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DAL FONDO AL RIDICOLO

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maurizio bernasconi:
Gentile Lazzarotto, è apprezzabile che arrivi una risposta dalla Federazione attraverso la tua voce. Benissimo. Oltretutto una risposta che, dal punto di vista retorico, dimostra un congegno piuttosto efficace. Non credo però che tutte le osservazioni di Ettore vogliano valere come puntualizzazioni o quotidiane pignolerie intese a molestarvi e stimolarvi. E non credo che ce l'abbia proprio esclusivamente con l'ufficio stampa. Credo che gli faccia tristezza lo sforzo pubblicistico abbastanza ingenuo per dissimulare una certa evidente penuria di idee del settore tecnico, raccontandoci per esempio che l'allenamento è durato un'ora e mezza e in Inghilterra oggi pioveva e altri intrattenimenti del genere. Credo, per farla breve, che Ettore voglia dimostrare una cosa: la discrezionalità nell'esercizio del potere e nella selezione del personale tecnico genererà inevitabilmente un ambiente mediocre, o meglio, un ambiente magari ricco e vitale, ma nel quale predominano dei mediocri in funzioni chiave. C'è o non c'è un sistema di cooptazione basato soprattutto su motivazioni di opportunità "politica" piuttosto che sul merito e su un indiscutibile prestigio personale? Per motivazione politica si intenda: relazioni, piccoli rapporti di amicizia (si fa per dire), restituzione di cortesie, disponibilità all'obbedienza, accortezza elettorale. Mi pare che il punto sia questo. Puoi rispondermi che sbaglio, che non è vero niente? E' mai capitato, per quanto ti risulta, che persone di valore siano state messe ai margini o ridotte al silenzio per fare posto a una mezza calzetta? Non ti risulta? Potresti asserire che lo staff attuale del settore slalom sia l'espressione del livello esistente in Italia punto e basta? Nessun valoroso è stato mai (oggi o nei tempi dei tempi) escluso anche usando scorrettezze? Vediamo se mi rispondi che, grazie, si può sempre fare meglio, è ovvio; quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare... oppure puoi rispondere che in Italia si fa così in ogni settore e dovremmo stupirci se le cose andassero diversamente nella canoa. Ma non siamo ancora stufi del solito andazzo?

Mauro Canzano:
Partendo dal presuppposto che chi fa può anche sbagliare e chi sbaglia è soggetto a critiche...la verità è una soltanto: è il sistema di reclutamento tecnico (che dovrebbe essere meritocratico e basato su elementi come atleti già allenati,titoli di studio conseguiti e riscontrabile leadership) che è fondamentalmente sbagliato. Saluti a tutti.

Ettore Ivaldi:
Rimango stupito che l’ufficio stampa abbia sentito la necessità di intervenire in sua difesa, ad una mia osservazione in relazione all’importanza delle immagini e delle parole che si spendono per promuovere il nostro sport. Evidentemente si è sentito tirato in ballo... Strano, molto strano perché mai lo cito o faccio riferimenti specifici, quindi deduco che da solo si è inserito nella categoria a  cui mi riferivo... Concordo con il sapiente e attento Maurizio e colgo anch’io, nella risposta non richiesta di JL,  una retorica unica.
Non dobbiamo nasconderci dietro ad un dito e la sostanza è semplice ed è sotto gli occhi di tutti.
Non si parla della partitella tra scapoli e ammogliati dove c’è il nipotino che ricevuto in regalo una telecamera o un I-phone si inventa giornalista. Qui si parla di enti che hanno budget in milioni di euro e non è accettabile la scusante: "quello che stiamo facendo lo stiamo facendo al massimo delle nostre possibilità e potrebbe anche non bastare”
Al giorno d’oggi non c’è bisogno di attendere che qualcuno cresca e impari a fare il mestiere. Qui o lo si sa fare o si cambia, oppure, se lo si sa fare e non si è  messi nella condizione di farlo, è meglio dirlo e andarsene dove si può effettivamente esprimere la propria professionalità! Ma evidentemente nella vita si è pronti a tutto pur di restare in posizioni che, a quanto pare, qualche ritorno devono offrire perché, altrimenti, non si spiegherebbe la ragione per cui si accettino situazioni veramente paradossali.

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

Alessandro Leonori:
E qui mi sento chiamato a dire la mia, visto che collaboro con la FICK oramai da 3 anni in questo campo, ciao Ettore, ciao a tutti.

Sono ovviamente anch'io convintissimo dell'importanza ultra-strategica dell'uso delle immagini, per propaganda/spettacolo, ma anche per finalità documentaristiche e didattiche, anche e soprattutto perchè la visibilità attira sponsor, dunque soldi, dunque crescita!

Ho sperimentato sulla mia pelle tanto l'impegno, la passione, e la soddisfazione per aver realizzato alcuni documentari per il Settore Tecnico Discesa (vedi http://www.wwtv.it/video%20019.html e http://www.wwtv.it/video%20069.html, quanto la frustrazione per la mancata diffusione degli stessi (della serie: ma che li abbiamo fatti a fare allora?!).

Quanto alla mia attività in occasione degli appuntamenti internazionali (di discesa), la consapevolezza dell'utilità di quel lavoro mi da' lo slancio per lavorare quelle 18 ore al giorno senza sosta. Allo stesso tempo mi rammarico perchè mi chiedo: se la Federazione mi paga per andare là, perchè non organizzare meglio il lavoro, in modo tale che venga data pubblicità ai video non solo durante i mondiali?

Alla fine la visibilità e la pubblicità della FICK in quei casi è più a livello internazionale che non a livello domestico.

E non è strano che ci sia il "video-man" al seguito della squadra di discesa e non delle squadre di olimpica o slalom, le discipline olimpiche?
Penso alla creazione, all'interno del sito della Federazione, di una sezione dedicata ai multimedia, all'interno della quale inserire i vari video di tutte le discipline, con un format omogeneo, il tutto adeguatamente pubblicizzato, magari anche tramite mailing list...

Per non parlare poi della possibilità che qualche video ben fatto possa periodicamente  uscire dal solito circuito web per essere trasmesso da emittenti più "ricettive" agli sport minori, come La7 o Sky...

Certo, per far questo ci vogliono risorse e investimenti, e non conosco la situazione patrimoniale della FICK, nè l'esistenza o meno di una volonta' (politica?) di portare avanti un tale progetto, ma sono convinto che non sia tanto questione di soldi, quanto di banale organizzazione.

Mi sono sempre considerato una persona "sul campo", quindi nel mio settore macino video come un treno e non mi fermo mai; allo stesso tempo cerco in tutti i modi di evitare di farmi coinvolgere in questioni politiche e in tutto cio' che riguarda i c.d. "poteri decisionali", ma mi rendo conto che per far crescere questo sport è necessario impegnarsi davvero su tutti i fronti.

E' buffo, solo per fare un esempio, che l'anno scorso siano apparse 2 interviste diverse ma simili a Molmenti neo-campione del mondo, una sul sito FICK e una su WWTV (con logo FICK). Sarebbe bello sfruttare le sinergie, coinvolgere altre persone dotate di telecamera e di minima manualità nell'usarla, dislocate in punti diversi dello stivale, e organizzare uno o due studi di montaggio che raccolgano i vari contributi (in tempo reale, perchè i filmati possono essere uploadati e poi downloadati via web) e li mettano in rete su un unico sito a cui fare riferimento. E questa sarebbe solo una delle idee.

A questo lavoro "giornalistico" tempestivo, andrebbe poi aggiunto un lavoro di preparazione di video professionali/promozionali, come quelli stupendi che ci ha portato ad esempio Ettore: i c.d. "biglietti da visita".

E' indubbio che la FICK qualche passo avanti lo ha fatto, anzi, vi sottopongo l'ultimo "lavoro" per la propaganda della canoa, che verrà presentato nelle scuole italiane a partire da settembre: un documentario di 30 minuti che racconta a parole semplici e con immagini accattivanti le nostre 4 discipline, "DIVERTIAMOCI IN CANOA", con l'obiettivo, naturalmente, di incrementare i tesserati. Vedi promo: http://vimeo.com/27551976.

Speriamo (vista anche l'immane "faticaccia" che ho fatto nel realizzarlo) che la Federazione faccia grossi sforzi per distribuirlo e pubblicizzarlo al meglio, e che questo possa essere solo il punto di partenza per un vero e proprio lavoro di squadra che regali a questo sport la visibilità che merita.

Ettore Ivaldi:
http://www.vimeo.com/28054542 questo è un altro esempio di grande professionalità sul tema in discussione.

Rimango poi basito per le polemiche che stanno animando questo forum "mondiali sprint" è anni che scrivo che manchiamo di un sistema, di un metodo di lavoro e tutto lo testimonia. Perché meravigliarsi? Ora paghiamo le conseguenze di scelte politiche e di tanti signor sì!

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

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