Volevo precisare che non ho nulla contro il K4 presentato in Canada e ritengo che per un esordio abbiano fatto molto bene soprattutto considerando la buona dose di sfortuna.
Ritengo solamente che se ogni 4 anni si tira una barra e a capo, non si permette ai giovani di diventare esperti e raccogliere i frutti della propria carriera.
Per quanto riguarda la Gnocchi(rappresentante degli atleti), la reputo una amica e una brava persona, voglio solo ricordare agli atleti il suo ruolo in modo che Lei stessa possa svolgerlo al meglio.
Amici mi hanno riferito che alcuni si domandano il perchè di queste mie sfuriate.
Innanzi tutto (per chi non viene dall'olimpica) io sono già un nome noto nell'ambiente e in questo momento sono in ferie a Sabaudia e ho tempo di scrivere, quindi scrivo ciò che sento, ciò che vedo e ciò che alcuni non possono e non devono dire. E poi chi lo sa se mi vorrò candidare al posto di qualche consigliere che non sa neanche che sport stia rappresentando.
Mentre negli anni passati il modo di agire poteva essere giusto per alcuni ed ingiusto per altri, ma comunque le scelte erano fatte con dei criteri razionali e logici, quest'anno purtroppo questa logica e razionalità è venuta a mancare e la sensazione che la politica abbia preso il sopravvento è chiara e palese (preciso che mi riferisco al mondo della olimpica).
Innanzitutto il CT deve essere una figura rispettata dall'ambiente non come uomo o come medico, ma come direttore tecnico di Kayak canoa.
(Quello che non si vuole capire che in una società DEMOCRATICA(richiamo l'art.1 punto 2 e 3 dello statuto federale) è l'interesse della collettività che deve prevalere, non del singolo. Delle medaglie olimpiche non ce ne facciamo niente se centinaia di sogni sono stati infranti per farle luccicare. Se vinci il k4 alle olimpiadi, hai 4 campioni olimpici, se vinci il k1 ne hai 1, uno è un successo di squadra, l'atro è un successo del singolo).
Non si possono portare ai mondiali più accompagnatori che atleti; e far fare i 200 (neo specialità olimpica) senza neanche una prova indicativa; lasciare o permettere che rimangano a casa atleti di valore; Non stabilire a priori (prima non dopo le gare) dei criteri selettivi equi per ogni disciplina.
Non si possono vedere ragazzi di 30 anni, padri di famiglia, scazzati senza motivazioni proprio all'apice della loro carriera.Dov'è la federazione, se il compito dell'atleta è allenarsi, qual'è quello della federazione?.
La federazione dovrebbe essere come la mia azienda: “ogni atleta che smette è un buon cliente perso”.
E' ora di cambiare, è ora di dar spazio agli atleti, alle società che lavorano, a coloro che prestano la loro opera solo in nome della passione, è ora di ridistribuire equamente il patrimonio collettivo.
Basta essere accomodare agli interessi dei politici del CONI, e se non ci daranno soldi vorrà dire che andremmo a fare i mondiali con le pezze al culo, come fanno i russi (ma vincono).
A TUTTI COLORO CHE SI SENTONO ACCUSATI DA QUESTA MIA NOTA, RAMMENTO UNA MASSIMA SABAUDIANA: "...se mangi le olive con gli ossi, prima o poi li cachi...
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Scusate se sono stato prolisso.