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DAL FONDO AL RIDICOLO

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andrea bertani:
Restiamo in tema giovani e godiamoci la terza versione dei  “programmi attività 2010” – non mancherà sicuramente anche la quarta con l’inserimento di Elena Bargigli come allenatrice nazionale junior per il settore femminile. Interessante notare invece che la tanto annunciata promozione giovanile - le giovani speranze per l’appunto – ha avuto una piacevole sorpresa: sarà a carico delle società.  La Federazione metterà a disposizione il tecnico, sempre che sia disponibile e non convocato con altre squadre,  e le spese di viaggio… auguri!



Ah Ettore ma allora tu sai cose che non sappiamo ! Eppure io avevo sentito altre voci....si parlava di un certo D'Angelo responsabile K1 donne (  ??? )...

Ps: domanda....ma i tecnici federali, se contattati dalle società di appartenenza,  dovrebbero seguire al di fuori dei raduni atleti del giro della nazionale ? Ma sa che eticamente dovrebbero.....

Ettore Ivaldi:
Facciamo un giochino: io scrivo il regolamento, anzi no visto che c’è già  lo prendiamo  pari pari dalla  CIRCOLARE N.18/2010 del 5 marzo e con protocollo 668/ST/tp e in modo specifico da pagina 13 a pagina 15. C’è scritto praticamente quasi tutto, mancano i criteri di come qualificare le donne per i campionati del mondo, ma considerando il fatto che non esiste neppure un tecnico per questo settore la cosa direi che potrebbe passare quasi in secondo piano.
Bene, facciamo tutto come previsto e in corso d’opera aggiungiamo delle prove ulteriori al settore in rosa… si sa che le donne è meglio tenerle sempre sulle spine, potrebbero rendere meglio!

Poi considerando il fatto, piuttosto risaputo, che le canadesi fanno le gare su percorsi totalmente diversi dalle donne e dai kayak maschili decidiamo di fare il giochino in momenti e luoghi ameni e su acque più facili… tanto per adeguarci poi agli Europei, Coppa del Mondo e Mondiali. Ah dimenticavo! I tracciati di gara devono assomigliare ad autostrade e rispecchiare le caratteristiche tecniche di molti anni addietro… giusto per confondere gli avversari.

Scriviamo ad esempio che le canadesi doppie devono stare nel 15% dal miglior K1 uomini, le donne nel 25% e i C1 nel 10%. Poi ci mettiamo una postilla che testimonia il fatto che conosciamo poco la realtà italiana del tipo che agli europei riserviamo dei posti agli U23 o che in coppa ci potrà andare una sola atleta over 23.

Parte il giochino… si gioca! Si va di qua e di là dell’Italia, si spendono danari e tempo,  poi ci trasferiamo in Slovenia, si torna e si riparte. E alla fine della festa non rispettiamo nessun criterio selettivo previsto e ci portiamo via C2 che hanno avuto medie del 19,5%  e del 25,5% - con quest’ultima percentuale non si entra neppure nei primi 20 in qualsiasi manifestazione internazionale sopra citata.

Poi, visto che ci piace giocare con le regole e dimostrare che poco contano, porto agli europei l’unica donna che non ha neppure fatto la selezione specifica prevista a Tacen. La giovane speranza donna ha una media di distacco del 29,9% e come se non bastasse il suo 24% dagli Junior non le permetterebbe, stando alle regole scritte, neppure di entrare nella squadra giovanile per europei e mondiali di categoria. Ma sappiamo tutti che delle regole e del rispetto per chi viceversa le percentuali le ha rispettate poco conta, anche se esiste un precedente eclatante come quello di aver lasciato a casa lo scorso anno dagli Europei un C2 che avrebbe potuto, come aveva già fatto, portare a casa una medaglia importante.

Non ci rimane che mandare un sms al Presidente, io l’ho già fatto e se pensate  fatelo anche voi!   “Carissimo Luciano, se mai fosse ancora possibile, salva la canoa slalom italiana da un gruppo di tecnici e dirigenti che poco hanno a che fare con il nostro sport e che lo stanno portando alla deriva”!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Ettore Ivaldi:
dal sito ufficiale del CONI - http://www.coni.it/?det&tx_ttnews[backPid]=1&tx_ttnews[tt_news]=8066&cHash=7faeafde10 :

La parola è quindi passata a Rossana Ciuffetti, direttore della preparazione olimpica del Coni: "Il calo dell’attività fisica tra i più giovani è un grosso problema che sta portando i bambini all’obesità. Ma anche nell’età diciamo più critica, cioè tra i 14 e 16 anni si ha un calo, il momento in cui generalmente il ragazzo smette l’attività agonistica. Vedere quindi questo continuo sforzo da parte della Federazione, con cui collaboro davvero molto bene, nel cercare le soluzioni dà la speranza giusta. Le Olimpiadi giovanili – ha proseguito Ciuffetti – sono un segno importante dell’attività sportiva. Esserci con 53 atleti (mancano ancora le qualificazioni per il pentathlon moderno e il tennis) e gareggiare con altre 204 nazioni è il risultato del livello sportivo giovanile azzurro".

Mi domando:   la CANOA PERCHE’ NON PARTECIPERA’ ALLE OLIMPIADI GIOVANILI?

Eppure l’ultima volta che parlai delle “Youth Olimpic Games” fu a gennaio si veda  Re: DAL FONDO AL RIDICOLO  « Risposta #28 inserita:: Gennaio 17, 2010, 12:46:42 pm ». Lo avevo fatto ancora prima a dicembre si veda  Re: DAL FONDO AL RIDICOLO « Risposta #21 inserita:: Dicembre 26, 2009, 02:56:54 pm », ma mai nessuna risposta, nessuno stimolo attivato.

Ma i responsabili dell’attività giovanile della Fick  (fluviale e velocità visto che l’iniziativa raggruppa tutte e due le specialità)  dovranno  pure dire, giustificare, spiegare questa completa apatia ad un avvenimento così importante e stimolante per i nostri giovani.
Oppure passerà, come sempre, tutto in secondo piano? Eppure a parlare è il DIRETTORE DELLA PREPARAZIONE OLIMPICA DEL CONI in un incontro ufficiale organizzato dalla Federazione Pesistica Italiana che si sta organizzando alla grande per essere protagonista nello sport.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Ettore Ivaldi:

Sono due i punti che hanno attirato la mia attenzione sul comunicato stampa del Coni - =1&tx_ttnews[tt_news]=8168&cHash=0e6aff4c2f]http://www.coni.it/?dettaglio_news_&tx_ttnews[backPid]=1&tx_ttnews[tt_news]=8168&cHash=0e6aff4c2f - in relazione alla 984ª riunione della Giunta Nazionale del CONI.

Si legge:

“...Per quanto riguarda i futuri Giochi Olimpici, è stata varata la squadra che parteciperà ai Giochi Olimpici della Gioventù di Singapore (14-26 agosto). Il capo missione sarà Rossana Ciuffetti, con vice Giuseppe Gianfreda. La squadra sarà composta da 55 atleti, di cui 27 uomini e 28 donne...”

di questi 55 atleti nessun canoista! Qualcuno ci può spiegare la motivazione? Su questo tema ho scritto molto, ho iniziato a novembre 2009 a sollecitare i nostri dirigenti su questo forum che sicuramente  leggono visto che,  per quello che ho scritto, hanno pensato bene di mandarmi dal giudice sportivo il quale alla fine mi ha ammonito. Quindi la scusa che non lo sapevano non regge tanto più che in nessun verbale di delibera pubblicato si prende in esame l’opportunità di sfruttare questa importante occasione.

Poi si legge:

“...Inoltre sarà data particolare attenzione al “progetto Talento” delle Federazioni nonché ai progetti tecnico-scientifici con servizi centralizzati così come richiesto dalle Federazioni. ...”

Bene i “Giovani Talenti” della Fick sono in raduno ora a Bratislava a spese delle Società con poco supporto mischiati ad altri giovani dei Comitati Regionali, quelli che si sono organizzati per andare per conto loro.
Il responsabile sulla carta dei “Giovani Talenti” non è presente e si pensa di impegnarlo con gli junior, mentre il responsabile tecnico degli junior, sempre sulla carta, non va con gli junior ma segue la squadra nazionale senior. Il tecnico delle canadesi al-raduno gara non segue le canadesi, ma riprende con il video! Direi che, se pur il Coni si impegna a dare direttive e disposizioni, la Fick poi va per conto suo navigando a vista, cambiando  criteri selettivi,  delibere, programmi in relazione al vento di tramontana o di levante!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Ettore Ivaldi:
Non vi è mai capitato di chiedervi se ciò che vi circonda è frutto della vostra fantasia oppure è semplicemente una visione distorta della realtà? A volte, ma molto spesso, mi rendo conto di sognare, di vedere, di percepire e di sentire emozioni strane e di vivere in attesa che qualcun altro possa farmi capire bene come funziona.  Ogni tanto però, e anche qui molto spesso,  ricevo impulsi che consolidano e rafforzano il mio modo di vedere, di pensare, di capire e mi dico: “ma allora non sto sognando e non sono io fuori  giri... è proprio così lo dice pure lui, e anche lei lo vede, poi quella mail chiarissima, quella telefonata senza speranze, forse quell’ sms diceva proprio questo”!
Allora mi rincuoro, prendo di nuovo coraggio, riaccendo la fiammella, guardo in faccia la realtà e mi accorgo che tutto sommato quello che mi sta capitando attorno è proprio quello che vedo ogni giorno e non sfuoco nulla. Mi rimetto in discussione e riprovo ad aprire gli occhi anche a chi potrebbe cambiare le cose e a dare la sterzata giusta ad un movimento che vive di soli singoli exploit.
Va male, ma va tutto bene. Tutti si lamentano in silenzio e a quattr’occhi. Poi davanti ad una telecamera fissa sorridono e sono contenti. E’ proprio vero che quando sai di essere fotografato o ripreso  ti senti appagato, ti pettini, ti raddrizzi, sorridi, pensi positivo, dai il meglio di te stesso: sei in televisione il sogno di tutti!  Nessuno vuole restare immortalato con brutte espressioni, faccia sconvolta e avvilita. Tutti glissano e schivano il vero annoso problema... sono slalomisti e sono abituati a schivare  porte, onde e riccioli! Mia nonna, che era una santa donna e che ha messo al mondo quattro maschi e quattro femmine negando ogni rapporto con il suo amato sposo o chicchessia, gravida per opera divina, diceva sempre: “di’ che la va ben anca quando la va mal” che in italiano suona così: “di pure che va sempre bene anche quando va male”.  Eppure non mi sembra di aver sognato il campione del mondo e vincitore della coppa del mondo a Penrith quest’inverno allenarsi per conto suo vagano di casa in casa per trovarsi un tetto dove ripararsi o uscire scontento dalla tenda Italia lamentandosi che tutti sono spariti e lui voleva vedere il video.  Eppure mi sembra che il nostro miglior C2 non abbia nessuno che li segue e quindi deve arrangiarsi in tutto e per tutto. Nell’albo nazionale degli allenatori non trovo inseriti i tecnici della canadese nazionale, non li trovo neppure nell’albo degli istruttori, forse in quello dei maestri? No, neppure lì. Uno di loro non lo trovo neppure ai campionati italiani a seguire la gara in casa sua.  I collaboratori logistici o tecnici in acqua devono avere qualche grado di parentela con il tecnico responsabile del settore oppure essere sentimentalmente legati a qualche atleta per essere convocati a raduni in cui si evita di chiamare i tecnici magari dei campioni del mondo o medagliati. Nella vita  tutto è relativo e a volte pensi di vedere una margherita con i petali bianchi, ma in realtà sono gialli allora chiedi spiegazioni per capire. Parli con la persona più autorevole in assoluto il quale ti  dipinge la realtà dei sogni e dei balocchi alla Silvio per intenderci meglio. Grande lavoro, enormi competenze, l’amore regna sovrano, risultati in ogni dove e numeri importanti. Certo possiamo migliorare  e lo stiamo facendo con una squadra unita e compatta. Il pesce fuor d’acqua sei solo tu! Vedi caro Ettore noi italiani siamo abituati a farci del male da soli e quando vinciamo riusciamo anche a lamentarci. Io per la verità non la penso proprio così! Penso che noi italiani siamo quelli che l’8 settembre siamo diventati  tutti partigiani in poche ore e allora perché  abbiamo impiegato così tanto tempo per sconfiggere il nemico in casa? Noi siamo quelli che saltiamo sul carro dei vincitori e i primi a saltare giù se le cose vanno male e il povero Lippi ne sa qualche cosa. Noi costruiamo muri d’ indifferenza rischiando anche di farci male quando ci si sbatte la testa con la semplice frase: tanto è così e non cambia!
Già non cambia... avanti su questa barca a farci del male, a perdere talenti per strada, a soffrire per nulla, a rincorrere il tempo che fugge e che le altre nazioni usano per portare avanti un sistema consolidato ed efficiente, sfornando in continuazione atleti e movimento. Gioiamo perché finalmente viene messo prima il nome e poi il cognome, non più come nel verbale dei carabinieri; gioiamo perché qualche giretto per il mondo lo fanno fare  ancora, senza capirne il vero senso; prendiamo quello che ci offre il convento e tutto va bene. 
Per fortuna che c’è sempre il ricordo della saggezza di mia nonna che diceva: “tanto è lo stesso, il mondo va per dove deve andare ed è inutile tentare di cambiarlo”.

Già... inutile e soprattutto fa male per chi ci prova!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

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