Una cosa è certa: gli inglesi fino alle olimpiadi non vogliono nessuno al “White Water Centre” nel parco regionale Lee Valley.
Ci hanno presentato alla grande il canale che ospiterà i Giochi Olimpici del 2012 in una zona molto bella che si estende in un parco che ha una estensione di oltre 4.000 ettari e corre lungo il Thames per 43 km. Più di 4 milioni di persone ogni anno visitano il parco o vi soggiornano per godere della natura e del clima particolarmente rilassante e piacevole. Il centro dello slalom è praticamente a nord di Londra a 30 minuti in auto dall’aeroporto di Stansted e a 70 da quello più lontano e cioè Gatwick. Sarà a 25 minuti dal villaggio olimpico che aprirà le porte il 16 Luglio 2012. Le gare a cinque cerchi inizieranno il 28 per terminare il 31 luglio o il primo agosto.
Ma veniamo ai dati tecnici di questa struttura che è stata progettata da Scott Shipley e da Andy Laird. Lungo 300 metri con un salto di 5 metri può funzionare con 11/12 metri cubi al secondo ed è alimentato da 4 pompe che riportano l’acqua a monte. C’è anche un canale di allenamento (intermediate course) lungo 150 metri e con un dislivello di 1,6 e funziona con 8/10 m3/sec
L’impianto è predisposto per ospitare 12.000 spettatori e dotato di un sistema per tenere perfettamente pulita l’acqua. Il tutto prima di essere realizzato è stato riprodotto in scala negli Stati Uniti e successivamente, su questo modello, sono state sperimentate tutte le varie opportunità per creare onde, riccioli e ritorni d’acqua. Qui potete vedere il video del modellino
http://www .facebook. com/album. php?aid=27 814&id =113362002 052307#!/v ideo/video .php?v=101 2711998942 49.L’aspetto più interessante è che quello che si era studiato e pensato nel modellino poi si è concretizzato nella realtà con un incredibile successo. Molto soddisfatti Scott e Laird. Innovativo il sistema di ancoraggio degli ostacoli. Per farvi un’idea visitate il sito
www.rapidb locs.com dove troverete foto e studi specifici. In sostanza sul fondo del canale ci sono dei binari e a questi si agganciano questi ostacoli di plastica color grigio, per non disturbare l’impatto visivo, realizzati da Dagger.
Costerà 400 sterline per ora e ci si dovrà però prenotare per tempo. A partire dal 28 luglio 2011 organizzeranno il primo “London Invitational Canoe Slalom” aperto a 250 pagaiatori in relazione al ranking internazionale (l’Italia potrà parteciparvi con 9 barche, l’Irlanda con 5) con una gara il primo Agosto e con altri 4 giorni di allenamento successivi.
Chiuso il capitolo olimpico, presentato da il suo general manager Mr. John Mac Leod, ben conosciuto nell’ambiente dello slalom, si è tornati all’annoso problema dei regolamenti.
Vi ricordate l’anno scorso quando vi avevo parlato dell’omologazione dei materiali? Bene dopo un anno piuttosto traballante ed incerto il congresso è arrivato ad un dunque per i salvagenti e per i caschi.
In sostanza questi due capi d’abbigliamento obbligatori dovranno riportare l’omologazione CE o ISO ben visibile con l’anno di produzione. Questi materiali dovranno essere registrati all’International Canoe Federation. In sostanza cosa cambia rispetto alle disposizioni precedenti? Semplicemente la parola “license of ICF” con “registered ICF” che sta a significare che la cosa diventa molto più veloce e spedita sia per le aziende che per l’utilizzatore finale.
Qualche piccola regola cambiata, o meglio resa più elastica, dopo l’esperienza di quest’anno ai mondiali di Tacen, per le gare a squadre e per facilitare la partecipazione alla doppia gara.
Giornata di lavoro conclusa con l’intervento di Olli Dudfield del “UK Sport” la nostra “Scuola dello Sport” per capirci, che ci ha parlato di un programma di sviluppo sportivo in Africa con tutta una serie di ovvi motivi diversi di approccio. Tutto ciò è servito a Jean Michel Prono per spiegare l’impegno dell’ICF in relazione a progetti di sviluppo in Africa, Asia, Centro e Sud America. Qui si aprirebbe un lungo dibattito perché, a mio modo di vedere, la politica che sta seguendo la Federazione Internazionale non è certo quella di offrire opportunità di crescita a molti Paesi, ma solamente quello di cercare di dimostrare al CIO di avere i numeri per restare nella famiglia olimpica. Crescere e svilupparsi implicherebbe altre strategie.
Oggi giornata di presentazione e approfondimenti su temi specifici che speriamo di dimostrino essere interessanti. A voi tutti un buon sabato e buone pagaiate visto che l’acqua certo a casa non ci manca!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
London, 6 novembre 2010 - 2nd day of “ICF Canoe Slalom Coaches Symposium”