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Mozione proposta dai pescatori trentini

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armando mattioli:

--- Citazione da: andrea tomasi - Dicembre 05, 2010, 10:49:43 pm --- mentre è sul piano culturale e dell’educazione che si ottengono risultati,
In oltre una regolamentazione, se fatta con cgnizione di causa coinvolgendo tutti puo essere cosa
--- Termina citazione ---
Concordo: dobbiamo innanzitutto fare una forte campagna di informazione, lasciando da parte i toni polemici.
Tanto più giuste sono le nostre posizioni, meno abbiamo bisogno di gridarle o di battere i pugni sul tavolo. L'obietivo potrebbe anche essere quello di lanciare l'idea dei patti di fiume; ci sono già alcune esperienze fatte dal CIRF, a cui potremmo chiedere di darci una mano.
Intanto si potrebbe chiedere un incontro con i consiglieri provinciali proponenti, ma il ruolo più importantel odevono giocare i locals, canoisti e centri rafting.
poi noi li supporteremo.
Saluti

Armando Mattioli

Giuseppe Coduri:
Ciao, come richiesto vi allego sotto la risposta della consigliera Sara Ferrari e la mia replica. prima vi anticipo le mie impressioni:
1) Sara Ferrari credo abbia firmato una mozione scritta da altri senza approfondire molto, forse riproponendosi di approfondire in una fase successiva.
2) Al di là delle schermaglie verbali e del suo risentimento per le mie critiche, mi pare che sia disponibile al dialogo, anzi dice che i temi che le propongo "sfondano una porta aperta".
3) S.F. pare intenzionata, se non l'ha già fatto, a iscriversi a CKI, per cui dovrebbe venire a "trovarci" le potremo esporre i nostri punti di vista.
4) Quando si parla di altri enti che hanno emanto regolamenti di questo tipo, oltre che all'Umbria, si riferisce alla provincia di Bolzano che, a quanto mi risulta, ha un regolamento piuttosto punitivo verso i canoisti.


RISPOSTA DELLA CONSIGLIERA SARA FERRARI

Egregio signor Coduri, rispondo a lei direttamente, perchè, pur avendo cercato di registrarmi sul blog, la procedura non ha immediata efficacia ed io ho fretta di intervenire quanto prima affinchè non si alimenti una polemica, io credo frutto di fraintendimento. Intanto, in qualità di laureata in lettere moderne con lode ed insegnante di lettere (pensi un po'), non posso che scusarmi per le inesattezze di cui è infarcito il testo, che mi par di capire hanno indotto lei ed altri a chiedersi se ero al corrente dell'argomento. Precisando ai non addetti ai lavori, che i testi legislativi non sono mai frutto dell'elaborazione di una mano sola, mi assumo però la responsabilità in toto delle scorrettezze. Ammetto che scrivere trattati sulle pratiche sportive non è il mio mestiere, piuttosto quello di affrontare i problemi che mi vengono sottoposti dalle persone e cercare di risolverli. Non sono una convinta di avere la verità in tasca e quindi sono aperta a qualsiasi diverso punto di vista sulle questioni e soprattutto apprezzo i contributi costruttivi che mi inducono talvolta anche a modificare le mie decisioni. Le confesso che dopo aver letto la sua mail, ho dovuto, come lei mi consiglia "meditare" un po', perchè di primo acchito non ho proprio digerito la sua supponenza, il suo pregiudizio, il suo parlare di buonsenso e non mostrarne un minimo nel suo attacco senza attenuanti. Se l'obiettivo per cui mi ha scritto era quello di invitarmi a "ritirare la mozione", le comunico che l'approccio "ma quanto ignorante sei, ma quanto scema sei, ma quanto politico che non capisce mai niente per definizione sei, studia meglio e poi esegui quello che ti dico io che fai meglio", non è in genere l'appproccio più utile per aprire un confronto costruttivo. Poichè credo che il suo sia stato semplicemente uno sfogo, dettato dalla lettura del testo nudo e crudo senza spiegazioni, le propongo di chiarirci meglio e sono anche disponibile ad accogliere emendamenti utili al miglioramento della mozione, sempre che ci possiamo confrontare con rispetto reciproco. La mozione che è stata per ora solo depositata al Consiglio Provinciale di Trento, non ancora in priorità per la discussione, non vuole assolutamente essere pro qualcuno e contro qualcun altro, la sottoscritta non ha interessi personali nè di lobby. Mi è stata segnalata una situazione difficile di convivenza pescatori-canoisti soprattutto sul fiume Noce, quindi stiamo parlando di un luogo ove c'è un uso commerciale turistico della pratica sportiva, mi è stata poi riferita una buona volontà sia dei proprietari delle strutture turistiche sia dei pescatori di trovare modalità per "non pestarsi i piedi". Nella vicina Provincia di Bolzano hanno già in uso un regolamento simile a quello che propongo e nessuno si è mai scandalizzato. Ci sono situazioni in cui il solo buon senso e la sola buona volontà non bastano, soprattutto quando l'approccio non è più solo quello sportivo, ma gli si affianca quello commerciale, che ha, legittimamente, altre logiche e necessità. Sul fiume Noce devono convivere gli interessi degli sportivi, pescatori e canoisti, con quelli delle ditte che offrono questa attività ai turisti e mi è stato riferito che tutti apprezzerebbero il fatto di avere una regolamentazione di massima a cui rifarsi, che non proibisce niente a nessuno, ma che mette ordine, così come si fa in tutte le democrazie quando si inventano costituzioni, leggi e regolamenti perchè ciascuno sappia che il suo diritto non può calpestare quello degli altri, come avviene invece nella legge della giungla. Sul piano del possibile intervento culturale e formativo sfonda una porta aperta, e se ha suggerimenti da darmi sarò ben lieta di "meditare", "informarmi maggiormente" ed eventualmente inserirli nella mozione. Invito lei e gli altri che volessero (quelli che si sono allarmati per la mozione), ad inviarmi poposte emendative, poichè c'è tutto il tempo per inserire nel testo  eventuali miglioramenti, prima che arrivi in aula. Resto a disposizione. Sara Ferrari
 

MIA REPLICA.
Buongiorno, risponderò per punti al suo lungo messaggio, precisando due cose:
io parlo esclusivamente personale, anche se ho già raccolto la solidarietà di alcuni frequentatori del forum;
mi spiace che lei si sia offesa per il mio messaggio, ma il documento l’ha firmato lei e molte cose che ha scritto/firmato, ripeto, le ho trovate inaccettabili.

   Per quanto riguarda la polemica linguistica, grazie alla sua laurea con lode mi spiegherà per quale licenza poetica in una riga si scrive raftin e la riga sotto rafting. Mi spiegherà inoltre il senso e la sintassi della frase che riporto sotto per intero: “Rafting, hidrospeed e canyonig (sic) tendono ad essere praticate su moltissimi fiumi e torrenti dove il senso di “avventura” e la carica adrenalinica che queste discipline para/sportive rafting, li sta imponendo ad una massa sempre maggiore di praticanti, in questo aiutati dalla nascita di centri specializzati anche sulle acque del Trentino.”. Il mio sospetto è che il documento sia il risultato di un frettoloso (e superficiale) collage di pezzi scritti da varie mani. Il fatto poi di non curarsi minimamente di controllare l’ortografia delle parole che definiscono le attività di cui si parla, denota, a mio personale avviso, scarso rispetto e considerazione.
   Nella sua risposta lei mi parla del caso del fiume Noce, forse esistono altri casi su cui è possibile intervenire. Nel mio messaggio non escludevo la possibilità di introdurre regole, in casi particolari. Nella mozione, invece, si parla di divieti su tutti i corsi d’acqua e permessi limitati solo su alcuni. A me pare un’impostazione illiberale e, soprattutto, irragionevole.
   Io sono sicuramente supponente e arrogante, altrettanto supponente, però è definire la pesca come attività sportiva e parlare invece di “attività para-sportiva” quando ci si riferisce a canoe kaiak, raftin hidrospeed canyonig (sic) come se fossero di rango inferiore alla pesca?
   Lei mi cita la provincia di Bolzano in cui tali regolamenti, a suo dire, non hanno scandalizzato nessuno. Tempo fa ho parlato con canoisti di Merano e mi risulta che fossero tutt’altro che contenti del regolamento introdotto, ad esempio, sul Passirio. Regolamento, guarda caso, molto punitivo per i canoisti, a favore dei pescatori.
   Tornando al passaggio in cui mi accusa di essere supponente, non intendo certamente dire che lei sia scema, l’eventuale ignoranza (riferita agli argomenti in questione) poi, non è un problema se c’è la volontà di confrontarsi; sono però convinto, e credo di averlo dimostrato “per tabulas”, che il suo documento sia molto superficiale e parta da presupposti sbagliati. Infatti della sensibilizzazione, dell’intervento culturale non c’è traccia, la mozione parla solo di divieti. Sarò lieto di complimentarmi con lei se l’eventuale nuovo regolamento recepisse i miei suggerimenti, e tutti gli altri suggerimenti che verranno dal contributo dei soggetti interessati.

In attesa di suoi ulteriori commenti, con infinita arroganza, le porgo i miei ossequi.

Giuseppe Coduri
tel. +39 348 74 39 386
fax +39 02 99 98 49 47
giuseppe.coduri@fastwebnet.it

stefano caprile CCN:
Giuseppe,
voglio complimentarmi con te per il risultato ottenuto. Avvicinare al forum il consigliere regionale che ha redatto la mozione è un risultato eccellente.
E sicuramente il suo messaggio indica una chiara apertura a confrontarsi con noi.
La tua risposta porta delle argomentazioni valide, però non approvo affatto il tono che usi. Temo che l'unico risultato sarà quello di richiudere una porta appena aperta. Non credo che cavillare sulle improprietà linguistiche e concludere con uno sberleffo ("..con infinita arroganza") sia il modo migliore per indurla ad ascoltarci.

stefano caprile CCN:
Mi rivolgo direttamente alla Dott.ssa Ferrari:
Nel suo messaggio riportato dall'amico Coduri, lei menziona il caso Noce, come esempio di problemi di convivenza tra canoisti e pescatori. Poi però, nella mozione, suggerisce di limitare la pratica degli sport d'acqua viva (termine che include le varie discipline da lei elencate: kayak, canoa, rafting e canyoning) ad un numero limitato di corsi d'acqua.
Non pensa che in questo modo, anzichè risolvere, il risultato sarà quello di acuire i problemi già esistenti sul Noce? Immagini di fare il contrario: proibire ai pescatori di esercitare la loro attività in tutti i fiumi ad esclusione di alcuni, tra i quali il Noce. Ovviamente tutti i pescatori si concentreranno lì. E lo stesso faranno i canoisti, se la mozione passa.
Seguire l'esempio della Pprovincia di Bolzano equivale a risolvere un problema di convivenza sopprimendo uno dei due attori. E' nè più ne meno la posizione di chi vuole risolvere i problemi di convivenza con gli immigrati cacciandoli dal nostro paese. Non credo che lei si riconosca in questi metodi.
Piuttosto la invito a seguire l'esempio della Provincia di Vercelli, dove i problemi di convivenza tra canoisti e pescatori sono stati brillantemente risolti armonizzando le esigenze delle due diverse discipline.
Chi pratica canoa e sport d'acqua viva più in generale utilizza normalmente le ore centrali della giornata, mentre i pescatori sfruttano al meglio le prime ore del mattino e le ore serali.
In Valsesia sono stati stabiliti orari per la pratica delle diverse discipline, con buona pace di entrambe le categorie, nonostante, le assicuro, il traffico di canoe e raft nelle acque del Sesia sia molto intenso; probabilmente più che sul Noce.
Nessun divieto è stato posto sugli affluenti e sugli altri corsi d'acqua della provincia. Quando capita di incontrare un pescatore, normalmente la considerazione reciproca unita alla  buona educazione consente di risolvere il problema.
Cordiali saluti,

Stefano Caprile
Canoa Club Novara

Marco Pec:
I miei complimenti a Giuseppe per essere riuscito a instaurare un dibattito con la consigliera, sperando che diventi costruttivo e che ne esca qualcosa di buono per tutti. E i miei complimenti anche alla consigliera che prontamente ha risposto mettendosi in gioco e comunque dimostrando di essere disposta ad un dialogo......fossero tutti così...

Marco Pec

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