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BOURG ST.MAURICE 1969 - per veri amatori della canoa slalom
Hansjoerg Mayr:
Ciao Peppino,
scusa se mi intrometto ma volevo solo darti alcune informazioni su quanto stai cercando. Su You Tube trovi alcuni filmati sui Camp.mond. di Merano '71 fatti dal mitico Guglielmo Granacci. http://www.youtube.com/watch?v=4oxuxue2gWw.
In questi filmati vi si vede tutti quattro in gara: te, Roberto, Mario Distazio e Alberto Mazzarella. Comunque divertiti a riconoscere altre persone note della canoa Italiana di quei tempi.
Fu l'anno in cui anche noi meranesi iniziammo a fare le nostre prime gare dopo l'era dei fratelli Gerstgrasser.
Quanto ai risultati di tutti i mondiali di canoa slalom e discesa entra in Wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/1949_ICF_Canoe_Slalom_World_Championships.
Saluti
Hansjörg
Giuseppe D'Angelo:
Grazie Hansjorg, davvero belli quei filmati e ce ne sono molti altri che sono davvero la storia della canoa italiana.... bisogna assolutamente che la FICK li pubblicizzi sul proprio sito.
Hai ragione è stato divertente riconoscere tante persone, anche dello SC Merano, che abbiamo conosciuto bene in occasione dei nostri lunghi ritiri collegiali sul Passirio. Una vita fa.....
I complimenti vanno però a Granacci per la paziente opera di recupero. Davvero un lavoro immane.
Invece su Wikipedia ci sono solo i risultati dei primi tre...qualcuno ha le classifiche complete ?
Peppino
Ettore Ivaldi:
Allora… altro set: tocca a me, Tu preparati Peppino!
Tu non partecipasti al mondiale in slalom a Bourg St. Maurice nel 1969 o perlomeno non sei in classifica, ma eri al via in discesa come Sandro Roccato e Gianfranco Testa in C2 (chiusero al 18esimo posto – qui però vado a memoria). Anche Manner Pucccini – 25esimo - fece solo la prova classica – si direbbe oggi - che fu la gara in assoluto più lunga nella storia dei campionati del mondo.
Ai mondiali di Merano nel 1971 ti classificasti al 34esimo posto e 11esimo a squadre con Di Stazio e tuo fratello. Mentre ai mondiali sulla Muotathal (Svizzera) nel 1973 la classifica ti vide chiudere al 31esimo posto e sempre 11esimo a squadre, sempre con gli stessi compagni. Il quarto uomo a Merano fu come hai ricordato tu Alberto Mazzarella 64esimo, mentre in Svizzera esordì Georg Hager che arrivò 56esimo. Il meranese, che tutt’oggi gareggia nella categoria master, è del tuo anno di nascita ed è nato il mio stesso giorno, ma 14 anni prima. Nello scudo crociato la DDR conquistò 3 ori, 3 argenti e 4 bronzi, ma la superiorità andò scemando piano piano fino cioè al 1977 ultimo mondiale a cui la Germania dell’Est partecipò. Il motivo fu molto semplice: lo slalom non era stato confermato ai giochi olimpici neppure per l’edizione del 1980 a Mosca. A tutt’oggi le statistiche delle medaglie vinte ai campionati del mondo vede la Repubblica Democratica Tedesca guidare la classifica con 49 ori, 42 argenti e 30 bronzi alle sue spalle rincorre la Francia con 43 ori. Quindi a distanza di 32 anni dall’ultima partecipazione degli atleti della Germania dell’Est continua comunque ad essere leader nella speciale classifica di medaglie vinte nelle prove iridate dello slalom.
Giuseppe D’Angelo nel 1972 ai Giochi Olimpici chiuse al 18esimo. La prima manche non fu eccezionale viste le 120 penalità, meglio in seconda con 30 penalità. Per i giovani ricordiamo che le penalità dipendevano se toccavi il palo dall’esterno o dall’interno, nel primo caso erano 15 i secondi oppure 10. Qui chiedo conferma al Giuseppe D’Angelo arbitro internazionale che magari ci fa anche la storia dei vari cambiamenti di regolamento. Le porte erano in discesa, risalita e retro.
Per restare in tema Olimpiadi c’è da aggiungere che dopo il ritiro ufficiale dalle competizioni degli atleti della DDR si coprì il canale di Leipzig: copia fedele di quello di Augsburg costruito appositamente anni prima per far allenare i propri atleti nello specifico: pensate quanto avanti erano anche dal punto di vista metodologico dell’allenamento. Avevano capito decenne e decenni prima quello che noi oggi cerchiamo durante l’inverno in paesi caldi! I tedeschi dell’est avevano canoe color marroncino perché da studi avevano visto che era il colore che permetteva di concentrarsi meglio e non disturbava l’attenzione. La Germania dell’Est, alle Olimpiadi del 1972 a Monaco, puntò molto sulla canoa slalom perché le medaglie in palio erano numerose. Su 12 medaglie conquistarono tutti e 4 gli ori a disposizione e 1 bronzo; la Germania dell’Ovest conquistò 3 argenti e 1 bronzo, mentre le altre medaglie andarono alla Francia nel C2 bronzo, all’Austria argento per l’appunto con Norbert Sattler, e un bronzo in C1 agli Usa a Jamie McEwan. Quest’ultimo fu l’unico atleta che vent’anni più tardi partecipò anche alle Olimpiadi del ’92, cioè quando la canoa slalom rientrò nel panorama olimpico. Chiuse in 4 posizione in C2 con Lecky Haller.
Passiamo al secondo argomento: la scelta di chi è stato il più grande in quell’epoca non è facile anche se su “To Win the World” di Bill Endicot si legge: There is only one paddler with a better record of Norbert Sattler, East Germany's Siegbert Horn, who won everything Sattler won, as well as the Olympics”.
E questa la dice lunga!
Grazie anche a Hansjoerg Mayr che ci ricorda l’indirizzo per riguardare le immagini del mondiale del 1971, fa sempre molto piacere vedere quelle imprese. Hansjoerg partecipò a due mondiali di slalom nel 1975 a vent’anni dove arrivò 29esimo e 10^ a squadre con Alberto Spoladori e Roberto D’Angelo e nel 1977 a Spittal 26esimo e sempre 10^ a squadre. Qui, non ricordo bene, ma tra la prima e seconda manche successe qualche cosa tanto che si cambiò un atleta dei tre della prima discesa, forse Mayr ci potrà chiarire la cosa meglio – grazie.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Giuseppe D'Angelo:
Ettore, ma come si fa a competere con la tua memoria ?! Sei preparatissimo ... anche su periodi che non ti hanno visto direttamente interessato. Grazie, almeno ora so con certezza che mi classificavo sempre a metà classifica, era il mio target e ho fatto bene a dedicarmi ad altro!
In verità poi, prima di diventare Giudice, ho messo in canoa ad Ivrea decine e decine di ragazzini, molti dei quali sono diventati atleti di rilevo.
Però devo smentirti sullo Slalom di Bourg del 1969. Ho partecipato, eccome ! Ho diverse foto in gara con una splendida Prijon bluette di diolene (erano le prime barche che non si rompevano subito) che sostituivano le "micro" della ASA di Alessandrini che avevamo usato sino ad allora.
Strano che il mio nome non risulti in classifica.
Delle olimpiadi mi ricordavo, mi sono vantato un sacco per quel 18° posto avanti ad atleti di grande valore. A rivedere oggi quelle classifiche e quei distacchi...viene da ridere, davvero un altro mondo.
Belle le informazioni che dai sugli atleti della germania est. E' vero, avevano queste strane canoe marroncine che ai nostri occhi sembravano costruite chissà con quali materiali segreti. Scopro oggi che i motivi erano diversi.
Hai accennato alle diverse modalità di assegnare le penalità, a quei tempi ben diverse da quelle di oggi. Certo è che gli atleti erano costretti a passare esattamente nella porta e questo non consentiva di "tagliare" le porte o di anticiparle. Si vede anche dai filmati di Bourg e di Merano. Anche i grandi campioni si fermavano nelle risalite ben dietro rispetto alla porta e analoga cosa succedeva per le porte in retro.
Vediamo un po' di ricostruire, se mi ricordo bene.
Dunque. Nei premondiali del 1968 a Bourg ho visto per l'ultima volta la porta con le paline "nere". Veniva posizionata in una morta e l'atleta poteva decidere come attraversarla: se era bravo la passava direttamente in discesa, altrimenti la risaliva. I tempi di gara consentivano di fare scelte oculate in base alle proprie capacità ed al rischio che si poteva assumere. I canoisti più anziani raccontavano che esistevano anche altre tipologie di porte, ma di questo non ho memoria se non delle vecchie paline con colori diversi trovate in quei tempi nelle soffitte del club. Se non vado errato in quell'anno il salto di porta prevedeva ancora 100 secondi di penalizzazione.
Dal 1969 in poi però i ricordi sono un po' più chiari: palina sinistra bianca e rossa, palina di destra verde e bianca (colori della marineria, babordo e tribordo). C'era la porta in retro e la porta "tempo" per le gare a squadre, da superare dalle tre imbarcazioni in non più di 15 secondi. Normalmente percorsi da 30/32 porte intorno ai 5/6 minuti di gara. Due manche e, come oggi, si sceglieva la migliore.
L'intera canoa doveva passare nella luce della porta e le paline erano posizionate a pelo d'acqua. Un tocco con passaggio corretto 10 punti di penalità, un tocco dall'esterno ma con passaggio corretto 20 punti di penalità. Porta saltata 50 punti.
I passaggi erano difficilissimi da giudicare perchè a volte la canoa comunque passava sotto le paline ed il giudice doveva stabilire di quanto era passata fuori dalla porta. Pensavi di aver fatto 0 e ti trovavi con un bel 20 !
Non solo, punta e coda dell'imbarcazione dovevano essere più alte rispetto al pozzetto, nel progetto di costruzione.
Poi le porte diventaro quelle attuali, tutte rosse per le risaliti e tutte verdi per le discese. Il 20 sparisce e si può finalmente "tagliare sotto". Il problema per i giudici a seguito di questa innovazione diventa la "retro", in quanto bisognava verificare l'esatta posizione dell'imbarcazione al momento del passaggio. E ovviamente i passaggi erano esattamente paralleli alla linea di porta.
L'avrà fatta in retro o in avanti ? Discussioni interminabili, anche allora !
Sparisce anche la retro e le penalità diventano di 5 punti. Le canoe, senza più restrizioni, diventano sempre più basse e costruite apposta per poter passare sotto.
Il resto è dei giorni nostri, 2 punti, mentre il 50 è rimasto sempre attivo ed il passaggio ad una sola palina.
Una bella gara oggi la fa anche un bravo tracciatore che sa miscelare sapientemente la difficoltà del fiume e delle porte, e che tiene anche in conto di dove i giudici si possono piazzare per controllare bene i passaggi.
Ho scritto due righe su questo tema sul nostro sito degli UU.G. che vi invito a leggere:
http://digilander.libero.it/arbitricanoa2/il tracciatore slalom/tracciatore del percorso di Slalom 2010.htm
Ho continuato a guardare i filmati di Granacci su Youtube; ci sono altre importante manifestazioni (San Pellegrino, Sieve) che meritano di essere viste.
Abbiamo esaurito gli argomenti o continuiamo ?
Peppino
Giuseppe D'Angelo:
:-[ NB link esatto: http://digilander.libero.it/arbitricanoa2/il%20tracciatore%20slalom/Il%20tracciatore%20del%20percorso%20di%20Slalom%202010.htm
--- Citazione da: Giuseppe D'Angelo - Febbraio 02, 2010, 02:43:12 pm ---Ettore, ma come si fa a competere con la tua memoria ?! Sei preparatissimo ... anche su periodi che non ti hanno visto direttamente interessato. Grazie, almeno ora so con certezza che mi classificavo sempre a metà classifica, era il mio target e ho fatto bene a dedicarmi ad altro!
In verità poi, prima di diventare Giudice, ho messo in canoa ad Ivrea decine e decine di ragazzini, molti dei quali sono diventati atleti di rilevo.
Però devo smentirti sullo Slalom di Bourg del 1969. Ho partecipato, eccome ! Ho diverse foto in gara con una splendida Prijon bluette di diolene (erano le prime barche che non si rompevano subito) che sostituivano le "micro" della ASA di Alessandrini che avevamo usato sino ad allora.
Strano che il mio nome non risulti in classifica.
Delle olimpiadi mi ricordavo, mi sono vantato un sacco per quel 18° posto avanti ad atleti di grande valore. A rivedere oggi quelle classifiche e quei distacchi...viene da ridere, davvero un altro mondo.
Belle le informazioni che dai sugli atleti della germania est. E' vero, avevano queste strane canoe marroncine che ai nostri occhi sembravano costruite chissà con quali materiali segreti. Scopro oggi che i motivi erano diversi.
Hai accennato alle diverse modalità di assegnare le penalità, a quei tempi ben diverse da quelle di oggi. Certo è che gli atleti erano costretti a passare esattamente nella porta e questo non consentiva di "tagliare" le porte o di anticiparle. Si vede anche dai filmati di Bourg e di Merano. Anche i grandi campioni si fermavano nelle risalite ben dietro rispetto alla porta e analoga cosa succedeva per le porte in retro.
Vediamo un po' di ricostruire, se mi ricordo bene.
Dunque. Nei premondiali del 1968 a Bourg ho visto per l'ultima volta la porta con le paline "nere". Veniva posizionata in una morta e l'atleta poteva decidere come attraversarla: se era bravo la passava direttamente in discesa, altrimenti la risaliva. I tempi di gara consentivano di fare scelte oculate in base alle proprie capacità ed al rischio che si poteva assumere. I canoisti più anziani raccontavano che esistevano anche altre tipologie di porte, ma di questo non ho memoria se non delle vecchie paline con colori diversi trovate in quei tempi nelle soffitte del club. Se non vado errato in quell'anno il salto di porta prevedeva ancora 100 secondi di penalizzazione.
Dal 1969 in poi però i ricordi sono un po' più chiari: palina sinistra bianca e rossa, palina di destra verde e bianca (colori della marineria, babordo e tribordo). C'era la porta in retro e la porta "tempo" per le gare a squadre, da superare dalle tre imbarcazioni in non più di 15 secondi. Normalmente percorsi da 30/32 porte intorno ai 5/6 minuti di gara. Due manche e, come oggi, si sceglieva la migliore.
L'intera canoa doveva passare nella luce della porta e le paline erano posizionate a pelo d'acqua. Un tocco con passaggio corretto 10 punti di penalità, un tocco dall'esterno ma con passaggio corretto 20 punti di penalità. Porta saltata 50 punti.
I passaggi erano difficilissimi da giudicare perchè a volte la canoa comunque passava sotto le paline ed il giudice doveva stabilire di quanto era passata fuori dalla porta. Pensavi di aver fatto 0 e ti trovavi con un bel 20 !
Non solo, punta e coda dell'imbarcazione dovevano essere più alte rispetto al pozzetto, nel progetto di costruzione.
Poi le porte diventaro quelle attuali, tutte rosse per le risaliti e tutte verdi per le discese. Il 20 sparisce e si può finalmente "tagliare sotto". Il problema per i giudici a seguito di questa innovazione diventa la "retro", in quanto bisognava verificare l'esatta posizione dell'imbarcazione al momento del passaggio. E ovviamente i passaggi erano esattamente paralleli alla linea di porta.
L'avrà fatta in retro o in avanti ? Discussioni interminabili, anche allora !
Sparisce anche la retro e le penalità diventano di 5 punti. Le canoe, senza più restrizioni, diventano sempre più basse e costruite apposta per poter passare sotto.
Il resto è dei giorni nostri, 2 punti, mentre il 50 è rimasto sempre attivo ed il passaggio ad una sola palina.
Una bella gara oggi la fa anche un bravo tracciatore che sa miscelare sapientemente la difficoltà del fiume e delle porte, e che tiene anche in conto di dove i giudici si possono piazzare per controllare bene i passaggi.
Ho scritto due righe su questo tema sul nostro sito degli UU.G. che vi invito a leggere:
http://digilander.libero.it/arbitricanoa2/il tracciatore slalom/tracciatore del percorso di Slalom 2010.htm
Ho continuato a guardare i filmati di Granacci su Youtube; ci sono altre importante manifestazioni (San Pellegrino, Sieve) che meritano di essere viste.
Abbiamo esaurito gli argomenti o continuiamo ?
Peppino
--- Termina citazione ---
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