Ettore, ma come si fa a competere con la tua memoria ?! Sei preparatissimo ... anche su periodi che non ti hanno visto direttamente interessato. Grazie, almeno ora so con certezza che mi classificavo sempre a metà classifica, era il mio target e ho fatto bene a dedicarmi ad altro!
In verità poi, prima di diventare Giudice, ho messo in canoa ad Ivrea decine e decine di ragazzini, molti dei quali sono diventati atleti di rilevo.
Però devo smentirti sullo Slalom di Bourg del 1969. Ho partecipato, eccome ! Ho diverse foto in gara con una splendida Prijon bluette di diolene (erano le prime barche che non si rompevano subito) che sostituivano le "micro" della ASA di Alessandrini che avevamo usato sino ad allora.
Strano che il mio nome non risulti in classifica.
Delle olimpiadi mi ricordavo, mi sono vantato un sacco per quel 18° posto avanti ad atleti di grande valore. A rivedere oggi quelle classifiche e quei distacchi...viene da ridere, davvero un altro mondo.
Belle le informazioni che dai sugli atleti della germania est. E' vero, avevano queste strane canoe marroncine che ai nostri occhi sembravano costruite chissà con quali materiali segreti. Scopro oggi che i motivi erano diversi.
Hai accennato alle diverse modalità di assegnare le penalità, a quei tempi ben diverse da quelle di oggi. Certo è che gli atleti erano costretti a passare esattamente nella porta e questo non consentiva di "tagliare" le porte o di anticiparle. Si vede anche dai filmati di Bourg e di Merano. Anche i grandi campioni si fermavano nelle risalite ben dietro rispetto alla porta e analoga cosa succedeva per le porte in retro.
Vediamo un po' di ricostruire, se mi ricordo bene.
Dunque. Nei premondiali del 1968 a Bourg ho visto per l'ultima volta la porta con le paline "nere". Veniva posizionata in una morta e l'atleta poteva decidere come attraversarla: se era bravo la passava direttamente in discesa, altrimenti la risaliva. I tempi di gara consentivano di fare scelte oculate in base alle proprie capacità ed al rischio che si poteva assumere. I canoisti più anziani raccontavano che esistevano anche altre tipologie di porte, ma di questo non ho memoria se non delle vecchie paline con colori diversi trovate in quei tempi nelle soffitte del club. Se non vado errato in quell'anno il salto di porta prevedeva ancora 100 secondi di penalizzazione.
Dal 1969 in poi però i ricordi sono un po' più chiari: palina sinistra bianca e rossa, palina di destra verde e bianca (colori della marineria, babordo e tribordo). C'era la porta in retro e la porta "tempo" per le gare a squadre, da superare dalle tre imbarcazioni in non più di 15 secondi. Normalmente percorsi da 30/32 porte intorno ai 5/6 minuti di gara. Due manche e, come oggi, si sceglieva la migliore.
L'intera canoa doveva passare nella luce della porta e le paline erano posizionate a pelo d'acqua. Un tocco con passaggio corretto 10 punti di penalità, un tocco dall'esterno ma con passaggio corretto 20 punti di penalità. Porta saltata 50 punti.
I passaggi erano difficilissimi da giudicare perchè a volte la canoa comunque passava sotto le paline ed il giudice doveva stabilire di quanto era passata fuori dalla porta. Pensavi di aver fatto 0 e ti trovavi con un bel 20 !
Non solo, punta e coda dell'imbarcazione dovevano essere più alte rispetto al pozzetto, nel progetto di costruzione.
Poi le porte diventaro quelle attuali, tutte rosse per le risaliti e tutte verdi per le discese. Il 20 sparisce e si può finalmente "tagliare sotto". Il problema per i giudici a seguito di questa innovazione diventa la "retro", in quanto bisognava verificare l'esatta posizione dell'imbarcazione al momento del passaggio. E ovviamente i passaggi erano esattamente paralleli alla linea di porta.
L'avrà fatta in retro o in avanti ? Discussioni interminabili, anche allora !
Sparisce anche la retro e le penalità diventano di 5 punti. Le canoe, senza più restrizioni, diventano sempre più basse e costruite apposta per poter passare sotto.
Il resto è dei giorni nostri, 2 punti, mentre il 50 è rimasto sempre attivo ed il passaggio ad una sola palina.
Una bella gara oggi la fa anche un bravo tracciatore che sa miscelare sapientemente la difficoltà del fiume e delle porte, e che tiene anche in conto di dove i giudici si possono piazzare per controllare bene i passaggi.
Ho scritto due righe su questo tema sul nostro sito degli UU.G. che vi invito a leggere:
http://digilander.libero.it/arbitricanoa2/il tracciatore slalom/tracciatore del percorso di Slalom 2010.htm
Ho continuato a guardare i filmati di Granacci su Youtube; ci sono altre importante manifestazioni (San Pellegrino, Sieve) che meritano di essere viste.
Abbiamo esaurito gli argomenti o continuiamo ?
Peppino