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On the Road on the Wave!
Ettore Ivaldi:
Quando arrivo ad Augsburg mi tuffo inconsciamente nel passato, tutto ciò che ti circonda ha una ragione storica, un aggancio con quello che fu, una testimonianza della gloria conquistata e dello splendore vissuto dai padri della canoa.
Il canale costruito nel 1971 per le olimpiadi di Monaco dell’anno successivo ha quasi 40 anni ed è ancora una struttura al passo con i tempi e perfettamente funzionante. Gli ingegneri di quel tempo l’hanno pensata proprio bene e l’hanno vista lunga visto che a distanza di molto tempo si organizzano ancora oggi gare di livello internazionale. Nel 2012 saranno qui i campionati Europei che varranno come seconda selezione olimpica per Londra. Il logo, che contraddistingue dal 1972 le gare in questa località tedesca a 50 chilometri da Monaco, è rimasto quasi invariato. Si tratta di una pagaia che riproduce il movimento della pagaiata. A casa, nella mia collezione di pins, ne ho uno dei Giochi Olimpici di Monaco ’72 con questo marchio: fondo azzurro e pagaia argento. Un logo nato con il canale e che si è dimostrato vincente per la sua semplicità e nello stesso tempo per il senso di dinamicità che ci regala guardandolo. Ad Augsburg però si parla di competizioni di slalom già dal 1960 e quest’anno si festeggiano giusto i 50 anni di attività.
Non si fa nemmeno in tempo ad entrare nel parco e una targa ricorda i medagliati della prima olimpiade della storia per la canoa slalom. Dopo pochi passi si entra nella struttura vera e propria e un prato di un meraviglioso verde brillante fa da contorno al corso d’acqua artificiale lungo 530 metri, profondo da un minimo di 0,41 ad un massimo di 3,25 metri, con una pendenza di 5 metri e 50 e la sua portata varia da 10 a 28 metri cubi al secondo. Prima di metterlo in opera si costruì un modellino in scala lungo poco più di nove metri e il computer simulò il movimento dell’acqua: siamo nel 1969.
Quando entro nell’arena, come viene chiamato ultimamente l’impianto sportivo, sulla destra vedo ancora oggi la banda che nei giorni delle olimpiadi animava le giornate di gare. Erano tutti maestri d’orchestra impegnati dal comitato organizzatore sui diversi campi di gara. Lungo il percorso i giudici di porta erano vestiti con una vistosa giacca verde e cravatta e i pantaloni erano di color grigio Dall’altra parte del canale, praticamente di fronte ai suonatori si ergeva un palo poco più alto di cinque metri: quello era il tripode per la fiaccola, dove cioè ardeva il fuoco acceso dalla vestali molti mesi prima ad Olimpia davanti al tempio di Zeus. Nel 1972 ad accendere la fiamma fu Karl Heinz Englet. Il motivo di questa scelta è presto detto. Infatti l’allora ragazzotto tedesco, grazie ad una serie di studi fatti e relazioni presentate aveva avuto la capacità di portare i giochi olimpici dello slalom proprio ad Augusta Vindelicorum che fu fondata nel 15 a.C. dall'imperatore Augusto lungo la Via Claudia. Sempre sul lato destro ora sono poste quattro pietre con altrettante targhe che ricordano i campioni olimpici tedeschi nella canoa slalom. In ordine cronologico sono: Elisabeth Micheler che a La Seu d’Urgell vinse l’oro nel kayak femminile, Oliver Fix, oro ad Atlanta ’96 k1 maschile, quindi nel 2000 Thomas Schimdt e nel 2008 Alexander Grimm.
La cosa più sconvolgente rimane il canale stesso. Infatti nulla è cambiato, così è nato e così è rimasto si è solo spostata, negli anni, la partenza più a valle visti i regolamenti e la diminuzione dei tempi di gara previsti attualmente. Un tempo si partiva dalla dighetta, che regola il livello dell’acqua e che al centro ha un passaggio tra le due paratie laterali. L’angusto, ma altrettanto caratteristico passaggio è conosciuto con il nome di “bocca del diavolo”. Poi intorno alla fine degli anni ’80 la partenza fu spostata sotto la torre, dove c’è il museo della canoa, e solo nei primi anni del 2000 si arrivò a sistemare lo starter al bivio dove è attualmente. Appena partiti ci si trova nella rapida dalla “Waschmaschine” quindi sotto il ponte troviamo il “Bogenbrucke” - ponte degli spiriti, e subito dopo “Mody Dick” che non è altro che un enorme massone che ricorda per l’appunto la famosa balena dell’omonimo romanzo dello statunitense Herman Melville pubblicato nel 1851. Mi ricordo che alle medie ci proposero la versione italiana di Cesare Pavese e per fine anno organizzammo una recita sul tema della balena. Fu quella l’occasione per rendermi conto che la carriera da attore non faceva per me: dimenticai parte del copione con grande imbarazzo della professoressa di italiano. L’onda a turacciolo, in tedesco “Korkenzieher” con il “Kreisel” e il “Torpedoqalze” formano la parte finale del budello d’acqua.
Per completare l’aspetto storico, in acqua trovate spesso e volentieri due canoisti che hanno fatto grande la Germania dei pali e più precisamente Peter Micheler e Soren Kaufman. Due personaggi che a distanza di tanto tempo mantengono viva la passione per la canoa e non sanno rinunciare assolutamente ad una discesa al giorno sul canale che ha regalato e regala sempre grande emozioni.
Le gare inizieranno venerdì con le prove di qualifiche e proseguiranno sabato e domenica con semifinali e finali.
Sito ufficiale della manifestazione www.kanu-schwaben-augsburg.de live timing and results su www.123result.com
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Augsburg, 30 giugno 2010 - 3^ Gara di Coppa del Mondo - Finale
Ettore Ivaldi:
Il più bel gesto della giornata e che ho apprezzato con un caloroso e animato urletto da contralto, tanto da attirare l’attenzione di molti colleghi nella tenda video, è stato il colpo indietro di destro di Fabian Dorfler alla porta numero 10 che gli ha permesso di fare la porta in discesa ed infilarsi diretto nella risalita numero 11, da dove è uscito come un missile terra-aria sparato dalla base americana di Aviano. Il colpo magico è partito praticamente dalla coda caricato al massimo dalla rotazione delle spalle. La testa fissa sul palo interno della 11 e un leggero angolo di entrata della coda. Una volta arrivato a ridosso del palo il gomito si è immerso nell’acqua e magicamente si è trasformato in una propulsione avanti da paura seguita da cinque colpi magistrali. Probabilmente il buon Dorfler si è immaginato di essere su uno di quei salti che è abituato a fare con la canoa in plastica, dove cioè la velocità di braccia e l’accelerazione relativa diventa l’elemento che ti può veramente salvare la vita e in questo caso la porta! Tutto il resto nella normalità
Piccola nota per il lettore: il 97% dei concorrenti ha optato per una saggia e sicura retro mentre il 3% è rappresentato quindi da Dorlfer, il maestro, Grimm, l’allievo, e Rheinisch il terzo incomodo!
Il campione tedesco era da mo’ che non lo vedevo pagaiare visto che l’anno scorso non era in squadra e che alle due altre gare di coppa - Praga e Seu - non ha partecipato perché impegnato in raid per il mondo con la canoa d’alto corso. L’attesa però non è stata vana e rivederlo aggredire l’acqua, sulla sua canoa arancione, è stata una vera e propria delizia per i miei occhi e per il mio spirito che ha un occhio di riguardo per il campione del mondo in quel di Penrith nel 2005. Nello stesso anno vinse anche la coppa del mondo. Va beh aspettiamo domani e si vedrà.
Bravi Andrea Benetti e Erik Masoero che passano il turno, ma che devono fare i conti con i guai fisici del timoniere della barca gialloverde, ma si sa che in C2 quando si sta male si soffrire in due... inevitabilmente!
Tanto per la cronaca la qualifica nei K1 men se la porta a casa Peter Kauzer con una bella seconda manche che trovate su You tube - http://www.youtube.com/watch?v=p1ecRx5Z1zE - così evito di commentarla... non ho molto tempo e soprattutto dovrei guadagnare ore di sonno perché domani, dopo le gare, mi aspettano diverse ore di viaggio con la mia casa su sei ruote ... le due dietro sono gemellate! Si va a Foix a vedere gli junior all’opera ai campionati del mondo di slalom.
Mi rimane il tempo però per una riflessione. C’è chi gioisce per una futura vita e chi lotta per la sua, due notizie che oggi mi hanno preso alla sprovvista, mi hanno sconvolto, mi hanno fatto gioire per l’una e rattristare incredulo per l’altra. L’una mi ha fatto toccare il cielo e l’altra sprofondare nell’abisso dell’incredulità. Mi ha riportato con i piedi per terra in questo mio mondo avvolto e circondato da canoe, pagaie, atleti, affetti e amori. Spero e confido nella forza della corrente e nello spirito dell’acqua che corre. Già altre volte hanno fatto miracoli. Altro non posso fare.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Augsburg, 2 luglio 2010 - Coppa del Mondo Canoa Slalom 2010 qualification race
Ettore Ivaldi:
...
Chiamato fui di là Ugo Ciappetta;
di me son nati i Filippi e i Luigi
per cui novellamente è Francia retta
Figliuol fu' io d'un beccaio di Parigi:
quando li regi antichi venner meno
tutti, fuor ch'un renduto in panni bigi,
...
Purgatorio XX
Il 3 luglio del 987 fu incoronato Ugo Capeto re di Francia e nello stesso giorno di 1.023 anni dopo viene incoronato Daniele Molmenti re dei Kayak uomini. Capeto era figlio del duca dei Franchi e conte di Parigi. Super Cali è figlio di Ubaldo professore di Cordenons.
Capeto fu il capostipite dei Capetingi. Molmenti è il numero uno degli slalomisti che pagaiano seduti e usano una pagaia con due pale. Ad Augsburg non ha vinto il nuovo re, che oggi viene incoronato ufficialmente nella piazza di una città trionfante per la vittoria calcistica, infatti il fattore campo è stato troppo determinante. Ha combattuto come solo i grandi condottieri sanno fare. In semifinale ha impressionato per determinazione e caparbietà. Chiunque, non fosse re, dopo due tocchi avrebbe buttato sul fuoco speranze e sogni. Prima di Super Cali solo un certo Richard Fox e Fabian Lefevre si potevano permettere il lusso di tanta superiorità, ma erano i tempi in cui le canoe erano lunghe 4 metri, poi, a forza di restare in acqua, si sono accorciate così come i distacchi tra i fuoriclasse! Lui dopo due penalità non ha tolto il piede dall’acceleratore e come “bere un bicchiere d’acqua alla mattina al mio risveglio” è andato diritto verso l’obiettivo: un’altra finale conquistata con la coppa praticamente già da esporre sopra il caminetto di casa da ammirare nelle serate d’inverno mentre si sorseggia dell’ottimo brandy Napoleon, invecchiato 4 anni, da servire esclusivamente nei bicchieri marchiati con la lettera iniziale del famoso liquore. La finale è stata un trionfo dei padroni, che su 5 k1 disponibili ne hanno piazzato 4 in finale con un Dorfler fuori per un 50 molto dubbioso. Gli altri magici dieci sono 2 italiani - bravo Cippo che ci ha riportato con il cuore e la memoria al 2006 quando volò sull’acqua, nella speranza che le ali ora riaperte lo possano portare ancora così in alto - un francese, un inglese, un polacco e uno sloveno... il solito sloveno ovviamente!
Gareggiare ad Augsburg a casa del nemico, con la contraerea puntata, è come cercare di passare il territorio Cheyenne a piedi nudi senza le truppe del generale Jeorge Amstrong Custer. Per richiamare l’attenzione vi potreste mettete a fischiettare e cantare:
I nostri cuori son fieri di averci dato fama
Perché presto si sa da dove veniamo
Ovunque andiamo temeranno il nome
Di Garryowen in gloria.
Invece che acqua termale, berremo birra scura
E pagheremo il conto sull'unghia;
Nessuno andrà in galera per debiti
Da Garryowen in gloria.
Certo qualche battaglia la potete anche portare a casa, ma state certi che per il resto del mondo arriva prima o poi il Little Big Horn e il massacro è inevitabile. Lo sanno gli Hochoschoner che sono stati circondati e abbattuti prima in acqua e poi a tavolino con un ricorso che ha impedito loro, dopo anni, di essere in finale. Fu così anche per Martikan due anni fa e l’anno scorso non si presentò al via. In questi giorni il campione della pala singola sembrava più nervoso del solito, sta pagaiando molto anche fuori dall’ora quotidiana d’allenamento concessa durante la settimana. Evidentemente l’esclusione dalla finale di Praga gli è pesata non poco, non è volato a Seu e, dicono voci indiscrete, che abbia rinunciato per venire direttamente ad Augsburg per preparare al meglio la finale di Coppa... vedremo cosa succederà in questa prima domenica di luglio in un’estate partita in sordina, ma che ora non ci risparmia per caldo ed emozioni.
Andrea Benetti ed Erik Masoero hanno tempi da finale, qualche tocco di troppo e un guaio fisico di Erik non regalano loro la soddisfazione di essere al via per l’ultimo atto, ma ora è tempo per cercare soluzioni e rimediare alle pene lombari con una saggia cura e tanto relax... ora è tempo del buon Gigi che di mestiere fa il dottore, ma con il cuore è calciatore, canoista, corridore, pallavolista, tennista... papà e maritino!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Augsburg 3, luglio 2010 - Coppa del Mondo Canoa Slalom
Ettore Ivaldi:
L’aria che si respira ad un campionato del mondo Junior è decisamente diversa da una gara di pari livello senior. I giovani sono effervescenti, non ci sono prime donne, tutti partono con le stesse chance, con gli stessi sogni e con le stesse paure. Il sorriso è sulla bocca di tutti e basta una fiammella per accendere un fuoco che arderà a lungo nei loro animi. Ed è stato così durante la cerimonia di apertura di questi 13esimi mondiali di categoria quando nel cortile dell’Hotel de la Ville - Municipio - la banda dei “bomberos” ha intonato ballate e motivetti che si prestavano a quattro salti benaguranti. I giovani hanno fatto ben presto dimenticare i lunghi discorsi di politici che immancabilmente non perdono l’occasione per dimostrarsi fuori dalla realtà restando imbacchettati in ruoli assurdi senza senso. Se mai mi capitasse di diventare un politico Gesù mi salvi dai protocolli e da parole vuote e senza senso e mi dia il coraggio di unirmi ai caroselli che gli junior hanno inscenato con lo spirito libero che li contraddistingue.
I mondiali Junior presero il via ufficialmente nel 1986 a Spittal in Austria. Per l’Italia parteciparono in quella prima edizione nel kayak femminile Marina Zava, friulana di Sacile che usciva dalla scuola di Giuseppe Coan, nella candese monoposto il veronese Mauro Grossi che rinverdiva la tradizione scaligera in questa specialità, mentre nel kayak maschile al via due eporediesi Alberto Roviera e Marcello Pistoni con il veneto Oscar Moro. Solo due di loro e cioè Mauro Grossi e Marina Zava arrivarono a disputare anche un campionato del mondo assoluto. Il primo partecipò ai mondiali negli States nel 1989 chiudendo al 23esimo posto, mentre la seconda partecipò ai mondiali in Val di Sole con un 43esimo posto e un 10 nella prova a squadre.
Le gare a squadre vennero introdotte solo nel 1990 con l’edizione che si disputò in Svizzera a Tavanasa. Non sempre vennero assegnati i titoli iridati per le gare a squadre nella canadese doppia infatti su 13 edizioni solo cinque volte e più precisamente nel ’96, 2000, 2002, 2006 e 2008. Anche per questa edizione non si raggiungono le sei nazioni partecipanti, sono solo cinque e pensare che i francesi schierano al via solo due equipaggi... incredibile. Questo però è un segno chiarissimo in relazione al futuro che spetta a questa splendida specialità che presto verrà cancellata dai giochi olimpici, e i transalpini già stanno lavorando in questa direzione.
In Francia le gare partiranno domani con le qualifiche: in semifinale passeranno i primi 20 C2 e le prime 30 K1 donne; poi si proseguirà venerdì con qualifiche per C1 uomini con i primi 30 in semifinale, i K1 uomini tra i quali saranno i primi 40 a passare il turno mentre per le canadesi donne non vi sarà selezione visto che saranno tutte e 20 le iscritte al primo mondiale ufficiale per questa categoria a passare in semifinale. Sabato gare a squadre e domenica semifinale e finali per tutte le categorie.
Il percorso di gara è sul fiume Ariegé in località Foix nella regione dei Midi Pyrénées in un tratto attrezzato lungo 300 metri e con un dislivello complessivo di 3 metri. Le competizioni si svolgeranno con una portata media di 37 metri cubi al secondo. I disegnatori del tracciato di gara sono il presidente del boarding dello slalom dell’ICF, Jean Michel Pronon, in collaborazione con il tecnico regionale Mathilde Pichery in dolce attesa del suo primo pargoletto. Ora sul presidente Pronon ci sarebbe da scrivere un libro intero per raccontare la sua storia con la canoa, o meglio, la sua vita è la canoa, mentre per la carina e prossima mamma Mathilde ricordiamo i due bronzi individuali agli europei del 2006 e del 2009 e una serie molto lunga di piazzamenti e vittorie a squadre. Alla fine dell’anno scorso la decisione di abbandonare l’attività agonistica. La Federazione francese l’ha subito inserita nei ruoli tecnici periferici assegnandole il ruolo Regional Canoe Kayak Techincal Manager.
Si potrà seguire su internet risultati on live su www.foixcanoe2010.com dove ci sarà la possibilità di Live streaming per semifinali e finali.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Foix, 7 luglio 2010 - Campionati del Mondo Canoa Slalom Junior
Ettore Ivaldi:
Ho perso la mia ennesima partita a scala quaranta con Raffy e Marina, ma a tennis non ho rivali... almeno per il momento. In effetti il mondiale junior è talmente un altro mondo rispetto alle gare assolute che c’è anche il tempo per lasciarsi andare a giochi di società o a momenti di distrazione post gare. Eppure le competizioni di oggi hanno offerto degli spunti interessanti in vista delle semifinali e finali di domenica mettendo in luce diversi giovani slalomisti che non tarderanno ad essere protagonisti, fra non molto, nella massima categoria. A bordo campo ci sono fiumi di compagni di squadra a seguire e ad incitare gli atleti in acqua. I più colorati gli spagnoli che sono arrivati con tamburi e una maglietta gialla che li rende ben visibili nel loro peregrinare avanti e indietro sul percorso di gara. I tedeschi... sono tedeschi e anche quando corrono appresso al loro compagno di squadra sono ordinati e disciplinati. Rumorosi gli slovacchi che usano trombette calcistiche assordanti e piuttosto gracchianti. Ci sono poi tante mamme e tanti papà che seguono i loro pargoletti nelle imprese iridate. Non mancano nonni e nonne che sembrano però smarrirsi quando qualcuno cerca di spiegargli che oggi è solo la gara di qualifica e che poi seguirà la semifinale e la finale e che sabato ci saranno le gare a squadre. Come ... a squadre?
I francesi sono bravi ad organizzare le gare e nello stesso tempo ad intrattenere il pubblico di ogni età. Per i transalpini ogni gara è un momento importante per far conoscere questo sport e allora spazio alle discese in gommone gratuite, basta prenotarsi, oppure i più piccoli possono scoprire la canoa in piscina per muovere le prime pagaiate. C’è poi il mercatino per l’attrezzatura da canoa e lo stand dove si racconta quanti campioni francesi sono usciti da questa regione dei Midi Pyrénées. Sul percorso poi si incontrano tante ex glorie della canoa slalom che seguono le giovani speranze del canoismo mondiali. Così ti fermi a parlare con Scott Shipley che nel 1988 da junior aveva vinto il mondiale e poi fu protagonista nel K1 fino al 2000 con 3 coppe del mondo vinte - 93, 95 e 97 - e una serie spropositata di secondi posti ai mondiali e in coppa. Oggi è un ingegnere idraulico che progetta canali per la canoa e che non ha abbandonato però la passione per lo slalom, tanto da arrivare giusto ieri dagli States, attraversare metà Europa in auto, essere presente e operativo con il video per tutta la giornata e ripartire lunedì prossimo per tornare al lavoro.
Per l’Italia è arrivato anche il mitico Vittorio Celetti con la funzione di giudice arbitro e non posso perdere l’occasione per scattargli una foto in perfetta tenuta arbitrale da spedire a Peppino D’Angelo che cura la pagina web della DAC. Chissà mai che decida di pubblicarla per dare il giusto merito al nostro settore arbitrale che purtroppo è troppo poco presente nelle gare internazionali se messo a confronto con tanti altri paesi d’Europa.
La giornata si conclude con il border cross ad eliminazione sul percorso di gara con due passaggi obbligati e una partenza da una rampa alta poco più di 5 metri. Se lo sapeva il mio amico L8 certo non sarebbe rimasto in spiaggia a prendere il sole e a guardare le natanti spaparanzate con la pancia all’aria!
A parte tutto questo contorno la pietanza del giorno è stata ben servita e piacevolmente gustata, se il pranzo fosse tutto qui tornerei a casa comunque sazio, tutto quello che arriverà in più sarà ben gradito.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Foix, 9 luglio 2010 - Campionati del Mondo Canoa Slalom Junior
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