Finalmente si parla di Discesa!
Anzi, no! Per sentirne parlare a vanvera allora è meglio continuare a leggere le belle e avvincenti storie di Ettore sullo slalom, sui vini e sullo sport in genere, tranne quando si mette a polemizzare sulla Federazione e sui colleghi allenatori.
Ma soprattutto CHI parla di discesa? Legittime anche se non condivise le considerazioni degli amici Carlo e Luca, ma andrea bertani? Chi è questo canoista/tecnico/collaboratore/autista molto vicino a noi tutti appassionati, che non ha neanche il coraggio di farsi riconoscere? E che (spero per lui..) inserisce appositamente una serie infinita di errori grammaticali e lessicali tanto da rendere non solo irriconoscibile la derivazione del messaggio ma anche, francamente, da renderlo non comprensibile?
Aveva detto bene Mayr qualche mese fa. Si tratta di un poveretto che alle gare ci saluterà, scherzerà con tutti, si informerà e si farà vedere vicino a tutti, dimenticandosi la cosa più importante: dimostrare di avere le palle per dire quello che si pensa senza tirare il sasso e nascondere poi la mano. Perchè di questo si tratta.
E visto che su ck piacciono le citazioni (e meno male che c'è internet che aiuta la maggioranza...), "chi è senza peccato scagli la prima pietra!" Perchè sempre di questo si tratta!
L'attuale commissione tecnica del settore discesa, formata dal Commissario Tecnico, Robert Pontarollo, dal responsabile delle canadesi, Luca Cardinali, dal responsabile junior e under 23, Gianalberto Vietti e dal responsabile settore giovanile, Alessandro Berton, coordinati dal Responsabile Federale Hansjoerg Mayr e dai vertici federali, non solo tirano i sassi e non nascondono la mano, ma, visto il loro ruolo, di sassate se ne prendono anche parecchie senza mai doversi e potersi nascondere.
E sapete questo perchè? Perchè il nostro ruolo prevede che ci siano sempre contenti e scontenti tra atleti e società e che ci siano sempre motivi per pensare ad una soluzione migliore di quanto noi non abbiamo pensato. Così è sempre stato e così sarà sempre! Perchè la Federazione dal vertice al sottoscritto, nelle loro decisioni, ci mettono sempre la faccia oltre al resto. Non come te, caro andrea.
Ma veniamo alle "visioni" del tuo messaggio.
Hai fatto riferimenti ad anni precisi, 93, 94, 95, 96, 97 circa, gli anni della grande covata di k1 jr. Averne di quelle covate. Carlo, Paolo, Francesco, Thomas, Marco, Giorgio, ma anche Bernucci nel C1, Mariano
Bifano (poco dopo), Claudia Zamariola e mi spiace di dimenticare al momento qualche altro grande atleta e amico che abbiamo allevato in quegli anni, perchè visto che ti ricordi bene, ricorderai anche che
il responsabile degli junior ero io mentre il CT era Previde Massara Marco, che veniva peraltro puntualmente criticato per le sue scelte e perchè sfrecciava con la bicicletta gialla durante i raduni o alle
gare
.
In quegli anni gli junior, e Carlo può testimoniarlo perchè c'era (eccome se c'era...) facevano la stessa attività che fanno gli junior dal 2005 ad oggi, circa un raduno al mese dal venerdì alla domenica
da novembre alla fine della scuola e poi raduni più lunghi in concomitanza degli appuntamenti internazionali e fuori dal calendario scolastico. E dove? Valstagna fino ad aprile e poi trebbia, sesia,
vipiteno, cuneo in relazione al calendario del periodo. Unica differenza? Il budget che in quegli anni era ricco ed ora lo è molto meno. Ma dal punto di vista organizzativo con che differenze? Che ora
si dorme negli ostelli, in sacco a pelo, con cuoco al seguito, mentre allora si andava in albergo. Sempre. Ma è meglio ora, ve lo assicuro!
Nel 2008 anno degli Europei junior in valtellina, la nostra squadra ha fatto dalle 80 alle 100 discese sull'adda, con me e Carlo e Alessandro in acqua SEMPRE e i risultati si sono visti non solo nel
2008 con le medaglie vinte e anche quelle perse per 1,5 secondi, ma anche dallo scorso anno, 2009 ai Campionati Europei Senior in cui i giovani che sono riusciti a selezionarsi hanno dimostrato di saper
scendere un fiume di quelle difficoltà, vedi Muratore, Santello, Risso e Bianchi e tre su quattro erano ancora junior. E le hanno fatte tutti con nuotate, pianti, barche perse, proprio come è successo alla generazione del 93. Ma hanno anche imparato a scendere i fiumi proprio come i loro amici della generazione 93!
Sei tanto informato da ricordare quegli anni ma non da sapere che in queste stagioni vengono fatti raduni a valstagna in inverno perchè c'è sempre acqua ed è un torrente di 2°3° grado per poi passare al
brembo, isarco, valtellina? Non capisco, anzi nessuno capisce di che stai parlando. Informati meglio.
E la qualità? Effettivamente quella covata di k1 era molto forte e ben dotata (oltre che ben allevata) e ora? Tutti scarsi? Ma la Risso, Campionessa del Mondo? E la Bianchi, Vice Campionessa del Mondo? E la
Merola? Per un errore che può capitare a 17 anni in un Europeo assoluto, non sono a medaglia nella gara a squadre e questo episodio mi ricorda anche tanto quanto è successo in America nel 94 a squadre. Speriamo che chi ha fatto l'errore nel 2009 segua le orme di chi ha fatto l'errore nel 94! Perchè a 17 anni si può, anzi si deve sbagliare. Per crescere.
E' vero, i budget ridotti rispetto a qualche anno fa condizionano le scelte tecniche, ma le stesse scelte sono sempre motivate da obiettivi che ognuno di noi si prefigge e cerca di condividere con i colleghi e con gli stessi atleti. I miei?
1) creare un gruppo allargato di atleti che abbiano voglia di sacrificarsi per i prossimi anni, in modo da cercare di garantire il ricambio generazionale nei senior di cui abbiamo bisogno;
2) vincere medaglie alle manifestazioni internazionali;
3) trasmettere passione per il nostro sport, nel rispetto della fatica che fanno tutti i giorni e che devono fare negli anni per emergere;
4) creare una Squadra che sia onorata di far parte dell'Italia e della Federazione Italiana Canoa Kayak.
E queste scelte condizionano il livello tecnico degli atleti? Secondo noi no, anzi. Siamo andati ai Campionati del Mondo in America a dormire nei sacchi a pelo e con generosi genitori che si sono pagati la trasferta, a farci da autisti e cuochi. Su fiumi impegnativi e ottenendo anche risultati sul percorso più difficile. E orgogliosi di aver dato medaglie alla Federazione!
E gli atleti come hanno preso la trasferta? Indimenticabile!! E potete chiedere direttamente a loro.
Sappi anche che per condividere le nostre scelte tecniche ci scontriamo anche tra di noi della Commissione Tecnica, ma sempre nel rispetto dei ruoli e della professionalità riconosciuta e dell'umiltà
che ci contraddistingue, arrivando ad un dunque sempre per il bene finale dell'atleta.
Ma tu, andrea bertani, vuoi parlare di professionalità? No, mi spiace ma non mi faccio giudicare da chi non mette il proprio nome (vero) alla fine del messaggio. Per viltà evidentemente anche se io spero
che sia solo per vergogna di quanto scrivi.
E per finire, tutti sanno che gli atleti fanno la storia della canoa, non gli allenatori. E Ettore ce lo racconta molto bene. Quindi io, ma anche i miei colleghi sappiamo di essere qui in questo momento ben consci del fatto che tra qualche anno ci sarà qualcun altro a dare una mano a questi ragazzi. Ma disponibili anche a lasciare spazio ad altri più bravi nel momento in cui i vertici Federali lo decidano, sempre per il bene degli atleti. Anche subito, se necessario.
E chi arriverà sicuramente farà bene e farà errori come è ora e come è sempre stato nelle gestioni tecniche precedenti. Basta essere consci della buona fede, dell'impegno, della passione con cui si è
lavorato, ma soprattutto essere consci della necessità di lavorare non solo parlare.
Tutto il resto lo lasciamo a te, andrea bertani e ai fantasmi che circolano su ck senza le palle di farsi riconoscere.
Un saluto a tutti gli appassionati (quelli veri però!).
Gianalberto Vietti