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Skillo

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Si dice che ....
* il: Ottobre 21, 2009, 07:59:54 am *
Si dice che anche Pierpaolo Ferrazzi abbia lasciato la Squadra Nazionale di Slalom per tornare al suo posto di responsabile in Forestale.
Ho appreso la notizia per vie ufficiose e attendo che la cosa venga ufficializzata ma il dispiacere è forte comunque.
Mi chiedo come si possa fare si che l'unico tecnico con la "T" maiuscola abbandoni l'incarico federale dopo appena una stagione.
Che la federazione abbia lasciato a casa Ferrazzi perchè ha di meglio con cui sostituirlo mi sembra fantasia pura, credo più probabile che sia stato lui ad andarsene per motivi che attendiamo di conoscere e comprendere.
Certo che qualche sospetto viene, conoscendo le altre teste con cui ha dovuto collaborare, ma è meglio lasciare che parlino i protagonisti della vicenda.
Sperando che essi parlino.

Mauro Canzano

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Re: Si dice che ....
* Risposta #1 il: Ottobre 21, 2009, 01:36:25 pm *
Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.

Skillo

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Re: Si dice che ....
* Risposta #2 il: Ottobre 21, 2009, 05:15:21 pm *
Ignorare il male equivale ad esserne complici.

maurizio bernasconi

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Re: Si dice che ....
* Risposta #3 il: Ottobre 21, 2009, 06:05:12 pm *
Caro Mauro, scusa se non ho afferrato in tutto il suo significato il tuo lapidario intervento, magari avrai generosamente la pazienza di spiegarmelo di persona... Mi riaggancio ugualmente al tuo discorso. Quelli che si chiamano come te e come me, Mauro, Maurizio (e anche Bruno) hanno a che fare con l'oscurità, con il segreto e con la lotta interiore per liberarsi della menzogna. Mauro vuol dire Moro, Negro. San Maurizio, poi martirizzato, era il comandante militare della falange egizia dell'esercito romano (un reparto di punta, il migliore, una specie di gruppo sportivo dell'esercito romano). Era negro. Il benedettino san Mauro salvò il giovane san Placido da sicuro annegamento nel fiume Aniene in quel di Subiaco. La gente è Placida, scazzata, mezza addormentata, stà lì in balia della corrente. Chi potrà riacchiapparla in tempo se non noi? Parlare è agire, qualche volta. Anche se in teoria tacere naturalmente sarebbe meglio. Arpocrate era uno dei più importanti dèi egizi, era il dio del segreto, del silenzio, raffigurato con l'indice dritto davanti alle labbra. Il segreto è tutto! nel campo della verità. Il vero uomo non parla, tace, osserva, medita. Così ho sempre creduto e ammiravo gli uomini veri, i montanari, i lupi di mare, gli uomini vissuti. Quelli che guardano fisso con la messa a fuoco stabile a due metri e sessanta e tacciono. Poi mi è venuto il dubbio che spesso dietro ai silenzi decennali, eterni, si potesse nascondere la più perfetta e schietta imbecillità. Ebbene, dopo verifica, ho constatato che il mio dubbio aveva qualche fondamento. Nel nostro paese veniamo educati nel principio che, per masticare prima o poi qualcosa, occorre conformarsi a un sistema mafioso/massonico (e clericale, familiare naturalmente) basato sui silenzi, sui segreti, sull'omertà. Allora vediamo che, per esempio, incaricano un "nessuno" in un posto di responsabilità e stiamo zitti. Vediamo che trattano male un nostro amico e taciamo. Infine vedremo che spaccano la testa a nostra figlia e, temo, ancora staremo zitti, perché ormai avremo perso la voce. Nel mondo della canoa si potrebbe magari scoprire che ogni tanto è più divertente parlare che tacere, eventualmente per sostenere gli amici. Tutt'al più verremo martirizzati. Ciao. Maurizio

Ettore Ivaldi

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Re: Si dice che ....
* Risposta #4 il: Ottobre 23, 2009, 03:31:28 pm *
Carissimo Mauro, mi sembra che i federali tutto fanno, ma certamente non seguono alla lettera il tuo saggio consiglio. Certo lo fanno a modo loro e questo ci dispiace perché non c’è un tavolo di confronto su temi importanti e  scelgono il sito  federale per pubblicizzare e pontificare  lo splendido stato della canoa italiana. I numeri parlano chiaro e solo per restare nei  fatti recenti vorrei farti mettere a confronto i partecipanti alla prova master dell’Adigemarathon con quello dei ragazzi. Commenti, in questo caso,  sono del tutto superflui e credo che anche Tu possa convenire sul fatto che  ci sono  problemi da risolvere urgentemente. Il mio è solo un piccolo esempio nel fiume di problemi che da diverso tempo alcune persone, forse più sensibili e lungimiranti, cercano di far capire e di evidenziare non per interessi personali, ma per passione, competenza e amore per uno sport che personalmente mi ha regalato tanto.
Mi fa specie vedere che due atleti italiani partecipano alla Coppa del Mondo di discesa senza un tecnico, partiti alla meno peggio da soli per affrontare una trasferta così importante e difficile.  Questo non lo capirò mai! Non ci venga detto che il tecnico non è andato per motivi economici perché la sua assenza potrebbe significare due cose:
1.   che la Federazione versa in problemi economici, cosa che il nostro Presidente ha sempre negato
2.   che tutto sommato si può fare anche senza tecnici visto che non vanno neppure quando servono.
E così facendo ricadiamo in un errore comune e cioè quello di non creare una struttura, un sistema che ci permetta di andare avanti e di crescere indipendentemente dalle persone. Non è  logico che due atleti di siffatto livello non abbiano a disposizione un benché minimo allenatore non fosse altro per guidare il mezzo,  oppure neanche questo serve? Oppure in Tasmania i fiumi sono a doppio senso: da un lato si scende e dall’altro si risale? Oppure i bravi e volonterosi atleti si devono avvalere del buon cuore di qualche straniero per rubare passaggi di qua e di là? Ripeto una situazione del genere come tecnico non la posso accettare, certo poi tutto si può fare nella vita.
Ma com’è possibile che l’Italia, da sempre nazione leader nel panorama della canoa discesa, partecipi alla coppa del mondo con soli due atleti, invece di spingere e lavorare perché il settore non crolli a picco. La nostra realtà ha il dovere di contribuire al rilancio di questa disciplina.
Ho avuto modo di parlare a lungo con Jens Perlwitz, presidente del boarding wildwater ICF, a Pescantina dopo la cerimonia di apertura e anche lui non capiva com’è possibile che una nazione come la nostra boicotti la coppa del mondo, se voleva opporsi lo doveva fare prima, quando era stata assegnata la manifestazione in Tasmania e non certo a giochi fatti. Così certo non si contribuisce a far crescere il movimento. A mio avviso bisogna dividere la prova iridata della classica dallo la sprint e svolgere quest’ultima in concomitanza con le prove dello slalom su canali artificiali. Solo così si crescerà con i numeri e si rilancerà tutto il settore. Posso capire che in questo modo la classica perderà di valore, ma anche lo slalom, pur di restare alle Olimpiadi ha decisamente rivoluzionato la sua filosofia iniziale e sempre più lo farà.

Credo che viceversa sia un dovere per tutti noi mettere sul piatto i problemi che viviamo quotidianamente nelle nostre realtà. Sarebbe da stolti tacere su problematiche gravi e a mio avviso difficilmente risolvibili a breve termine se non con una azione decisa e soprattutto intelligente e non diplomatica.
Lo stato in cui versiamo forse non è ancora chiaro. All’Adigemarathon il responsabile del settore, che tanto ha voluto le categorie ragazzi, non si è neppure presentato e ciò che è peggio non si è neppure degnato di fare una  telefonata per capire le problematiche in vista del 2010, visto che ci è stato detto che il campionato italiano di maratona fluviale si farà sull’Adige.  Noi di riunioni e di incontri ne abbiamo già fatte due per settore  e per domenica è fissato il resoconto dettagliato per capire dove possiamo migliorare. La scusa è stata il consiglio federale, ma da sei anni a questa parte la Manifestazione è sempre stata la terza domenica di ottobre… un briciolo di lungimiranza no?
Lo stesso responsabile del settore discesa è anche responsabile del settore giovanile slalom e, vedendo gareggiare fuori gara alcuni C1 nella categoria allievi,  ha scoperto per caso che non possono essere inseriti ufficialmente nelle competizioni. Può essere logico tutto ciò?

Fino a maggio di quest’anno ho seguito alla lettera il tuo suggerimento di non parlare, di restare in attesa, di sperare che senza solleciti si potesse arrivare a un dunque, ma purtroppo non è stato così. Purtroppo la caduta sembra irreversibile e quel che è più grave non la si vuole accettare.

Il sole splende ogni mattina, anche oggi in acqua abbiamo 30 ragazzini che lotteranno con le porte, sentiranno urlare un pazzo, qualcuno si rovescerà, qualcun altro andrà a casa stanco, ma felice per le emozioni che forse oggi non capisce, ma che un giorno rivivrà di luce riflessa.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi 


Hansjoerg Mayr

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Re: Si dice che ....
* Risposta #5 il: Ottobre 24, 2009, 10:44:36 am *
Gentile Ettore, grazie per avermi coinvolto in questa discussione così importante così avrò modo di spiegare anche da questo forum, quanto tutte le società già conoscono sulla programmazione della stagione 2009. Mi dispiace che un nostro tecnico ti abbia consigliato di tacere fino ad ora, mentre avremo potuto intavolare una discussione costruttiva già da tempo. Ti rispondo per punti:

1-     La scelta di partecipare alla coppa del mondo con soli due atleti e senza allenatore, è stata presa a giugno dopo i campionati europei dopo la rinuncia di panato e marai per motivi personali. -Senza allenatore perché visto il costo della trasferta ci siamo accordati con altre nazioni che avevano lo stesso problema di dover stare dentro ad un budget previsto, per ottimizzare i costi. Questa scelta ci ha permesso di organizzare un raduno di 10 giorni in Spagna con 16 atleti junior e under 23 sul percorso sede dei prossimi campionati del mondo.

2-     E’ la prima volta che viene fatta una trasferta senza il tecnico da quando sono in carica e i motivi sono spiegati al punto 1. Comunque la coppa del mondo non è stata boicottata gli atleti selezionati di diritto erano solo 3, benassi, panato, mercati. A questi erano stati aggiunti anche bifano e marai per l’ottimo risultato a squadre ottenuto in Valtellina.

 

Da sei anni il numero di partecipanti master alla maratona terra dei forti è superiore al numero dei giovani e questo secondo me per due motivi: 1- i ragazzi non sono ancora allenati per fare distanze cosi’ lunghe, invece i master trovano sicuramente maggiori soddisfazioni in una maratona rispetto ad una sprint. (vedi le maratone di corsa a piedi) 2- il giusto premio in denaro che alletta anche grandi ex campioni a prepararsi solo per quella gara.

Per quanto riguarda lo sviluppo della discesa è da tempo che i tecnici federali lavorano in sinergia con i tecnici societari ed i risultati si vedono. Qui consiglio te e anche coloro che ci leggono di leggere sul sito Federale i programmi attività discesa sia giovanili che senior, le convocazioni, i raduni fatti e i risultati conseguiti in questi due anni. Non chiedo neanche di confrontare il tutto con i tuoi 4 anni di assoluto potere sulla fluviale per non metterti in imbarazzo sia come giornalista che dovrebbe informare i suoi lettori correttamente e sia come grande illuminato conoscitori della canoa italiana e internazionale che almeno credi di essere. A parole, bei racconti e amarcord non si manda avanti la canoa, bisogna pagaiare.

Per le proposte sul futuro internazionale è stato stilato un documento che prevede già quanto tu consigli oltre ad altri fattori di potenziale sviluppo e se ti farà piacere avro’ modo di fartelo avere.

Comunque è innegabile che in questi anni il numero di giovani del settore discesa sia in aumento e di conseguenza che i risultati alle gare internazionali del settore junior siano di altissimo livello.

Sulla mia assenza, mi sono scusato il giorno precedente alla gara con Panziera e chiedo di nuovo scusa al comitato organizzatore. Effettivamente la federazione ha commesso l’errore di organizzare un consiglio federale in concomitanza con una manifestazione internazionale cosi’ prestigiosa organizzata in Italia. Sarà mia premura per il prossimo anno sincerarmi che la data del consiglio federale di ottobre non sia concomitante. Rimango comunque a disposizione per qualsiasi problematica relativa al prossimo Campionato Italiano Marathon Fluviale, fortemente voluto da me nel 2009.

 

Il sole continuerà a splendere ogni mattina anche per i giovani discesisti di tutte le società italiane, che lotteranno non con le porte ma con la corrente in discesa e risalita e la loro passione è il premio per il nostro impegno.

Se ti farà piacere ti inviterò ad un raduno giovanile per verificare la realtà del settore discesa sul campo e magari discuterne con lo staff tecnico senza dover aspettare maggio come ti è stato consigliato.

un abbraccio
Hansjörg Mayr
Consiglieri Federale e responsabile del settore discesa e dello slalom giovanile

Ettore Ivaldi

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Re: Si dice che ....
* Risposta #6 il: Ottobre 24, 2009, 01:28:53 pm *
Mi farebbe molto piacere confrontare 5 anni di duro lavoro  fatto dal 2001 al 2005  con Te carissimo Hansjorg. Programmi, attività, risultati e relazioni sono disponibili in Federazione e se avessi problemi a trovarli ne conservo copia perché a tutt’oggi ritengo che siano decisamente attuali. In Spagna e ora in Irlanda li sto attuando ed è indiscusso che i  risultati si siano visti oppure mi sbaglio? Il mio impegno non è solo  scrivere racconti e Amarcord che, comunque, visto il successo di lettori, ritengo doveroso fare, il mio è un impegno sul campo a pagaiare ogni giorno sulla stessa canoa dei ragazzi e al loro fianco. Non mi metti assolutamente in  imbarazzo anzi di questa mia esperienza ne vado fiero e a testa alta,  posso dirti tranquillamente che siamo stati di esempio per molte altre nazioni. Quando vuoi mi farà piacere incontrarti ed illustrarteli visto che in quel periodo certo non eri così interessato alla canoa come oggi.
Rimango convinto che in Tasmania ci sarebbe dovuto essere anche un tecnico al seguito, non fosse altro come testimonianza di un movimento che comunque sta lavorando bene e che viceversa non vuole ammettere alcune mancanze, ma difende a spada tratta e per solo orgoglio scelte calate dall’alto.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

p.s. spero che dal prossimo anno gi allievi e i cadetti possano gareggiare nella categoria canadese monoposto.

Hansjoerg Mayr

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Re: Si dice che ....
* Risposta #7 il: Ottobre 27, 2009, 12:54:47 am *
Caro Ettore,

Non ho problemi a confrontarmi con nessuno e, pur sapendo di non raccogliere solo consensi, ma anche critiche, cerco di portare avanti il lavoro in cui credo maggiormente: avviare alla canoa agonistica il maggior numero di giovani atleti. E sono anche riuscito a convincere il mio staff tecnico che crede in questo obiettivo e che lavora con determinazione da due anni a questa parte per raggiungerlo. Di conseguenza difendo il loro lavoro a spada tratta. Quanto agli errori non siamo infallibili, lavoriamo e quando si lavora ci sta pure il rischio di fare qualche errore.
Comunque in merito alla trasferta in Tasmania nessuna scelta organizzativa mi è stata "calata dall'alto". Tutte le scelte che sono state fatte sono frutto della condivisione con lo staff tecnico, con un occhio alla costruzione futura del settore ed un altro al budget. In questi due anni anche senza sforare il budget siamo riusciti a garantire un'attività di tutto rispetto dai settori giovanili ai senior, convocando il maggior numero possibile di atleti a raduni e gare,  partecipando a mondiali  e europei senior/junior con squadre al completo e organizzando test periodici di verifica, e senza dimenticare i raduni giov. speranze. Tutto visionabile nei programmi federali pubblicati.
Una precisazione te la devo fare, però. E' un errore pensare che durante gli anni della tua gestione tecnica, io mi sia poco interessato di canoa. Più precisamente, sarebbe meglio dire che non mi sono preoccupato delle politiche federali. Come tu ben sai a quel tempo allenavo Herz Christian azzurro junior di discesa e un gruppetto di piccoli slalomisti vecchio stile, tra questi  Lukas e Daniel. Negli anni '90, dopo la mia attività agonistica, per otto anni sono stato presidente della sezione dello Sport Club Merano. In quegli anni Waldner Thomas nel K1 e Zipperle/Schlechtleitner nel C2 vinsero 2 argenti ai mondiali junior di discesa. Vedi che di canoa ne ho fatta tanta in acqua come a terra e tutto  senza percepire una Lira e senza far tanto chiasso. Del resto come tutti quei dirigenti, tecnici e presidenti di società  che senza tanta pubblicità e con molta umiltà svolgono il loro lavoro e contribuiscono a far crescere la canoa. Qui ci vorrebbe un Amarcord. Raccontare le storie delle società, dei loro atleti, storie  su gare, fiumi, episodi di amicizia e anche su grandissime rivalità che hanno fatto la storia della canoa Italiana.
Comunque un in bocca al lupo va ai nostri due atleti Mercati Carlo e Bifano Mariano gli azzurri in Tasmania.
Per più informazioni visitate il sito Federale. 


Saluti
Hansjörg Mayr

nikemerlino

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Re: Si dice che ....
* Risposta #8 il: Ottobre 27, 2009, 10:27:14 am *
Ettore e Hansjoerg sono due miei idoli da decenni. E' bello leggere il loro confronto ma ancora più bello sarebbe saperli insieme nel costruire un movimento sempre più grande e sempre più vincente ( anche se la medaglia non è tutto...).
Poi ci deve essere anche lo spazio per nuovi tecnici  più giovani, magari un po meno esperti ma pieni di passione come Mauro,
con affetto e stima,
claudio


p.s da quando leggo Bernasconi ho aumentato di molto il mio bagagliaio culturale....

iraci francesco

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Re: Si dice che ....
* Risposta #9 il: Ottobre 27, 2009, 08:03:16 pm *
mi piace questa apertura di discussione fra due grandi della nostra canoa.due atleti e due tecnici da rispettare. due persone competenti e sicuramente sincere.due persone che possono dare alla nostra canoa molto,che possono far crescere la nostra canoa al livello che le compete.facciamo in modo però di non ricadere e far continuare la discussione su colpe o responsabilità.dobbiamo costuire,dobbiamo crescere,dobbiamo emergere.scusate ma io il sig.bernasconi non capisco casa voglia dire.nota di merito ad hansjorg che ha rotto il silenzio della federazione.prendo atto di quanto detto da skillo e me ne dispiaccio. perdere una persona come pierpa credo sia un peccato,spero non sia vero.  francesco