i soliti quattro gatti che prendono la multa e tutti gli altri che continuano a fare quello che vogliono).
Nel caso in questione, si potrebbe certamente introdurre una tabella con fasce orarie e stagionali, ma il risultato sarebbe poi quello di limitare tutte le categorie (pescatori e canoisti) con fastidi per tutti.

Esistono, soprattutto all’estero, fiumi in cui sono fissati orari e periodi per la fruizione da parte di canoisti e pescatori, ma sono casi dettati da esigenze specifiche, per la tutela della fauna fluviale o per la particolare conformazione del corso d’acqua. Non escludo che possano esserci casi simili in Trentino, ma saranno sicuramente un’infima minoranza.

Purtroppo, nel suo documento la cosa emerge chiaramente, la sua finalità non è la protezione della fauna eventualmente minacciata dal passaggio (?) delle canoe, ma garantire ai pescatori di fare loro comodi relegando tutti gli altri in apposite “riserve indiane”.

Ma perché, invece di fare un’opera di sensibilizzazione (in Svizzera, ad esempio, ci sono cartelli agli imbarchi usuali delle canoe, che invitano al “fair play” tra pescatori e canoisti) che porterebbe sicuramente buoni risultati, bisogna introdurre regole che finiscono per condizionare e danneggiare tutti? Tra l’altro, senza alcun regolamento, già oggi pescatori e canoisti occupano fasce orarie abbastanza distinte, per cui..

Trovo davvero aberrante, poi, l’ultima parte del suo documento: in sostanza lei propone che ai canoisti sia TUTTO  vietato, salvo i fiumi che vorrete gentilmente concedere, in orari e periodi, ovviamente, prestabiliti. Impostazione degna di uno stato totalitario, complimenti!
Io pensavo che in un regime democratico e liberale TUTTO dovesse essere libero, fatta eccezione per ciò che è espressamente vietato.

Invitandola a ritirare la mozione, informarsi maggiormente e meditare, le porgo i migliori saluti antiproibizionisti.

Giuseppe Coduri
tel. +39 348 74 39 386
fax +39 02 99 98 49 47
giuseppe.coduri@fastwebnet.it"

Andrea Gangemi:
Giuseppe,
mi trovo allineato con la tua lettera e sono molto curioso di leggere l'eventuale risposta.
Io non scomoderei la democrazia, purtroppo in questo paese ci sono cose
molto più gravi che la calpestano e tirarla in ballo per una diatriba tra pescatori e
canoisti potrebbe essere controproducente.

Dato che,come giustamente scrivi, siamo numericamente in svantaggio mi chiedevo se non sarebbe auspicabile coinvolgere le nostre associazioni (penso più che altro alla FICT, i canoa club locali?...)

Personalmente ho trovato curioso come nella mozione si consideri (legittimamente)  la pesca "sport"  mentre il "Rafting, hidrospeed e canyonig" (sic) siano attività "para/sportive".

Ma dopotutto ormai anche il Poker (o forse dovrei scrivere Pocher) è considerato sport.

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