Spazio Federazioni > Discussioni FICK
On the Road on the Wave!
Skillo:
W Slafkovsky!!! Mi piace molto Martikan ma, come già ebbi a dire, la sua particolare canoa ed il suo stile unico ci "ipnotizzano" lasciando che i suoi concorrenti con le "normali" tecniche e attrezzature facciano sotto il nostro naso cose che notiamo poco e che ci fanno sempre dire "però Martikan è su un altro pianeta ...".
E poi questi "normalmen" che usano canoe "normali" e pagaiano in modo "normale" te li ritrovi là davanti e quasi non ti sai spiegare come abbiano fatto.
Francesco Iacobelli:
una curiosità: è vero che T. Estanguet è l'unico C1 ad essersi avvicinato al miglior tempo fatto registrare da un K1? purtroppo non ricordo in che competizione..
Ettore solo tu puoi rispondere a questa domanda
stammi bene
F.BOYS
Ettore Ivaldi:
No non è vero... mi dispiace. Non è stato il grande Tony Estanguet ad essere il C1 più vicino ai K1 men poichè Martikan è riuscito a fare meglio ad Atene nel 2005 in Coppa del Mondo quando ha battuto i K1 e Super Cali se lo ricorda molto bene!
Occhio all'onda! Ettore Ivaldi
Ettore Ivaldi:
Il mio amico Mark Delaney mi ha servito, in sala video, un ottimo caffè caldo in attesa della partenza della seconda manche e devo confessare che è la prima volta che ho ingurgitato la mia bevanda preferita senza zucchero. Come si dice dalle mie parti a “caval donato non si guarda in bocca” e visto il vento, la pioggia e le temperature invernali di questi giorni certo non ho fatto troppo lo schizzinoso: ho apprezzato il gesto, ringraziato e bevuto tutto d’un fiato!
Maialen Chourraut ha vinto la qualifica delle donne con estrema facilità, mettendo in mostra una tecnica sopraffina e una calma apocalittica. La basca sarà la sicura protagonista in rosa di questa stagione agonistica, anche se questo l’avevo già detto e scritto da tempo come avevo già detto e scritto che non ha nessuna ragione tecnica insistere, per gli italiani, su ragazzine che, in gare come queste, mettono a rischio la propria salute e gli studi liceali. Prendere 10 secondi dalla ventesima è come prendere una bastona sui denti in un vicolo cieco e chiedersi da che parte arrivasse il fendente. Il kayak femminile aveva al via 16 nazioni, di cui 9 hanno preso posti in semifinale e 7 sono uscite. Austriache, ceke, francesi e slovacche sono passate in toto; inglesi, tedesche e russe con due barche e con una Irlanda e Spagna.
Nessuno confronto è possibile fare con la gara del kayak maschile visto che il tracciato di oggi è stato ulteriormente accorciato visti i livelli del Danubio che fra poche ore, a detta degli esperti, arriverà sulle tribune. Così facendo sperano di far fluire velocemente la maggior quantità di acqua possibile verso valle salvando le gare di domenica. Peccato perché è sempre interessante avere dei parametri di confronto fra le categorie, giusto per cercare di capire qualcosa in più di questo magico mondo dello slalom.
Bella gara nella canadese doppia su un percorso disturbato dal vento. Tanto per dare un saggio di potenza gli slovacchi affilano le armi e conquistano i primi tre posti. I cugini Skantar vincono sui gemelli Hochschorner e su Kucera/Batik il resto sembra non esistere tanta è la loro superiorità. Benetti e Masoero, con una seconda discesa decisamente più veloce rispetto la prima, fanno vedere un bell’assieme, frutto di anni di lavoro e illuminano il futuro. Come da previsioni, viste le gare di selezione, fuori gli altri azzurri della canadese doppia. I risultati non si improvvisano e anche lavorando duramente non bisogna dare nulla per scontato, immaginiamoci poi per chi ha affrontato questo europeo con pochissime ore di allenamento sul questo canale. Se si fosse speso questo tempo e questi denari per un proficuo raduno a Leipzig invece di perderli e sprecarli a Bratislava in cerca di sogni proibitivi e irraggiungibili si sarebbe dimostrato di avere a cuore le sorti della canoa slalom nazionale e il futuro di giovani che meriterebbero giuste opportunità di crescita con umili dirigenti e saggi allenatori.
E per parafrasare una vecchia canzone di Josè Feliciano ci chiediamo un po tutti da queste parti che sarà, che sarà, che sarà del Campionato Europeo, chi lo sa? Forse tutto o forse niente, ma domani si vedrà!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Cunovo, 4th June 2010 - European Canoe Slalom Championships
P.S. per dovere di cronaca devo sottolineare che dopo il ricorso dgli inglesi è stato tolto il 50 a Huw Swentnam in seconda. Quindi il potente e biondo inglese passa il turno e lo ritroveremo in semifinale ne fa le spese Lubos Hilgert che invece reserà sulla riva a guardare e meditare per il futuro.
P.S.2 è ufficiale domani sabato 5 giugno tutto sospeso. Semifinali e finali per tutte le categorie rimandate a domenica e gara a squadre manche unica dove si assegneranno le medaglie. Domani però alle 14 la decisione finale.
Ettore Ivaldi:
Un sabato di riposo forzato a guardare l’acqua che defluisce verso valle e che alle nove di questa mattina aveva praticamente ricoperto il canale di gara. Che fare quindi, se non sfruttare la bella giornata di sole per una pedalata verso il centro di Bratislava in compagnia dell’amico-collega Jerney Abramic? Lo sloveno, come già sapete, allena da diversi anni gli austriaci Oblinger, Helmut e Violetta, e spesso e volentieri ci troviamo per condividere momenti di relax o per scambiarci idee e progetti. Anche lui esiliato all’estero dopo che per la Slovenia aveva vinto parecchio e soprattutto aveva costituito con Marian Strukely, Janez Skok e Albin Cizmar un “dream team” dello slalom tra gli anni ’83 e ’96.
Ci sono circa 20 chilometri da Cunovo al centro della città su una pista ciclabile affollatissima di pattinatori, ciclisti e runners e guarda un po chi si incontra? Prima le sorelle russe Perova, Alexandra e Katerina, impegnate a correre. Poco più avanti sui pattini gli Hilgert, mamma e figlio. Si pedala con il vento in poppa e in meno di 50 minuti si arriva, senza macchine, incroci, semafori, scale o altri inghippi, a “Eurovea”. Quest’ultimo è un complesso enorme nuovissimo con centro commerciale, caffetterie, ristoranti, teatri, mostre espositive. Il tutto si sviluppa attorno ad una grandissima piazza con tanto di acqua e una mega statua del generale Milan Rastislav Stefanik, uno degli artefici dell’indipendenza della Cecoslovacchia nel 1918. Su quell’immensa piazza incontriamo Maialen Chourraut e Xabi Etchaniz che si godono l’inaspettato riposo e il sole ritrovato. Maialen, decisamente contenta per la bella gara di qualifica, ha preferito non pagaiare per impegnare la sua mente altrove. Con loro condividiamo una pizza gigante e un caffè. Proseguendo la pedalata saliamo al castello e guarda un po che sorpresa? La Neave e la Donington, le due britanniche a spasso per occupare al meglio un sabato decisamente turistico. Ed è proprio in cima alla città che arriva l’sms da Merano della vittoria di Zeno nonostante un tocco. Anche al ritorno le sorprese non mancano. Infatti, in senso opposto, sbirciamo tutto lo staff tecnico dei ceki impegnato in un trenino all’ultimo respiro con le bici da corsa. Loro hanno una passione sfrenata per lo sport del pedale, come gli inglesi Mark Delaney e Paul Ratcliffe che appena possono scappano sulle due ruote... un po alla Previde di un tempo.
Passo il pomeriggio a guardare un canale di allenamento super affollato di atleti. E’ proprio vero che il mondo è bello perché è vario e in questi frangenti ne vedi proprio delle belle: c’è chi scatta, chi pagaia tra le porte, chi sul fiume, chi lavora con l’idrofreno, chi prova le combinazioni a squadre, chi se la ride, chi riposa, chi gira fra gli stand di costruttori ed espositori e chi magari è rimasto a letto a recuperare energie e forze per una domenica europea che sarà decisamente particolare non fosse altro per la sua vigilia di festa!
Nella riunione dei capi squadra di questa sera hanno confermato la partenza, per la dimostrazione del percorso, alle 8 di domani e inizio gare alle 9.50. I titoli continentali a squadre verranno assegnati con una manche unica: è come decidere un incontro di box al primo round: se vuoi vincere devi picchiare duro e stendere l’avversario velocemente prima che lo faccia lui!
Speriamo però che l’acqua, domani al nostro risveglio, sia del livello giusto per poter concludere questa 11esima edizione del Campionato Europeo con la cerimonia di premiazione e non con una cancellazione.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Cunovo, 5th June 2010 - European Canoe Slalom Championships
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa