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La prima dell'Artogna: una sfida della canoa esplorativa !
Gigi Rizzitelli:
Un doveroso grazie al team “tutto italiano” (lombardoligurepiemontlazialtoscano)che mi ha accompagnato in questa meravigliosa discesa.
Dalla preparazione, che ha richiesto una giornata intera di camminata esplorativa, al coordinamento di tutto il necessario per l’ elitrasporto.
Il team franco-internazionale che ci seguirà, sappia che, potrà inserirla tra le discese più spettacolari e i percorsi più impegnativi della Val Sesia, insieme all’ upper Sorba e al Vogna.
Chi vorrà, fare a meno dell’ elicottero sappia che, dovrà affrontare due ore di cammino, con la canoa in spalla, lungo un sentiero sempre in salita . Penso che questo, è solo un piccolo inconveniente, che potrà conservare e proteggere la sua bellezza di "paradiso selvaggio", fino a quando, non verrà costruita una strada.
Quindi grazie
a Mario che ha soffiato sul fuoco sufficientemente per far partire l’ impresa,
a Renzo da buon mediatore ha contrattato sul prezzo dell’ elicottero per non farci svenare,
a Danielino che ci ha aperto quasi tutti i passaggi,
a Mimmi che ci ha fatto vedere che i salti si fanno anche all’ indietro,
a Darietto per la giusta carica e spinta positiva,
a Gio’ che ha tenuto il gruppo coeso,
a Lucio e come poteva mancare il numero uno dei riders
e a Mattia per il supporto video-logistico-fotografico-barrettenergetico.
Grazie ragazzi siete grandi.
Gigi Rizzitelli
Zabettta:
Complimenti a tutti :)
Betta
ZiMario:
Amici canoisti,
uno stupendo reportage fotografico della prima del torrente Artogna su http://www.kayakfeelyoufree.it/special.html sezione "Viaggi e Spedizioni". Vorrei ringraziare Daniele Tira, Luigi Rizzitelli e Michele Rinaldi per la gentile concessione del materiale fotografico.
A presto in fiume
Mario Adolini
www.kayakfeelyoufree.it
Gigi Rizzitelli:
A gentile richiesta qualche indicazione utile per i prossimi.
SBARCO: dal paese di Campertogno si attraversa il vecchio ponte sul Sesia e si prosegue, seguendo la strada a destra fino ad arrivare al parcheggio, dove finisce la strada e si può lasciare l’ auto.
Da qui partono due sentieri, si imbocca il sentiero a sinistra che risale , ma , attenzione poco dopo si deve prendere la deviazione sulla destra che passa di fianco alla casa sul lato destro risalendo.
Da qui non si può sbagliare il sentiero è unico in direzione Alpe Campo, ben segnato, prestare attenzione nel caso di pioggia molto scivoloso infatti si incontrano diverse lapidi. Si sta risalendo la Valle Artogna sulla destra orografica, si arriva al punto panoramico della cascata del Tinaccio 47mt. In totale questo tratto è un famoso percorso di torrentismo.
Circa 1 km. A monte di questa cascata si trova lo sbarco facilmente riconoscibile perché la gola si stringe e non è più accessibile dal sentiero, mentre dal fiume si riconosce per un passaggio altamente spettacolare: la cascata del ventaglio. Calcolate 30/40 minuti,da quando sbarcate per tornare all’ auto, con la canoa in spalla.
IMBARCO: occorrono minimo due ore di cammino dal parcheggio per arrivare all’imbarco . Si tenga presente che il ponticello di ferro, che permette di passare dalla destra alla sinistra orografica, nei pressi della chiesa della Madonna delle nevi, si trova esattamente a metà strada. Una valida alternativa è l’ elicottero. Un gruppo di almeno otto persone potrà permettere di dividere l’ onere ragionevolmente Con l’ elicottero sarete trasportati nel giro di pochi minuti sul prato adiacente a due baite sulla riva sinistra circa 500 metri a monte dell’ imbarco. In corrispondenza delle due case un sentiero porta direttamente al fiume. Si deve attraversare a piedi,il ponticello di ferro è stato travolto da una slavina.
Il fiume mostra subito il suo carattere : uno scivolo di circa 18 metri, giudicato non navigabile con il livello da noi incontrato. E’ preferibile imbarcarsi a valle di una frana, creatasi l’ anno scorso, facilmente riconoscibile, calandosi nel fiume a monte del primo passaggio : un grande scivolo in curva che risulta anche essere l’ unico passaggio che non si può trasbordare.
Le regole le conoscete. Chi affronta un percorso di questo impegno e difficoltà è sicuramente preparato, ad ogni evenienza, sappia comunque che, in questo tratto, i passaggi sono tutti stati già percorsi, tranne due trasbordi,molto semplici, dovuti a massi che ostruivano. E’ un susseguirsi di passaggi altamente spettacolari . Una delle due sponde, solitamente la riva destra, è sempre percorribile per trasbordare, per sicurezza o per fotografare.
Buona discesa.
Gigi Rizzitelli
caterini massimiliano:
Che impresa audace !!
queste foto mi fanno venire in mente la grande differenza che c'e' tra i "fatti " e le "chiacchiere" ...
BRAVI ragazzi !! ;)
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