Le mie "EMOZIONI OLIMPICHE"
Appena terminata la lettura di "Emozioni Olimpiche" di Ettore Ivaldi mi sono tornate alla memoria le "mie" emozioni olimpiche.
Contrariamente ad Ettore io non sono mai stato a vedere , dal vivo, una olimpiade. Le ho sempre vissute attraverso i canali televisivi.Ettore descrive l'evento attravrerso i suoi sensi tanto che pare di stare accanto a Lui nel vivere situazioni a contatto della gente ed al cospetto di paesaggi colori e personaggi meravigliosamente descritti.
Eppure sono stati ben cinque i miei Atleti che vi hanno partecipato. A partire da Mosca 1980 con Luisa Ponchio( in K2 con Elisabetta Introini) , Los Angeles 1984 con Francesco Uberti (in K2 con Daniele Scarpa) e Marco Ganna(sul K4) e Paolino Carraro in K1. Poi col mitico Bebo ben 5 Olimpiadi ,a Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996(argento in K1 e argento in K2 con Scarpa), Sidney 2000 dove è ORO in K2 con Rossi e Atene 2004(argento in K2).
Occorre premettere che, a parte Luisa Ponchio, tutti i "miei" olimpionici sono stati allenati dal sottoscritto in età giovanile ed hanno partecipato alle Olimpiadi quando appartenavano già ai corpi militari.
L'emozione resta grande comunque vederli gareggiare in una manifestazione Olimpica, anche se non li alleni più, sono come tuoi figli. Il cuore batte forte e vorresti essere lì ad incitarli , a dar loro qualche consiglio, a rassicurarli o consolarli in caso di risultato negativo. Come quando Paolino Carraro, dopo essere stato in testa nei primi 900 metri della semifinale in K1 , ottiene solo il 4° posto ed è fuori dalla finale.
Ho interrotto l'attività di Allenatore di canoa nel 1988, dopo il quadriennio che ci ha portati a Seul , dove ero responsabile del settore Canadese che non ha partecipato a questa edizione olimpica. Troppo deluso dall'ambiente Federale(peraltro vedo che non è cambiato molto) e mi sono dedicato alla ristorazione per poi riprendere nel maggio del 2006 accanto a Bebo alla Polisportiva Verbano.
Ettore mi ha fatto tornare indietro nel tempo con la memoria a rivivere "emozioni olimpiche", ma conteporaneamente mi ha fatto volgere lo sguardo al futuro perchè, da noi alla Poli, sono tantissimi i giovani che ogni anno vogliono vivere l'emozione di provare il nostro bellissimo sport a contatto con la natura, e molti sono quelli che si appassionano e si allenano intensamente per ottenere i risultati sperati.
Le "emozioni olimpiche" sono l'obiettivo di ogni Allenatore che si rispetti, ma ci sono altre emozioni che hanno un significato uguale se non più elevato. Come ad esempio l'altra sera, sono venuti a cena al mio ristorante due miei ex Atleti , l'Ugo ed il Zius, della Canottieri Intra, dove ho allenato dal 82 all'88, e dopo aver riso al racconto degli episodi più significativi e dopo la classica "presa in giro", Ugo mi dice "a parte gli scherzi, Frank, dobbiamo ringraziarti per tutta la vita per quello che ci hai dato" ed a quel punto, con le lacrime agli occhi caro Ettore, le "emozioni olimpiche" hanno toccato il cielo.
Frankguglielmi - Polisportiva Verbano