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Angelo Vergani

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RECENSIONE LIBRO FUGA NELLA GOLA
* il: Marzo 18, 2010, 01:14:56 pm *
Oggi è uscita una recensione sul libro
 
FUGA NELLA GOLA, Lampi di Stampa , Milano

un libro sul nostro mondo canoistico che ho scritto qualche anno fa.

Il libro è alla sua seconda ristampa con oltre 1.500 copie stampate.

La recensione evidenzia il valore dell'andar per fiumi.

In un mondo, quello italiano, caratterizzato oggi spesso da avidità, corruzione, litigi, sfoggio di potere e denaro (facile) farebbe bene buttar giù nei fiumi un po' di quella gente che vive senza rispettare le benchè minime regole etiche.

Una volta tanto il nostro mondo canoistico sconosciuto e dimenticato viene preso ad esempio. Comunque noi canoisti preferiamo essere lasciati in pace a discendere le rapide tumultuose dei nostri fiumi in giro per il mondo.
Questo è il link:

http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2010/03/il-manager-avventuriero.html#more

Buona acqua a tutti

Angelo Vergani
Angelo Vergani

laura dinale

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Re: RECENSIONE LIBRO FUGA NELLA GOLA
* Risposta #1 il: Marzo 20, 2010, 08:56:25 pm *
Di certo la recensione di Marco Minghetti a FUGA NELLA GOLA di Angelo è molto lusinghiera, ma è evidentemente scritta da una penna che non scende fiumi.

Sinceramente trovo un mero luogo comune considerare la canoa come una "metafora"; anzi direi che sono proprio annoiata di leggere il luogo comune del fiume come "vita che scorre dalla nascita alla morte".
Perchè non si tratta di metafora.

Credo infatti che non ci sia niente di più concreto -  non necessita di similitudini, paragoni o metafore o altri accostamenti di significati - che scendere un fiume. Trovo che non abbia bisogno di altri livelli di lettura o di interpretazioni.

FUGA NELLA GOLA è una raccolta di racconti oggettivi, che narrato esperienze concrete, non metaforiche. Ci sono i nomi, le date, i luoghi, i ruoli di ciascuno dei personaggi, le cartine con il tracciato di ciascun fiume, il ricordo di immagini ed emozioni vissute da un gruppo di amici che non hanno la pretesa di compiere un viaggio "esemplare" nè di suggerire risposte. Chi legge vi trova vivo, forte ed intenso il piacere del racconto in sè, quello stesso piacere che serpeggia dopo una giornata in fiume, attorno ad un tavolo tra compagni di discesa, quel gusto semplice del racconto di un'esperienza concreta - non metaforica - comune a tantissimi canoisti e del quale ognuno di noi ha potuto godere in numerose occasioni.
Ho apprezzato il libro di Angelo proprio per questo motivo, perchè si presenta qual è: privo di metafore.

Forse Minghetti dovrebbe chiedersi se la ragione del successo professionale di Angelo non stia proprio in questo.
E - forse - se noi guardassimo alla crisi economica attuale, alla globalizzazione, ai flussi migratori, al lunedì mattina in ufficio, alla diversità, ovvero se noi leggessimo la realtà senza alcuna metafora, avremmo più risposte e meno alibi (magari qualche senso di colpa in più).

Una pagaia tra le mani non è metafora, non ne ha bisogno. E' bello di per sè, naturale e concreto.

La metafora non aggiunge valore al fiume. Il fiume ha valore di per sè.

Angelo mi ha chiesto:"Perchè vai in fiume?" La mia risposta non gli è piaciuta, ma non voglio trovare altri sensi dove non ce ne sono.

Auguro ad Angelo di portare a termine bene il suo nuovo libro e , se permette, gli rinnovo - già me lo vedo sghignazzare sotto i baffi -  due indicazioni:
- Trova unitarietà nel libro, un filo conduttore forte ed esplicito non implicito, altrimenti la gente ci legge le metafore (ovvero ci legge tutto ciò che è lontano dalla gola e con la gola non c'entra nulla) e pensa che sia una favola.
- Lasciati andare, ammorbidisci la penna, lascia che il discorso "fluisca": lima gli spigoli e raffina la sintassi.
Lo leggerò volentieri.

Laura Dinale