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Gianfranco Guglielmi

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Emozioni Olimpiche
* il: Aprile 22, 2010, 03:08:16 pm *
              Le mie "EMOZIONI OLIMPICHE"

 Appena terminata la lettura di "Emozioni Olimpiche" di Ettore Ivaldi mi sono tornate alla memoria le "mie" emozioni olimpiche.

Contrariamente ad Ettore io non sono mai stato a vedere , dal vivo, una olimpiade. Le ho sempre vissute attraverso i canali televisivi.Ettore descrive l'evento attravrerso i suoi sensi tanto che pare di stare accanto a Lui nel vivere situazioni a contatto della gente ed al cospetto di paesaggi  colori e personaggi meravigliosamente descritti.

Eppure sono stati ben cinque i miei  Atleti che vi  hanno partecipato. A partire da Mosca 1980 con Luisa Ponchio( in K2 con Elisabetta Introini) , Los Angeles 1984 con Francesco  Uberti (in K2 con Daniele Scarpa) e Marco Ganna(sul K4) e Paolino Carraro in K1. Poi col mitico Bebo ben 5 Olimpiadi ,a Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996(argento in K1 e argento in K2 con Scarpa), Sidney 2000 dove è ORO in K2 con Rossi e Atene 2004(argento in K2).

Occorre premettere che, a parte Luisa Ponchio, tutti i "miei" olimpionici sono stati allenati dal sottoscritto in età giovanile ed hanno partecipato alle Olimpiadi quando appartenavano già ai corpi militari.

L'emozione resta grande comunque vederli  gareggiare  in una manifestazione Olimpica, anche se non li alleni più, sono come tuoi figli. Il cuore batte forte e vorresti essere lì ad incitarli , a dar loro qualche consiglio, a rassicurarli o consolarli in caso di risultato negativo. Come quando Paolino Carraro, dopo essere stato in testa nei primi 900 metri della semifinale in K1 , ottiene solo il 4° posto ed è fuori dalla finale.

Ho interrotto l'attività di Allenatore di canoa nel 1988, dopo il quadriennio che ci ha portati a Seul , dove ero responsabile del settore Canadese che non ha partecipato a questa edizione olimpica. Troppo deluso dall'ambiente Federale(peraltro vedo che non è cambiato molto) e mi sono dedicato alla ristorazione per poi riprendere nel maggio del 2006 accanto a Bebo alla Polisportiva Verbano.

Ettore mi ha fatto tornare indietro nel tempo con la memoria a rivivere "emozioni olimpiche", ma conteporaneamente mi ha fatto volgere lo sguardo al futuro perchè, da noi alla Poli, sono tantissimi i giovani che ogni anno vogliono vivere l'emozione di provare il nostro bellissimo sport a contatto con la natura, e molti sono quelli che si appassionano e si allenano intensamente per ottenere i risultati sperati.

Le "emozioni olimpiche" sono l'obiettivo di ogni Allenatore che si rispetti, ma ci sono altre emozioni che hanno un significato uguale se non più elevato. Come ad esempio l'altra sera, sono venuti a cena al mio ristorante due miei ex Atleti , l'Ugo ed il Zius, della Canottieri Intra, dove ho allenato dal 82 all'88, e dopo aver riso al racconto degli episodi più significativi e dopo la classica "presa in giro", Ugo mi dice "a parte gli scherzi, Frank, dobbiamo ringraziarti per tutta la vita per quello che ci hai dato" ed a quel punto, con le lacrime agli occhi caro Ettore, le "emozioni olimpiche" hanno toccato il cielo.

                                 Frankguglielmi - Polisportiva Verbano

Ettore Ivaldi

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Re: Emozioni Olimpiche
* Risposta #1 il: Aprile 23, 2010, 01:18:05 am *
Ho conosciuto Frank Guglielmi nello stesso modo con cui ho conosciuto re Artù e i Cavalieri della tavola rotonda e cioè  attraverso la lettura del suo blog, attraverso le parole scritte nei suoi interventi sul mitico forum di  CKItalia e dai racconti di vari menestrelli della canoa che decantavano le qualità e le doti di un umile lavoratore della pagaia. Sì, lo so! Re Artù e Lancillotto non avevano un loro blog, ma era solo un piccolo dettaglio di collegamento wi-fi che allora si chiamava menestrello e non google o wikipedia!
Ho amato molto le avventure del buon re d’Inghilterra e spesso mi sono immaginato a Camelot tra duelli cavallereschi e sfide medioevali, così come leggendo le parole di Frank nel post “emozioni olimpiche” mi sono ritrovato d’incanto seduto nel suo locale con un buon bicchiere di  prunent tra le mani e qualche fetta dei salumi del divin porcello ad ascoltare le novelle di una gioventù di un tempo che ha speso gli anni migliori a pagaiare su un lago incantato con un sogno nel cuore. Assaporo e colgo l’emozione che traspare dagli occhi di Ugo e Zius, che ovviamente non conosco, ma che sovrappongo ad un mio Teo o Luca. Godo degli aneddoti che uno dopo l’altro escono dal mazzo di carte tenuto nelle mani dell’allenatore di un tempo e affettuoso e saggio uomo di oggi. Ogni carta giocata è una carta vinta e tra un lancio e l’altro i  jolly:  Ponchio, Uberti, Ganna, Carraro, Bonomi. Nomi altisonanti con tante storie da raccontare. Chi in Italia mastica solo un pochino di canoa non può non saltare in piedi sulla sedia al solo nominare tanta grazia canoistica. Anch’io, che mi sono sempre dimenato su fiumi con paletti appesi al vento, ho avuto modo di conoscere questi personaggi, condividere con loro tanto sudore sulle acque del lago Paola. Io vestivo le loro stesse divise solo con alamari diversi tanto che finanza  e forestale molto spesso si confonde per colore e foggia. Di Francesco ricordo la serietà negli allenamenti e una corsa veloce, di Marco la forza brutale, di Paolino il sorriso e la leggerezza, di Beniamino avambracci paurosi e cervello sopraffino senza il quale i muscoli poco contano. Sempre seduto e silenzio,  in un  angolo della sala, continuo a  godere dei racconti del mitico Frank mentre decanta ai suoi commensali le  ultime prodezze delle nuove leve. Ora sulla barca non è più solo, l’angusto spazio lo condivide con l’allievo del passato che tanti metalli preziosi gli ha regalato sul quel guscio che silenzioso taglia l’acqua in due. Oggi al suo fianco c’è un  Bebo allenatore che oltre alla competenza trasmette carisma e tanta passione. Mima gesti e vogate dei suoi giovani allievi, si contorce e si dimena per attirare attenzione. Il tavolo ormai è stretto e  la sala al completo è attonita a seguire ogni dettaglio che parola dopo parola si colora sempre di più. Il finale è travolgente e le parole di Ugo risuonano non solo in tutto il locale, ma rimbalzano su quel lago d’incanto, di gioia, di sofferenza, di piacere e di emozione:” a parte gli scherzi, Frank, dobbiamo ringraziarti per tutta la vita per quello che ci hai dato" . A piangere di gioia e commozione però non sei solo tu mio caro Re Artù FranK, ma anche noi! A molti chilometri  di distanza, colei che con me condivide ogni respiro, leggendoti  ha avuto la stessa reazione…

Dimenticavo di dirvi che per tutta la serata Ingrid Bergman, in tulle bianco, era seduta vicino al piano di Dooley Wilson e fuori con la sigaretta in bocca appoggiato ad una canoa Bogart… Humphrey Bogard ovviamente
E le note sono quelle di:
You must remember this,
A kiss is still a kiss,
A sigh is just a sigh.
The foundamental thing apply As time goes by …

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi